Sul tavolo sono esposti, in occasione di Bookcity, tre preziosi volumi antichi già appartenenti alle raccolte di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. I libri rappresentano un “assaggio” di un prezioso nucleo bibliografico del tutto coerente con le raccolte e gli interessi dei due fratelli collezionisti. Tema unificante dei volumi presentati è la trattatistica di tema architettonico, qui esemplata da alcune importanti opere pubblicate nel corso del Cinquecento e presenti, all’interno della biblioteca di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, nell’editio princeps ovvero nella prima edizione a stampa.

Il De Architectura di Vitruvio (I sec. a. C.) curato da Cesare Cesariano, stampato a Como nel 1521 da Gottardo da Ponte, è la prima edizione in italiano del celeberrimo trattato antico. Per le peculiarità della lingua venata di forti lombardismi, il volume costituisce un caso esemplare di volgarizzazione rinascimentale di fonti classiche. Tradotto, commentato e in parte illustrato dall’architetto e pittore Cesare Cesariano (sue sicuramente le splendide tavole del Duomo di Milano), e terminato da Benedetto Giovio e Mauro Bono, il libro è arricchito da 119 incisioni in folio che qualificano l’apparato iconografico quale sede privilegiata per ampliare la comprensione del testo

L’architetto bolognese Sebastiano Serlio inizia la pubblicazione del suo trattato di architettura a partire dal quarto libro – Regole generali sopra le cinque maniere degli edifici – apparso a Venezia nel 1537. I volumi, editi in diverse città di Europa, continueranno a uscire in ordine non sistematico anche dopo la morte dell’autore avvenuta in Francia, a Fointanebleau verso il 1554. L’opera è caratterizzata dalla spiccata tendenza a codificare le regole architettoniche così da dar vita a un metodo pratico che si avvale dell’utilizzo mirato di illustrazioni chiare e di grande formato, mentre i testi si riducono spesso a una nota esplicativa.

Una simile propensione alla semplificazione e al pragmatismo ritorna anche nella Regola delli cinque ordini di architettura di Jacopo Vignola, edito a Roma nel 1562, in cui l’autore codifica i rapporti proporzionali degli ordini architettonici, svincolandosi dai diversi sistemi di misura regionali: proprio l’”universalità” di tale sistema ne determinerà il successo, testimoniato anche dalle numerose edizioni della Regola.

Alla biblioteca di Fausto e Giuseppe appartenevo anche altri trattati architettonici non esposti in questa occasione: oltre a L’idea dell’architettura universale del vicentino Vincenzo Scamozzi (Venezia 1615) i due fratelli possedevano Le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio raccolti e illustrati da Ottavio Bertotti Scamozzi editi a Vicenza nel 1774. A questi bellissimi volumi con testo bilingue in italiano e francese veniva così affidato il compito di testimoniare l’irrinunciabile presenza del grande architetto e trattatista Andrea Palladio all’interno del coerente nucleo librario Bagatti Valsecchi.

 

Orari:
da giovedì 22 ottobre a domenica 25 ottobre 2015
aperto dalle ore 13 alle ore 17,45

Ingresso:
intero 9 euro; ridotto 6 euro

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