Museo Bagatti Valsecchi
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Scientific and musical instruments

Scientific and musical instruments

Inside the Bagatti Valsecchi residence, the collection of scientific instruments is displayed in the Library, a refined space dedicated to study and reading. Here, measuring instruments, armillary spheres, and a fine ivory microscope are arranged on the central table, while a superb pair of 16th-century globes dominates the scene, set on elegant carved wooden pedestals.

In the Sala della Stufa Valtellinese, visitors can admire the collection of antique musical instruments. Among these are mandolins and lutes, integrated into the 16th-century wood paneling, alongside a custom-made piano, commissioned from Achille Merico in 1885.

Pendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e svegliaPendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e sveglia

Pendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e sveglia

Firmata "Jacob Maeyer in Wien", Austria

Metà del XVIII secolo

Legno, ottone, ferro

16 × 10 × 7.7 cm

Inv. 0747

Camera Verde

Questa pendola è contenuta in una cassa in legno ebanizzato di forma rettangolare con vetri laterali e decorazioni quilloché.

La lunetta superiore del quadrante è finemente incisa con motivi vegetali dorati, mentre l'ora è in cifre romane con incisioni di giglietti.

Il movimento ha un treno per il tempo e uno per la suoneria, con scappamento a verga e pendolino di tipo zappler.

La platina posteriore è incorniciata da foglie di acanto e la firma del costruttore è incisa in un campo ovale circondato da vilucchi e aquile incoronate.

Appartiene alla famiglia di orologiai Mayer di Vienna, probabilmente costruita da Jacob III nella seconda metà del Settecento.

PianofortePianoforte

Pianoforte

Achille Merico

1885

Legno di noce

180 × 137 × 74 cm

Inv. 0064

Sala della Stufa Valtellinese

Questa credenza con alzata contiene un pianoforte verticale con arpa metallica di meccanica francese.

Il corpo inferiore presenta una tastiera apribile (composta da sette ottave partendo dal "la"), una fascia sottopiano decorata con girali vegetali e pilastri con candelabre, mentre la parte superiore ha una struttura architettonica con colonne scanalate e intagliate tra cui vi è una composizione a falsa prospettiva.

Il mobile fu progettato dai fratelli Bagatti Valsecchi, i cui disegni preparatori sono conservati presso l'archivio del museo.

 

Orologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungataOrologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungata

Orologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungata

Firmato "Charles Bloud à Dieppe", Francia

Metà del XVII secolo

Avorio, peltro


75 × 87 mm, spessore 15 mm

Inv. 0811

Biblioteca

L'orologio è composto da due tavolette unite da occhielli in ottone.

La prima tavoletta include un quadrante equinoziale diviso in 12 ore ed un quadrante polare con le ore da 4 a 8. Presenta inoltre una scala a tacche per impostare l'inclinazione del quadrante a seconda della latitudine.

La seconda tavoletta include un orologio lunare con un calendario annuale, un orologio solare orizzontale e un calendario rotante per stabilire i giorni della settimana.

La lettura dell'orario si effettua in base alla data impostata sul calendario rotante e all'orientamento dell'orologio alla luce del sole.

Questi orologi erano molto popolari in Francia nel diciassettesimo secolo, ma la produzione cessò dopo la revoca dell'editto di Nantes nel 1685.

Sorta di salterio (?)Sorta di salterio (?)

Sorta di salterio (?)

Anonimo

Seconda metà del XIX secolo

Legno di noce (?)


larghezza massima 192 mm; larghezza minima 182 mm; altezza massima 467 mm; profondità massima 56 mm; profondità minima 30 mm

Inv. 0391

Sala della Stufa Valtellinese

Questa è una specie di salterio pentacordo, che è stato intagliato in un pezzo di legno (probabilmente noce) in ogni parte.

Sul lato interno del salterio c'è uno stemma araldico dipinto, anche se oggi si presenta danneggiato.

Ci sono cinque fori per le corde, che si agganciano a un ponticello e, dopo aver toccato un altro ponticello, si agganciano a cinque caviglie, anche se una di esse è andata persa.

Il lato centrale dello strumento è scavato e coperto da pelle sottile (forse di pergamena), che oggi è quasi completamente rotta. Questa parte funge da cassa armonica.

Orologio solare dittico di NorimbergaOrologio solare dittico di Norimberga

Orologio solare dittico di Norimberga

Firmato "T D" ai lati di un serpente coronato, marchio di Thomas Tucher (anche Ducher). Norimberga (Germania)

Primi decenni del XVII secolo

Avorio, ottone dorato


86 × 129 mm, spessore 12 mm

Inv. 0818

Biblioteca

L'orologio solare è composto da due tavolette separabili, finemente incise con volute vegetali policrome, la cui originale cerniera di cinque anellini si è rotta a causa dell'usura.

Sulle quattro facce è presente una rosa dei venti a 32 punti con una doppia alidada per l'orientamento e un quadrante numerato da 4 a 12 a 8, che permette di convertire l'ora comune nei sistemi orari italico e babilonico.

Nella zona superiore vi è un quadrante solare verticale che mostra le ore italiche, sovrapposto alla scala della durata del giorno solare nei mesi dell'anno.

Inoltre, un elenco di 16 città europee con le latitudini comprese da 42° a 54° è presente nella parte inferiore.

Nella zona superiore della prima tavoletta è inserita la bussola, circondata da un orologio solare orizzontale.

La seconda tavoletta contiene invece quattro scale circolari concentriche per indicare la corrispondenza tra l'ora notturna lunare e quella solare.

