Le stanze

Una stretta coerenza tra casa e raccolte, tra stanze e opere d’arte in essa contenute: questo è l’asse portante del rigoroso progetto collezionistico e abitativo che i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi perseguirono nella loro casa, ispirata alle dimore signorili del Cinquecento lombardo.
Per il loro palazzo si avvalsero di numerose fonti di ispirazione: citarono e rielaborarono esempi di eccellenza per creare un Rinascimento filtrato della sensibilità ottocentesca. Nelle stanze di casa Bagatti Valsecchi, sotto la vigile regia di Fausto e Giuseppe, il Rinascimento prese corpo non solo attraverso l’allestimento delle collezioni quattro-cinquecentesche, ma anche tramite l’accurata sintonizzazione stilistica di cui fu oggetto ogni ambiente della casa. Negli arredi fissi furono inseriti frammenti d’epoca (fregi parietali, camini, elementi decorativi, soffitti lignei) mentre per sanare le eventuali lacune presenti nelle ambientazioni si intervenne con il rifacimento in stile.

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Le stanze
Galleria delle ArmiSala degli ArmigeriStudioSala da PranzoSaloneSala EspositivaVestiboloCamera VerdeCamera RossaSala della Stufa ValtellineseCabinet Bagatti ValsecchiGalleria della CupolaPassaggio del LabirintoSala da BagnoCamera del Letto ValtellineseBibliotecaSala BevilacquaSala dell’AffrescoScalone d’ingresso

Galleria delle Armi

In questo lungo ambiente simmetrico alla Galleria della Cupola i due fratelli esposero le armi e le armature della loro raccolta, uno dei tratti distintivi del collezionismo lombardo. Come nel resto della dimora, esemplari antichi si affiancano a manufatti in stile o integrati, così da dare l’impressione di trovarsi in un’antica sala d’armi. Oltre che da strumenti difensivi come scudi e armature, la raccolta è composta pressoché esclusivamente da armi bianche, ovvero armi complete di lama; agli occhi dei due fratelli esse apparivano, rispetto a quelle da fuoco, più funzionali all’evocazione del Rinascimento che andavano perseguendo.

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Sala degli Armigeri

Un solenne scalone conduce dallo Studio al piano terra, all’ingresso su via Santo Spirito. Nell’attuale percorso di visita tale ambiente non svolge più funzione di entrata, ma al tempo in cui la casa era abitata questo secondo accesso monumentale consentiva agli appartamenti dei due fratelli piena autonomia. Tra gli eleganti arredi fissi della stanza, spicca l’ottocentesco lavabo in marmo rosso al cui interno è inserito un frammento rinascimentale.

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Studio

Al tempo di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, questa stanza era il primo ambiente di accoglienza al piano nobile per chi giungesse dall’ingresso di via Santo Spirito. Con i suoi dipinti antichi, gli arredi intagliati, le eleganti cornici delle porte e il pavimento in marmo bicolore introduceva alla ricchezza degli ambienti di casa Bagatti Valsecchi. La stanza venne impiegata anche come studio, nel quale i padroni di casa erano soliti ritirarsi per leggere, ricevere visite o per trattare l’acquisto di opere per la loro dimora. Una porta finestra immette nella grande loggia oggi non inserita nel consueto percorso di visita, che si affaccia da un lato su uno dei cortili interni del Palazzo, dall’altro su via Santo Spirito.

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Sala da Pranzo

Il rivestimento di questo ambiente è formato da quattro grandi riquadri ricavati da una coppia di arazzi prodotti a Bruxelles intorno al 1570, raffiguranti episodi della vita del re persiano Ciro. A sinistra del grande camino, una porta oggi chiusa conduceva all’office, dove, attraverso un montavivande, arrivavano i pasti preparati nella sottostante cucina al piano terra. Sul tavolo centrale e nei quattro mobili vetrina sono allestiti antichi manufatti in vetro e ceramiche rinascimentali.

