Come città d’arte, Milano custodisce tesori nascosti ed è in grado di riservare piacevoli sorprese. Generalmente chi vi soggiorna è richiamato in città da brevi viaggi d’affari, mentre i tour organizzati si indirizzano alle boutiques d’alta moda o comunque a siti artistici ben noti quali il Cenacolo leonardesco. Proprio per accrescere la conoscenza della grande ricchezza culturale della città e della varietà della sua offerta, è stata organizzata, in collaborazione con le città di Chiba e di Osaka (quest’ultima gemellata con Milano) la mostra intitolata Milan. The Splendor of a Great City, che sarà allestita dal 6 settembre al 4 dicembre 2005 nelle due metropoli giapponesi.

La mostra intende offrire una ricostruzione di insieme della storia e dell’arte della città di Milano. Situata al centro di una fertile pianura a sud delle Alpi e nelle vicinanze di importanti fiumi, che rappresentavano al tempo agevoli vie di comunicazione, Milano divenne lo snodo cruciale tra l’Europa continentale e la penisola italiana, giocando spesso un ruolo di grande rilievo negli eventi politici che contribuirono a modellare l’Europa. Dapprima territorio celtico, poi romano, conquistata quindi dai Longobardi, che subirono fortemente il fascino di quella che era stata un tempo la capitale non ufficiale dell’impero, Milano seppe quindi ritagliarsi un ruolo guida – ora amata, ora odiata – mentre le sue varie fazioni (comunale, feudale, papale, imperiale, quindi nazionale) combattevano per il potere durante il crescente sviluppo della città. Il quartiere Montenapoleone, nel quale è situato il Museo Bagatti Valsecchi, si estende proprio nell’area dove un tempo sorgevano le antiche mura romane e quelle medievali.

A questo tributo a Milano, il Museo Bagatti Valsecchi contribuisce con il prestito di uno dei suoi dipinti più importanti, il bellissimo San Francesco di Bernardo Zenale databile al primo decennio del XVI secolo. Eseguita per la cappella dell’Immacolata Concezione della chiesa di San Francesco a Cantù, la tavola, insieme al suo pendent – il San Giovanni Battista – costituiva la parte sinistra di un grande polittico oggi smembrato. Anche il pannello centrale, oggi al Getty Museum di Los Angeles e i due laterali destra, appartenenti al milanese Museo Poldi Pezzoli furono separati, con ogni probabilità nel XIX secolo, divenendo tavole singole più facilmente vendibili sul mercato antiquario, mentre i dipinti Bagatti Valsecchi entravano nella collezione dei due fratelli milanesi negli anni novanta dell’Ottocento. Il Museo Bagatti Valsecchi possiede altre opere di Bernardo Zenale così come di importanti maestri lombardi quali il Giampietrino e Giovanni Bevilacqua o di grandi maestri veneti, tra cui Gentile Bellini e Giovanni Bellini. Ciò non di meno, al di là dell’eccellenza di singole opere, il Museo Bagatti Valsecchi apre una finestra sul recente passato cittadino, sui gusti e sullo stile di vita della sua aristocrazia.

Il Museo Bagatti Valsecchi, una delle più importanti e meglio conservate case museo d’Europa, è fiero di poter condividere il suo patrimonio con il pubblico giapponese e vi invita a tornare ad ammirare il San Francesco di Bernardo Zenale, quando, una volta conclusa la mostra, farà ritorno nel 2006 alla sua collocazione originale.

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