Mandolino bresciano (o cremonese)Mandolino bresciano (o cremonese)

Mandolino bresciano (o cremonese)

Anonimo

Seconda metà del XVIII secolo

Legni vari


lunghezza vibrante 313 mm cantino, 311 mm quarto ordine; lunghezza totale 452 mm; lunghezza cassa 244 mm; larghezza massima 135 mm; profondità massima 72 mm: diametro rosa 48 mm; lunghezza manico 114 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 41 mm; larghezza manico al capotasto 35 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 94 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 32 mm; distanza massima tra le corde al ponticello 39 mm

Inv. 0580

Sala della Stufa Valtellinese

Lo strumento ha subito numerosi restauri e riparazioni nel corso dei secoli e alcune parti non sono originali del XVIII secolo.

La tavola armonica è composta da quattro pezzi in abete, con i due centrali uniti specularmente; la rosetta è dello stesso legno e al suo interno ci sono alcune catene di sostegno.

Il battipenna in legno scuro non è originale, mentre il ponticello in noce è placcato in legno di ebano e ha filetti in avorio-osso.

Il guscio è composto da tredici doghe in legno di pero con filetti in legno chiaro, ma è attualmente deformata nella zona centrale.

Il manico è in legno di pero, mentre la tastiera è in ebano con decorazioni madreperlacee e romboidali in avorio-osso.

Il cavigliere a falcetto monta quattro piroli in bosso e presenta una decorazione in madreperla e avorio-osso sul frontalino.

Orologio a forma di teschio (memento mori)Orologio a forma di teschio (memento mori)

Orologio a forma di teschio (memento mori)

Francia o Italia

XIX secolo

Rame dorato, ottone dorato, legno


180 x 190 mm, altezza 185 mm

Inv. 0947

Camera del Letto Valtellinese

L'orologio è composto da un teschio senza mandibola posta sopra due femori incrociati, il tutto appoggiato su una base quadrata di ottone e legno.

L'orologio originale, inserito sulla fronte del teschio, è stato sostituito con un tipo di movimento chiamato "tapajour" prodotto in Francia tra il XIX e il XX secolo. Il quadrante originale, con le ore in caratteri romani e i minuti in cifre arabe di 5 in 5, è stato sostituito con una fascia oraria settecentesca in ottone argentato, presumibilmente italiana, con lancette moderne.

Il movimento originale disponeva di una suoneria e una leva "N-S" per tacerne il suono. Questi orologi, di origine francese o tedesca del XVI secolo, erano usati per ricordare l'ineluttabilità del tempo (memento mori).

All'origine erano orologi di piccola dimensione da portare al collo o alla cintola e il quadrante era occultato e apribile, nel XIX secolo furono inseriti anche in teschi umani.

Mandolino milanese a sei ordiniMandolino milanese a sei ordini

Mandolino milanese a sei ordini

Francesco Presbler

1759

Legni vari


lunghezza vibrante 309 mm cantino, 310 mm sesto ordine; lunghezza totale 530 mm; lunghezza cassa 232 mm; larghezza massima 139 mm; profondità massima 84 mm: diametro rosa 62 mm; lunghezza manico 131 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 53 mm; larghezza manico al capotasto 45 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 167 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 40 mm; distanza massima tra le corde al ponticello 59 mm

Inv. 0581

Sala della Stufa Valtellinese

Lo strumento, costruito nel 1759 da Francesco Presbler a Milano, è uno dei migliori mandolini milanesi della seconda metà del Settecento.

La tavola armonica è in un unico pezzo di abete con rosetta composta da quattro strati alternati di legno e pergamena ed ulteriormente filettata con del legno scuro.

Il ponticello in acero è impiallacciato sulla parte superiore con dell'ebano e l'intero profilo è filettato a metà dello spessore della tavola.

Il guscio è fatto di tredici doghe in tasso bicolore e il manico, di difficile identificazione, tinto di scuro, ha una tastiera in ebano con filetti in avorio-osso ed è contornata da baffetti e otto tasti in legno scuro.

Il cavigliere ha dodici piroli per i sei ordini doppi, intagli decorativi e una parte anteriore decorata con un tondo in madreperla non originale.

Orologio solare dittico di NorimbergaOrologio solare dittico di Norimberga

Orologio solare dittico di Norimberga

Germania per il mercato italiano

Prima metà del XVII secolo

Avorio, ottone


48 x 79 mm, spessore 18 mm

inv. 0810

Biblioteca

Le superfici esterne dell'orologio sono decorate con incisioni geometriche elaborate.

Il quadrante solare verticale, con ore da 1 a 11 per le ore mattutine (alba) e il quadrante solare con ore da 6 a 12 per i mesi invernali sono decorate con un grande sole al centro.

Nella parte inferiore c’è un orologio solare concavo per le ore italiane da 9 a 24 con un gnomone a spillo mancante.

Liuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordiniLiuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordini

Liuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordini

Venere (Vendelio) trasformato da Maraffi e successivamente modificato da Presbler

1563 - 1795

Legni vari


lunghezza vibrante 330 mm cantino, 331 mm sesto ordine; lunghezza totale 620 mm; lunghezza cassa 301 mm; larghezza massima 233, 5 mm; profondità massima 120 mm: diametro rosa 108 mm; lunghezza manico 102 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 65, 5 mm; larghezza manico al capotasto 56 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 219 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 46, 5 mm; distanza massima tra le corde al capotasto 50.5 mm

Inv. 0579

Sala della Stufa Valtellinese

Un mandolino a sette ordini che ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli.

Il guscio e la porzione centrale della rosetta possono essere attribuiti all'autore Vendelio Venere. In seguito, l'opera è stata trasformata da Ambrogio Maraffi e Giuseppe Presbler.

La tavola armonica è in due pezzi di abete, la rosetta è in legno di abete e la parte esterna è formata da sei strati di legno e pergamena alternati.