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Salone

Il grande Salone è l’ambiente più vasto di casa Bagatti Valsecchi: per rendere più maestosa questa stanza,vero e proprio luogo di rappresentanza, i due fratelli concepirono un ambiente a doppia altezza e ne adornarono il soffitto con cassettoni lignei abbelliti da pigne dorate. Un articolato impianto di illuminazione fa rifulgere la stanza in tutta la sua sontuosità: al grande lampadario centrale si affiancano otto torciere e, negli angoli della stanza, quattro lampade a piedistallo. Inizialmente alimentati a gas, questi lampadari furono tutti precocemente convertiti all’alimentazione elettrica. Casa Bagatti Valsecchi fu infatti una delle prime dimore private di Milano a dotarsi di corrente elettrica, ribadendo l’interesse di Fausto e Giuseppe per le innovazioni tecnologiche e per le più avveniristiche invenzioni della propria epoca.

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Sala Espositiva

Nel giugno 2015 il Museo ha inaugurato una nuova stanza: grazie al contributo progettuale dello studio Lissoni Associati la sala riunioni è stata trasformata in uno spazio polifunzionale. Da guardaroba dei coniugi Carolina e Giuseppe a ufficio della direzione, la stanza ha mutato più volte la sua destinazione d’uso trovando ora un allestimento che le consente di ospitare mostre, riunioni, eventi.

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Vestibolo

Un piccolo vestibolo adorno di una coppia di vetrate cinquecentesche (il lombardo Transito di Santa Martae la Crocefissione d’area germanica) conduce nella Sala da Bagno.

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Camera Verde

Questo ambiente, adiacente alla stanza matrimoniale, era la camera da letto di Giuseppe Bagatti Valsecchi, il quale, secondo l’uso delle famiglie aristocratiche del tempo, disponeva anche di una propria stanza privata. Sui tavoli sono allestiti, tra gli altri, alcuni oggetti liturgici quali ostensori e reliquari quattro-cinquecenteschi, che concorrono a ribadire l’atmosfera raffinata e preziosa di questa camera da letto.

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Camera Rossa

Nella camera matrimoniale di Carolina Borromeo e Giuseppe Bagatti Valsecchi troneggia il grande letto siciliano in ferro battuto decorato a foglia d’oro. L’insieme fastoso della stanza offre lo sfondo alla bella raccolta di tavole quattro-cinquecentesche disposte lungo le pareti: tra queste, spicca la Santa Giustina di Giovanni Bellini databile verso il 1470. Tra gli arredi di questo ambiente si segnala un gruppo di antichi mobili per bambini, quasi a voler alludere ai cinque figli nati dal matrimonio di Giuseppe e Carolina.

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Sala della Stufa Valtellinese

La stanza rappresenta il primo ambiente dell’appartamento di Giuseppe Bagatti Valsecchi e della moglie Carolina Borromeo; fungeva da salotto e deve il proprio nome al rivestimento in legno applicato lungo le pareti appartenente ad un locale della stufa di un’antica casa di Sondrio. Sopra al camino una scritta in latino liberamente ispirata a una frase di Sant’Agostino mette in guardia quanti pensassero di approfittare di una sosta dinanzi al fuoco per fare pettegolezzi: Chi ama dir male degli assenti, sappia chequesto focolare gli è precluso.

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Cabinet Bagatti Valsecchi

Questo piccolo ambiente accessibile dalla Galleria della Cupola non fa parte degli appartamenti storici di casa Bagatti Valsecchi, ma è un allestimento moderno. La stanza è arredata come un guardaroba, dove curiosare scorrendo fotografie e aprendo cassetti contenenti cimeli e semplici oggetti di vita quotidiana per fare la conoscenza con Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi e con i discendenti che continuarono ad abitarne le stanze fino al 1974.

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Galleria della Cupola

La Galleria della Cupola deve il proprio nome alla cupola con lucernario che la sovrasta. Come la parallela Galleria delle Armi, questo ambiente fiancheggia il grande Salone e svolge una funzione di raccordo tra i due corpi del Palazzo, mettendo in comunicazione l’appartamento di Fausto con quello del fratello minore Giuseppe. Sui lunghi tavoli addossati alle pareti sono allestite alcune delle ceramiche più importanti della collezione Bagatti Valsecchi, tra le quali spicca un grande vaso firmato da Ippolito Rombaldoni e datato al 1678.

