Vorrei che questo fosse una canzone d'amore
Ruben Montini
Vorrei che questo fosse una canzone d'amore
Ruben Montini
Tra le memorie scolpite e le stanze ricamate di ricordi del Museo Bagatti Valsecchi, dal 25 al 30 giugno 2024, prende vita una piccola mostra temporanea di Ruben Montini (Oristano, 1986), che è un vero e proprio inno all’inclusione: in occasione della settimana del Pride milanese alcune opere dell’artista troveranno dimora in questo scrigno di bellezza creando un dialogo vibrante tra passato e presente.
Il Museo Bagatti Valsecchi, cuore pulsante della storia della città, è testimone della grandezza e dell’armonia che l’arte ha sempre portato nel capoluogo meneghino e, in questo contesto, l’opera di Montini Vorrei che questo fosse una canzone d'amore, che si presta anche a titolo della mostra, si erge come un racconto visivo di struggente bellezza.
Ciascun filo di ricamo si evolve in una parola d'amore e ogni decorazione in un segreto sussurrato. Il lavoro si trasforma così in una danza di colori, una miniatura sontuosa che, pur trattando temi complessi e dolorosi, li restituisce come una preghiera carica di speranza e di bellezza, con continue citazioni di frasi di poetesse e cantanti queer. La crudeltà del vissuto di una parte dell’umanità diventa arte e l'arte stessa un atto di sublimazione che tocca l'anima e invita alla riflessione.
Accanto a queste teche di emozioni, Montini ci offre tre sculture che assomigliano a dei mazzi di fiori, realizzati con l’impiego di diverse stoffe: dal suo tipico broccato sardo, ai tessuti arabi e africani attinti dal suo quartiere di Barriera di Milano a Torino. Queste opere sono più di semplici sculture: sono un invito a un gesto di affetto e solidarietà. Ognuna, con la sua delicatezza e forza, porta con sé la promessa di un dono: regalare uno di questi fiori a una vittima di omofobia o transfobia diventa un modo per cullare il dolore nella bellezza e la sofferenza nella speranza. L’artista, attraverso la sua pratica, ci invita a riflettere sulla responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti delle altre e degli altri e sull’importanza di gesti piccoli, ma significativi.
Vorrei che questo fosse una canzone d’amore non è solo una mostra, ma un viaggio emozionale e un'esperienza di scoperta. È un’occasione per avvicinarsi alla comunità LGBTQIA+, per comprendere le storie e le esperienze che queste opere raccontano e per celebrare la bellezza della diversità in tutte le sue sfumature. Le sale del Museo Bagatti Valsecchi, con la loro ricchezza storica e artistica, diventano così il palcoscenico ideale per un incontro tra epoche, culture e sensibilità diverse, in un dialogo che ci arricchisce e ci avvicina l’uno all’altro.
Vi invitiamo quindi a perdervi tra i colori, le forme e i significati di questi lavori, a lasciarvi toccare dall’intensità dei racconti visivi di Ruben Montini e a scoprire con noi la magia che si cela dietro ogni sguardo queer.
E mentre il sole tramonta sulle vie di Milano portate con voi la consapevolezza che la bellezza può davvero cambiare il mondo, un gesto alla volta.
GALLERIA
INFORMAZIONI
BIGLIETTI
Mer
13:00 – 20:00
Gio – Ven
13:00 – 17:45
Sab – Dom
10:00 – 17:45
ORARI
Ridotto
9.00 €
Intero
9.00 €