Il ponticello è placcato con ornamenti in madreperla immerse in stucco nerastro ulteriormente filettato con avorio-osso.

Il guscio è composto da ventitré doghe in tasso intercalate da filetti in ebano.

Il manico è in legno, tinti di scuro. Allo stato attuale, lo strumento risulta compromesso in quanto una porzione del guscio è staccata dal resto.

Sfera armillareSfera armillare

Sfera armillare

Gian Battista Lorenzini, Brescia (sulla terra); Gian Battista Alberti, Brescia, Gian Battista Bittinelli (sotto il cerchio dell'orizzonte)

1687 (sulla terra); 1688 (sotto cerchio dell'orizzonte)

Ottone, ottone dorato, legno

42 × 24.5 cm

Inv. 0298

Biblioteca

Mappamondo in armatura di ottone dorato, con una base rotonda da candeliere che innesta il sostegno della sfera e quattro semicerchi che si dipartono dalla faccia inferiore del cerchio dell'orizzonte.

La faccia inferiore del cerchio dell'orizzonte porta tracce di circonferenze incise e un'iscrizione che riporta il nome del costruttore e l'anno di creazione.

La sfera stessa è graduata su una faccia con la divisione in quattro quadranti e presenta la consueta divisione dei venti e dei mezzi venti.

Il cerchio meridiano è fissato con viti alla sfera ed è graduato su una sola faccia. La sfera presenta anche i tropici e l'eclittica inclinata con le indicazioni dei mesi in latino e i nomi dei segni zodiacali.

Sono presenti anche cerchi della sfera celeste con appendici triangolari sulle quali sono segnati i nomi delle stelle principali.

La Terra al centro è di legno dipinto e presenta indicazioni geografiche sommarie.

Lo strumento soffre di danni dovuti ai traslochi e aveva un sostegno di bronzo ornato di sei figure.

Orologio a polvere o "clessammia'Orologio a polvere o "clessammia'

Orologio a polvere o "clessammia'

Manifattura francese

XVIII secolo

Ottone, vetro, residui di sabbia arancio


diametro 73 mm, altezza 130 mm

Inv. 0626

Biblioteca

Orologio a polvere composto da due ampolle, con gli orli che si toccano, e sigillate da un diaframma di ottone con un foro calibrato, coperto da cera e ulteriormente protetto da una seta rossa legata con una cordicella.

Originariamente, queste ampolle contenevano sabbia, ma attualmente sono vuote a causa di una lacerazione nella giuntura che ha causato la dispersione della sabbia.

Le ampolle sono inserite in una struttura protettiva composta da quattro colonnini cilindrici, che sono saldati a due fondi di ottone torniti.

Questi piatti di ottone sono progettati per essere ampi, al fine di garantire una maggiore stabilità all'intero strumento. Le scatole che contengono le ampolle sono dotate di flange flessibili, che hanno la funzione di incastonare le ampolle in modo da impedire che queste si muovano o sbattano tra loro.

Questo strumento è un orologio a polvere, comunemente noto come "clessidra", anche se il termine "clessidra" si riferisce propriamente all'orologio ad acqua.

L'orologio a sabbia, o "sabbiere", funziona secondo lo stesso principio temporale, ma impiega la caduta della sabbia anziché lo scorrere dell'acqua.

MicroscopioMicroscopio

Microscopio

Manifattura inglese

XVIII secolo

Avorio, pelle di pesce, vetro, cartone

height: 16 cm

Inv. 0812

Biblioteca

Microscopio composto, lungo 14 cm, con una parte centrale in cartone rivestita di pelle di pesce.

Ha un obiettivo costituito da una lente biconvessa, montata in una montatura di avorio, a tazza, fissata all'estremità della sezione terminale del tubo.

Intorno a questa sezione, si avvita un cerchio con quattro piedini rotondi fissati alla sua parte esterna.

L'oculare è alloggiato in un tubo estraibile dal corpo centrale di cartone rosso con finitura d'avorio.

Le sue caratteristiche lo assegnano all'ambiente inglese del secondo Settecento.

Globo celesteGlobo celeste

Globo celeste

Manifattura italiana

1579

Ottone, bronzo, legno, gesso

height: 70 cmØ 44 cm

Inv. 0264

Biblioteca

Il globo è composto da una sfera vuota di legno o cartapesta ricoperta di gesso o gesso misto a carta e poi dipinto.

La base è sagomata con tre zampe di leone di bronzo o ottone brunito che si uniscono al centro incurvandosi a S, e terminano in una sfera piriforme che ne sorregge un'altra scanalata e forata nella parte superiore, dove si inserisce il perno unito alla montatura del globo. Il cerchio dell'orizzonte, di ottone, è diviso in 360 gradi in quattro quadranti con la divisione relativa ai segni zodiacali indicati dai loro simboli e dai nomi in latino.

Sulla superficie esterna dei supporti sagomati a mensola sono incisi "M 1579" e "F". Sulla superficie del globo sono raffigurate le costellazioni e le graduazioni sono segnate in oro.

Globo terrestreGlobo terrestre

Globo terrestre

Manifattura italiana

1579

Ottone, bronzo, legno, gesso

height: 70 cmØ 44 cm

Inv. 0265

Biblioteca

Il globo è una sfera vuota di legno o cartapesta, rivestita di gesso e dipinta per rappresentare terre e mari.

La base è costituita da tre zampe di leone di bronzo od ottone brunito, con una sfera piriforme e un'altra forata nella parte superiore per il perno che sorregge l'orizzonte.

Il cerchio dell'orizzonte di ottone presenta due scanalature sagomate contrapposte per l'anello meridiano ed è diviso in 360 gradi, segni zodiacali, giorni del mese, nomi dei mesi e nomi dei venti.