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Passaggio del Labirinto

Questo ambiente deve il proprio nome alla decorazione del soffitto, ispirata alla cinquecentesca Stanza del Labirinto nel Palazzo Ducale di Mantova. Sul tavolo ottagonale è allestita una collezione di piccoli attrezzi e oggetti d’uso antichi, tra cui chiavi, lucchetti e posate. L’attenzione dei fratelli Bagatti Valsecchi verso i manufatti d’arte applicata, nasceva dalla convinzione che questi oggetti d’uso fossero particolarmente adatti al loro collezionismo di impronta domestica e che potessero offrire validi motivi di ispirazione ai moderni artigiani ottocenteschi.

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Sala da Bagno

Un piccolo vestibolo conduce alla Sala da Bagno. Questo ambiente apparentemente spoglio è il miglior interprete della filosofia di casa Bagatti Valsecchi: l’amore per il passato e l’arte del Rinascimento sposato alla ricerca di comodità moderne. A dispetto delle apparenze antiche, il lavamano in bronzo e la vasca in marmo sono infatti sanitari ad acqua corrente, dotazioni particolarmente all’avanguardia per la fine dell’Ottocento.

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Camera del Letto Valtellinese

La Camera da letto di Fausto raccoglie alcune delle opere più importanti della collezione Bagatti Valsecchi: tra queste, il cinquecentesco polittico della Vergine col Bambino e Santi del Giampietrino e il letto adorno di virtuosistici rilievi lignei proveniente da Palazzo Visconti Venosta a Grosio, in Valtellina. Alla raffinatezza dell’ambiente contribuiscono la cura e l’originalità dei dettagli: il pavimento in marmo simula un tappeto circondato da frange, mentre nei lacunari del soffitto neorinascimentale le lettere del nome Faustus si alternano agli stemmi Bagatti Valsecchi.

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Biblioteca

La Biblioteca, ideata per offrire un ambiente adatto allo studio e alla concentrazione, è raccolta entro il compatto fronte degli armadi in legno che ne adornano le pareti. La sua decorazione pittorica, realizzata nel 1887 da Luigi Cavenaghi, si ispira ai cinquecenteschi affreschi del Bergognone nella sala capitolare di Santa Maria della Passione a Milano. Una preziosa coppia di globi datati al 1579 – uno terrestre, l’altro celeste – è allestita su piedestalli ottocenteschi mentre il lungo tavolo centrale ospita antichi manufatti in avorio, cofanetti e strumenti scientifici.

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Sala Bevilacqua

La Sala Bevilacqua era l’elegante salottino privato di Fausto Bagatti Valsecchi. Insieme al grande Salone, è l’unica stanza della casa che conserva ancora la preziosa tappezzeria originale realizzata alla fine dell’Ottocento. Tra le opere allestite spicca la preziosa tavola polimaterica della Madonna col Bambino, opera di fine Quattrocento del pittore milanese Ambrogio Bevilacqua.

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Sala dell’Affresco

Un vestibolo avvia alla Sala dell’Affresco, la quale deve il proprio nome all’opera datata 1495 del pittore bergamasco Antonio Boselli raffigurante la Madonna della Misericordia, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Ponteranica (provincia di Bergamo). Questa prima stanza dell’appartamento di Fausto esemplifica l’articolata ed elegante rievocazione del Rinascimento che caratterizza casa Bagatti Valsecchi. In occasioni particolari, l’ambiente fu impiegato dalla famiglia come cappella privata in cui celebrare matrimoni o battesimi.

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Scalone d’ingresso

Dalla biglietteria del Museo si accede, tramite una scala con una bella ringhiera in ferro lavorata, al piano nobile del Palazzo. Dal ballatoio si entra nel primo ambiente dell’appartamento di Fausto: sebbene i locali di rappresentanza fossero comuni, ambedue i fratelli disponevano di alcuni ambienti personali, che creavano all’interno della loro dimora due aree private.

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