Il globo include le terre con i nomi in latino, inglese, tedesco e altre lingue, e i mari in celeste.

Sono indicate la California come penisola, l'America Settentrionale come "AMERICA SIVE INDIA NOVA inuenta a Christophoro Columbo Anno 1502" e l'America del Sud come "AMERICAE ALTERA PARS".

Sul globo sono inoltre dipinte le indicazioni relative ai circoli artico e antartico, ai tropici e all'equatore.

La parte inferiore del globo è ammaccata.

Orologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quartiOrologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quarti

Orologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quarti

Manifattura italiana

Quadrante: Italia, 1884; orologio: metà del XIX secolo

Inv. 0973

Sala della Stufa Valtellinese

Orologio con un quadrante in caratteri romani che si trova nella parte superiore di una parete di legno cinquecentesca proveniente dal palazzo Carbonera di Sondrio.

Il quadrante è stato dipinto nel 1884 dal "doratore-verniciatore" Pisoni Pasquale ed è circondato da altri dipinti decorativi come un planetario tolemaico e un barometro.

L'orologio è francese, della metà del XIX secolo, del tipo Comptoise o Morbiero ed è stato installato nella stanza senza subire modifiche.

Il meccanismo dell’orologio è celato da due sportelli di legno e si accede ad esso da una stanza sul retro che al momento non fa parte del museo.

Compasso da dividereCompasso da dividere

Compasso da dividere

Manifattura italiana

XIX secolo

Ferro


lunghezza totale chiuso 46 cm, lunghezza ferro a vite 52 cm, apertura massima delle gambe alle estremità 82, 5 cm

Inv. 0627

Biblioteca

Si tratta di un grande compasso di precisione che presenta una struttura elaborata e raffinata, tipica di strumenti di alta qualità. Le gambe appuntite a sezione quadrangolare, lunghe 16 cm, si trasformano in una porzione a forma elicoidale a vite di 6 cm. La sezione successiva, lunga 11 cm, è intagliata e sagomata con riccioli, conferendo un aspetto ornamentale.

La testa del compasso è spessa e incisa, con un fermo fessurato a croce.

La vite di precisione è inserita in due manicotti di ferro decorati, fissati sulla parte intagliata con fermi anch'essi dotati di fessura a croce. Al centro della vite è presente un blocco fisso, e l'impugnatura ovale, finemente intagliata, può essere rimossa.

Sebbene Toesca lo classifichi come appartenente al XVI secolo, le caratteristiche costruttive, in particolare i fermi a croce e lo stile decorativo, suggeriscono una datazione più recente.

Questo strumento è stato esposto nel 1952 a Bruxelles, all'Innovation, testimoniando il suo valore e la sua importanza storica.

Orologio a polvere o "clessammia'Orologio a polvere o "clessammia'

Orologio a polvere o "clessammia'

Manifattura italiana

XIX secolo

Avorio, vetro, polvere di stagno


diametro 50 mm, altezza 85 mm

Inv. 0791

Biblioteca

Le due ampolle sferiche sono separate da un diaframma di ottone con foro calibrato e sigillate con cera.

La giuntura, tra le ampolle, è coperta da stoffa e legata con una cordicella. La struttura di questo orologio a sabbia è sostenuta da cinque colonne tornite a forma di balaustro, intervallate da pinnacolini a forma di trottola, fissati ai due piatti di base, anche se due pinnacoli sono mancanti.

I piatti, realizzati a tornio con un umbone centrale, si reggono su cinque piedini a cipolla.

Non è nota la durata di funzionamento di questo specifico strumento, a causa della perdita di alcune sue componenti originali.

Negli ultimi decenni, sono comparsi sul mercato numerosi orologi a sabbia apparentemente antichi, molti realizzati in osso o addirittura in plastica per imitare l'avorio.

Questi esemplari, solitamente alti circa una ventina di centimetri, presentano colonne tornite e piatti intagliati a rosone.

Spesso, la polvere interna non è sabbia originale, ma polvere di marmo o granito.

Sebbene siano oggetti moderni, sono stati talvolta spacciati come autentici, ingannando collezionisti e persino entrando in musei e collezioni private, dove sono esposti come manufatti antichi.

Sfera armillareSfera armillare

Sfera armillare

Manifattura italiana

XVII secolo

Ottone

38 × 23 cm

Inv. 0299

Biblioteca

Questo strumento è costituito da una base rotonda da candeliere su cui sono fissati quattro semicerchi costituiti da sottili lastre di ottone senza graduazioni.

Il cerchio dell'orizzonte sulla faccia superiore è diviso in quattro quadranti graduati e mostra le iniziali dei nomi di 8 venti.

Nella corrispondenza della lettera T sporge un'appendice rotonda, probabile supporto per una bussola mancante. L'anello meridiano laccato ha una sola faccia incisa.

La sfera armillare manca della terra al centro ed è costituita dalle calotte polari, dai tropici e dallo zodiaco.

Lo strumento sembra essere il risultato di un assemblaggio di parti diverse ed è considerato del XVI secolo.

MisuraMisura

Misura

Manifattura tedesca (?)

XVI secolo

Ottone e avorio

width: 33 cm

Inv. 0831

Biblioteca

Si tratta di un particolare strumento di misura composto da una barra di ottone di 24 cm, con una leggera forma trapezoidale e punta arrotondata, è un elemento centrale che funge da misura.

La presenza di divisioni sulle due facce suggerisce un uso versatile: una per misurazioni dirette e l'altra per calcoli o conversioni tra unità diverse.

Il manico in avorio, scolpito a forma di figura femminile con dettagli come il corpetto avvitato e i capelli raccolti, non solo conferisce un aspetto estetico raffinato, ma indica anche l'importanza simbolica e culturale dell'oggetto.

La particolare costruzione dello strumento, che permette una lettura "verticale", implica un'applicazione pratica legata a misurazioni di altezza o a confronti di livelli, piuttosto che a misurazioni lineari orizzontali.

Questo potrebbe rivelare l'intento di utilizzarlo in contesti specifici, come l'architettura o l'ingegneria, dove è fondamentale considerare le differenze di elevazione.

 

 

Orologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e svegliaOrologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e sveglia

Orologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e sveglia

Firmato all'interno del pannello destro Niclaus (Nikolaus) Schmidt Der Junger (1582-1637)

Primi decenni del XVII secolo

Rame e ottone dorati, ferro


157 × 157 mm, altezza 285 mm

Inv. 0707

Camera Rossa

Orologio realizzato in ottone dorato e con una cassa liscia di forma quadrata.

Gli angoli sono decorati con colonne a sezione quadra, ciascuna coronata da un alto dado e piccoli capitelli. La base, ampia e modanata, è in rame dorato, poggiando su piedini a cipolla.

La parte superiore dell'orologio presenta una struttura a due tamburi sovrapposti: il primo tamburo, con finestrelle ad arco, contiene la campana del suono, mentre il secondo è decorato da sei colonne tornite, alternate a pinnacoli a forma di anforetta cuspidata, che sorreggono una cupola a pagoda con un pinnacolo terminale, sebbene quest'ultimo non sia originale.

Il tetto dell'edicola è ulteriormente ornato da balaustre traforate su ogni lato, e agli angoli ci sono pinnacoli a trottola, di cui uno è mancante.

La base inferiore in ferro è decorata con ampie volute incise ad acido. Il quadrante, o la "mostra", presenta due quadranti separati per le ore e i quarti, con numeri romani. La lancetta delle ore e il quadrante principale non sono originali, mentre la lancetta dei quarti è in ottone dorato e presenta una decorazione a fleur-de-lis.

Sul lato posteriore dell'orologio si trova un quadrante per regolare la suoneria delle ore, con un altro indice a fleur-de-lis, anch'esso non originale.

Il meccanismo è in ottone dorato e presenta due treni contrapposti, con colonne a sezione quadra. Il meccanismo del movimento è dotato di conoidi a catena sia per il tempo sia per la suoneria, anche se quest'ultima utilizza attualmente una corda di acciaio. Il treno del tempo include due ruote e una ruota di scappamento, detta "caterina".

L'orologio originariamente funzionava con uno scappamento a verga e bilanciere, che successivamente è stato convertito per l'uso con pendolo, anche se in questo caso il pendolino, applicato al lato destro, è mancante.

Gli orologi a edicola, prodotti prima del 1657, anno dell'introduzione del pendolo grazie a Christian Huygens, erano regolati da un bilanciere.

Molti di questi orologi furono successivamente modificati per ospitare un pendolo, al fine di migliorare la precisione.

Solitamente, ciò comportava l'aggiunta di una ruota con denti a corona al treno del tempo, modificando lo scappamento.

In questo esemplare, però, la verga dello scappamento è stata ingegnosamente collocata parallelamente al quadrante, mantenendo inalterato il treno del tempo.

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Pendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e svegliaPendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e sveglia

Pendola mignon da tavolo con suoneria delle ore e sveglia

Firmata "Jacob Maeyer in Wien", Austria

Metà del XVIII secolo

Legno, ottone, ferro

16 × 10 × 7.7 cm

Inv. 0747

Camera Verde

Questa pendola è contenuta in una cassa in legno ebanizzato di forma rettangolare con vetri laterali e decorazioni quilloché.

La lunetta superiore del quadrante è finemente incisa con motivi vegetali dorati, mentre l'ora è in cifre romane con incisioni di giglietti.

Il movimento ha un treno per il tempo e uno per la suoneria, con scappamento a verga e pendolino di tipo zappler.

La platina posteriore è incorniciata da foglie di acanto e la firma del costruttore è incisa in un campo ovale circondato da vilucchi e aquile incoronate.

Appartiene alla famiglia di orologiai Mayer di Vienna, probabilmente costruita da Jacob III nella seconda metà del Settecento.

PianofortePianoforte

Pianoforte

Achille Merico

1885

Legno di noce

180 × 137 × 74 cm

Inv. 0064

Sala della Stufa Valtellinese

Questa credenza con alzata contiene un pianoforte verticale con arpa metallica di meccanica francese.

Il corpo inferiore presenta una tastiera apribile (composta da sette ottave partendo dal "la"), una fascia sottopiano decorata con girali vegetali e pilastri con candelabre, mentre la parte superiore ha una struttura architettonica con colonne scanalate e intagliate tra cui vi è una composizione a falsa prospettiva.

Il mobile fu progettato dai fratelli Bagatti Valsecchi, i cui disegni preparatori sono conservati presso l'archivio del museo.

 

Orologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungataOrologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungata

Orologio solare dittico analemmatico-azimutale di forma ottagonale allungata

Firmato "Charles Bloud à Dieppe", Francia

Metà del XVII secolo

Avorio, peltro


75 × 87 mm, spessore 15 mm

Inv. 0811

Biblioteca

L'orologio è composto da due tavolette unite da occhielli in ottone.

La prima tavoletta include un quadrante equinoziale diviso in 12 ore ed un quadrante polare con le ore da 4 a 8. Presenta inoltre una scala a tacche per impostare l'inclinazione del quadrante a seconda della latitudine.

La seconda tavoletta include un orologio lunare con un calendario annuale, un orologio solare orizzontale e un calendario rotante per stabilire i giorni della settimana.

La lettura dell'orario si effettua in base alla data impostata sul calendario rotante e all'orientamento dell'orologio alla luce del sole.

Questi orologi erano molto popolari in Francia nel diciassettesimo secolo, ma la produzione cessò dopo la revoca dell'editto di Nantes nel 1685.

Sorta di salterio (?)Sorta di salterio (?)

Sorta di salterio (?)

Anonimo

Seconda metà del XIX secolo

Legno di noce (?)


larghezza massima 192 mm; larghezza minima 182 mm; altezza massima 467 mm; profondità massima 56 mm; profondità minima 30 mm

Inv. 0391

Sala della Stufa Valtellinese

Questa è una specie di salterio pentacordo, che è stato intagliato in un pezzo di legno (probabilmente noce) in ogni parte.

Sul lato interno del salterio c'è uno stemma araldico dipinto, anche se oggi si presenta danneggiato.

Ci sono cinque fori per le corde, che si agganciano a un ponticello e, dopo aver toccato un altro ponticello, si agganciano a cinque caviglie, anche se una di esse è andata persa.

Il lato centrale dello strumento è scavato e coperto da pelle sottile (forse di pergamena), che oggi è quasi completamente rotta. Questa parte funge da cassa armonica.

Orologio solare dittico di NorimbergaOrologio solare dittico di Norimberga

Orologio solare dittico di Norimberga

Firmato "T D" ai lati di un serpente coronato, marchio di Thomas Tucher (anche Ducher). Norimberga (Germania)

Primi decenni del XVII secolo

Avorio, ottone dorato


86 × 129 mm, spessore 12 mm

Inv. 0818

Biblioteca

L'orologio solare è composto da due tavolette separabili, finemente incise con volute vegetali policrome, la cui originale cerniera di cinque anellini si è rotta a causa dell'usura.

Sulle quattro facce è presente una rosa dei venti a 32 punti con una doppia alidada per l'orientamento e un quadrante numerato da 4 a 12 a 8, che permette di convertire l'ora comune nei sistemi orari italico e babilonico.

Nella zona superiore vi è un quadrante solare verticale che mostra le ore italiche, sovrapposto alla scala della durata del giorno solare nei mesi dell'anno.

Inoltre, un elenco di 16 città europee con le latitudini comprese da 42° a 54° è presente nella parte inferiore.

Nella zona superiore della prima tavoletta è inserita la bussola, circondata da un orologio solare orizzontale.

La seconda tavoletta contiene invece quattro scale circolari concentriche per indicare la corrispondenza tra l'ora notturna lunare e quella solare.

Mandolino bresciano (o cremonese)Mandolino bresciano (o cremonese)

Mandolino bresciano (o cremonese)

Anonimo

Seconda metà del XVIII secolo

Legni vari


lunghezza vibrante 313 mm cantino, 311 mm quarto ordine; lunghezza totale 452 mm; lunghezza cassa 244 mm; larghezza massima 135 mm; profondità massima 72 mm: diametro rosa 48 mm; lunghezza manico 114 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 41 mm; larghezza manico al capotasto 35 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 94 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 32 mm; distanza massima tra le corde al ponticello 39 mm

Inv. 0580

Sala della Stufa Valtellinese

Lo strumento ha subito numerosi restauri e riparazioni nel corso dei secoli e alcune parti non sono originali del XVIII secolo.

La tavola armonica è composta da quattro pezzi in abete, con i due centrali uniti specularmente; la rosetta è dello stesso legno e al suo interno ci sono alcune catene di sostegno.

Il battipenna in legno scuro non è originale, mentre il ponticello in noce è placcato in legno di ebano e ha filetti in avorio-osso.

Il guscio è composto da tredici doghe in legno di pero con filetti in legno chiaro, ma è attualmente deformata nella zona centrale.

Il manico è in legno di pero, mentre la tastiera è in ebano con decorazioni madreperlacee e romboidali in avorio-osso.

Il cavigliere a falcetto monta quattro piroli in bosso e presenta una decorazione in madreperla e avorio-osso sul frontalino.

Orologio a forma di teschio (memento mori)Orologio a forma di teschio (memento mori)

Orologio a forma di teschio (memento mori)

Francia o Italia

XIX secolo

Rame dorato, ottone dorato, legno


180 x 190 mm, altezza 185 mm

Inv. 0947

Camera del Letto Valtellinese

L'orologio è composto da un teschio senza mandibola posta sopra due femori incrociati, il tutto appoggiato su una base quadrata di ottone e legno.

L'orologio originale, inserito sulla fronte del teschio, è stato sostituito con un tipo di movimento chiamato "tapajour" prodotto in Francia tra il XIX e il XX secolo. Il quadrante originale, con le ore in caratteri romani e i minuti in cifre arabe di 5 in 5, è stato sostituito con una fascia oraria settecentesca in ottone argentato, presumibilmente italiana, con lancette moderne.

Il movimento originale disponeva di una suoneria e una leva "N-S" per tacerne il suono. Questi orologi, di origine francese o tedesca del XVI secolo, erano usati per ricordare l'ineluttabilità del tempo (memento mori).

All'origine erano orologi di piccola dimensione da portare al collo o alla cintola e il quadrante era occultato e apribile, nel XIX secolo furono inseriti anche in teschi umani.

Mandolino milanese a sei ordiniMandolino milanese a sei ordini

Mandolino milanese a sei ordini

Francesco Presbler

1759

Legni vari


lunghezza vibrante 309 mm cantino, 310 mm sesto ordine; lunghezza totale 530 mm; lunghezza cassa 232 mm; larghezza massima 139 mm; profondità massima 84 mm: diametro rosa 62 mm; lunghezza manico 131 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 53 mm; larghezza manico al capotasto 45 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 167 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 40 mm; distanza massima tra le corde al ponticello 59 mm

Inv. 0581

Sala della Stufa Valtellinese

Lo strumento, costruito nel 1759 da Francesco Presbler a Milano, è uno dei migliori mandolini milanesi della seconda metà del Settecento.

La tavola armonica è in un unico pezzo di abete con rosetta composta da quattro strati alternati di legno e pergamena ed ulteriormente filettata con del legno scuro.

Il ponticello in acero è impiallacciato sulla parte superiore con dell'ebano e l'intero profilo è filettato a metà dello spessore della tavola.

Il guscio è fatto di tredici doghe in tasso bicolore e il manico, di difficile identificazione, tinto di scuro, ha una tastiera in ebano con filetti in avorio-osso ed è contornata da baffetti e otto tasti in legno scuro.

Il cavigliere ha dodici piroli per i sei ordini doppi, intagli decorativi e una parte anteriore decorata con un tondo in madreperla non originale.

Orologio solare dittico di NorimbergaOrologio solare dittico di Norimberga

Orologio solare dittico di Norimberga

Germania per il mercato italiano

Prima metà del XVII secolo

Avorio, ottone


48 x 79 mm, spessore 18 mm

inv. 0810

Biblioteca

Le superfici esterne dell'orologio sono decorate con incisioni geometriche elaborate.

Il quadrante solare verticale, con ore da 1 a 11 per le ore mattutine (alba) e il quadrante solare con ore da 6 a 12 per i mesi invernali sono decorate con un grande sole al centro.

Nella parte inferiore c’è un orologio solare concavo per le ore italiane da 9 a 24 con un gnomone a spillo mancante.

Liuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordiniLiuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordini

Liuto soprano ora in assetto di mandolino milanese a sette ordini

Venere (Vendelio) trasformato da Maraffi e successivamente modificato da Presbler

1563 - 1795

Legni vari


lunghezza vibrante 330 mm cantino, 331 mm sesto ordine; lunghezza totale 620 mm; lunghezza cassa 301 mm; larghezza massima 233, 5 mm; profondità massima 120 mm: diametro rosa 108 mm; lunghezza manico 102 mm; larghezza manico all'attaccatura della cassa 65, 5 mm; larghezza manico al capotasto 56 mm; distanza tra il capotasto e l'estremità superiore 219 mm; larghezza massima del cavigliere al capotasto 46, 5 mm; distanza massima tra le corde al capotasto 50.5 mm

Inv. 0579

Sala della Stufa Valtellinese

Un mandolino a sette ordini che ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli.

Il guscio e la porzione centrale della rosetta possono essere attribuiti all'autore Vendelio Venere. In seguito, l'opera è stata trasformata da Ambrogio Maraffi e Giuseppe Presbler.

La tavola armonica è in due pezzi di abete, la rosetta è in legno di abete e la parte esterna è formata da sei strati di legno e pergamena alternati.

Il ponticello è placcato con ornamenti in madreperla immerse in stucco nerastro ulteriormente filettato con avorio-osso.

Il guscio è composto da ventitré doghe in tasso intercalate da filetti in ebano.

Il manico è in legno, tinti di scuro. Allo stato attuale, lo strumento risulta compromesso in quanto una porzione del guscio è staccata dal resto.

Sfera armillareSfera armillare

Sfera armillare

Gian Battista Lorenzini, Brescia (sulla terra); Gian Battista Alberti, Brescia, Gian Battista Bittinelli (sotto il cerchio dell'orizzonte)

1687 (sulla terra); 1688 (sotto cerchio dell'orizzonte)

Ottone, ottone dorato, legno

42 × 24.5 cm

Inv. 0298

Biblioteca

Mappamondo in armatura di ottone dorato, con una base rotonda da candeliere che innesta il sostegno della sfera e quattro semicerchi che si dipartono dalla faccia inferiore del cerchio dell'orizzonte.

La faccia inferiore del cerchio dell'orizzonte porta tracce di circonferenze incise e un'iscrizione che riporta il nome del costruttore e l'anno di creazione.

La sfera stessa è graduata su una faccia con la divisione in quattro quadranti e presenta la consueta divisione dei venti e dei mezzi venti.

Il cerchio meridiano è fissato con viti alla sfera ed è graduato su una sola faccia. La sfera presenta anche i tropici e l'eclittica inclinata con le indicazioni dei mesi in latino e i nomi dei segni zodiacali.

Sono presenti anche cerchi della sfera celeste con appendici triangolari sulle quali sono segnati i nomi delle stelle principali.

La Terra al centro è di legno dipinto e presenta indicazioni geografiche sommarie.

Lo strumento soffre di danni dovuti ai traslochi e aveva un sostegno di bronzo ornato di sei figure.

Orologio a polvere o "clessammia'Orologio a polvere o "clessammia'

Orologio a polvere o "clessammia'

Manifattura francese

XVIII secolo

Ottone, vetro, residui di sabbia arancio


diametro 73 mm, altezza 130 mm

Inv. 0626

Biblioteca

Orologio a polvere composto da due ampolle, con gli orli che si toccano, e sigillate da un diaframma di ottone con un foro calibrato, coperto da cera e ulteriormente protetto da una seta rossa legata con una cordicella.

Originariamente, queste ampolle contenevano sabbia, ma attualmente sono vuote a causa di una lacerazione nella giuntura che ha causato la dispersione della sabbia.

Le ampolle sono inserite in una struttura protettiva composta da quattro colonnini cilindrici, che sono saldati a due fondi di ottone torniti.

Questi piatti di ottone sono progettati per essere ampi, al fine di garantire una maggiore stabilità all'intero strumento. Le scatole che contengono le ampolle sono dotate di flange flessibili, che hanno la funzione di incastonare le ampolle in modo da impedire che queste si muovano o sbattano tra loro.

Questo strumento è un orologio a polvere, comunemente noto come "clessidra", anche se il termine "clessidra" si riferisce propriamente all'orologio ad acqua.

L'orologio a sabbia, o "sabbiere", funziona secondo lo stesso principio temporale, ma impiega la caduta della sabbia anziché lo scorrere dell'acqua.

MicroscopioMicroscopio

Microscopio

Manifattura inglese

XVIII secolo

Avorio, pelle di pesce, vetro, cartone

height: 16 cm

Inv. 0812

Biblioteca

Microscopio composto, lungo 14 cm, con una parte centrale in cartone rivestita di pelle di pesce.

Ha un obiettivo costituito da una lente biconvessa, montata in una montatura di avorio, a tazza, fissata all'estremità della sezione terminale del tubo.

Intorno a questa sezione, si avvita un cerchio con quattro piedini rotondi fissati alla sua parte esterna.

L'oculare è alloggiato in un tubo estraibile dal corpo centrale di cartone rosso con finitura d'avorio.

Le sue caratteristiche lo assegnano all'ambiente inglese del secondo Settecento.

Globo celesteGlobo celeste

Globo celeste

Manifattura italiana

1579

Ottone, bronzo, legno, gesso

height: 70 cmØ 44 cm

Inv. 0264

Biblioteca

Il globo è composto da una sfera vuota di legno o cartapesta ricoperta di gesso o gesso misto a carta e poi dipinto.

La base è sagomata con tre zampe di leone di bronzo o ottone brunito che si uniscono al centro incurvandosi a S, e terminano in una sfera piriforme che ne sorregge un'altra scanalata e forata nella parte superiore, dove si inserisce il perno unito alla montatura del globo. Il cerchio dell'orizzonte, di ottone, è diviso in 360 gradi in quattro quadranti con la divisione relativa ai segni zodiacali indicati dai loro simboli e dai nomi in latino.

Sulla superficie esterna dei supporti sagomati a mensola sono incisi "M 1579" e "F". Sulla superficie del globo sono raffigurate le costellazioni e le graduazioni sono segnate in oro.

Globo terrestreGlobo terrestre

Globo terrestre

Manifattura italiana

1579

Ottone, bronzo, legno, gesso

height: 70 cmØ 44 cm

Inv. 0265

Biblioteca

Il globo è una sfera vuota di legno o cartapesta, rivestita di gesso e dipinta per rappresentare terre e mari.

La base è costituita da tre zampe di leone di bronzo od ottone brunito, con una sfera piriforme e un'altra forata nella parte superiore per il perno che sorregge l'orizzonte.

Il cerchio dell'orizzonte di ottone presenta due scanalature sagomate contrapposte per l'anello meridiano ed è diviso in 360 gradi, segni zodiacali, giorni del mese, nomi dei mesi e nomi dei venti.

Il globo include le terre con i nomi in latino, inglese, tedesco e altre lingue, e i mari in celeste.

Sono indicate la California come penisola, l'America Settentrionale come "AMERICA SIVE INDIA NOVA inuenta a Christophoro Columbo Anno 1502" e l'America del Sud come "AMERICAE ALTERA PARS".

Sul globo sono inoltre dipinte le indicazioni relative ai circoli artico e antartico, ai tropici e all'equatore.

La parte inferiore del globo è ammaccata.

Orologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quartiOrologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quarti

Orologio fisso nella Sala della Stufa Valtellinese con suoneria di ore e quarti

Manifattura italiana

Quadrante: Italia, 1884; orologio: metà del XIX secolo

Inv. 0973

Sala della Stufa Valtellinese

Orologio con un quadrante in caratteri romani che si trova nella parte superiore di una parete di legno cinquecentesca proveniente dal palazzo Carbonera di Sondrio.

Il quadrante è stato dipinto nel 1884 dal "doratore-verniciatore" Pisoni Pasquale ed è circondato da altri dipinti decorativi come un planetario tolemaico e un barometro.

L'orologio è francese, della metà del XIX secolo, del tipo Comptoise o Morbiero ed è stato installato nella stanza senza subire modifiche.

Il meccanismo dell’orologio è celato da due sportelli di legno e si accede ad esso da una stanza sul retro che al momento non fa parte del museo.

Compasso da dividereCompasso da dividere

Compasso da dividere

Manifattura italiana

XIX secolo

Ferro


lunghezza totale chiuso 46 cm, lunghezza ferro a vite 52 cm, apertura massima delle gambe alle estremità 82, 5 cm

Inv. 0627

Biblioteca

Si tratta di un grande compasso di precisione che presenta una struttura elaborata e raffinata, tipica di strumenti di alta qualità. Le gambe appuntite a sezione quadrangolare, lunghe 16 cm, si trasformano in una porzione a forma elicoidale a vite di 6 cm. La sezione successiva, lunga 11 cm, è intagliata e sagomata con riccioli, conferendo un aspetto ornamentale.

La testa del compasso è spessa e incisa, con un fermo fessurato a croce.

La vite di precisione è inserita in due manicotti di ferro decorati, fissati sulla parte intagliata con fermi anch'essi dotati di fessura a croce. Al centro della vite è presente un blocco fisso, e l'impugnatura ovale, finemente intagliata, può essere rimossa.

Sebbene Toesca lo classifichi come appartenente al XVI secolo, le caratteristiche costruttive, in particolare i fermi a croce e lo stile decorativo, suggeriscono una datazione più recente.

Questo strumento è stato esposto nel 1952 a Bruxelles, all'Innovation, testimoniando il suo valore e la sua importanza storica.

Orologio a polvere o "clessammia'Orologio a polvere o "clessammia'

Orologio a polvere o "clessammia'

Manifattura italiana

XIX secolo

Avorio, vetro, polvere di stagno


diametro 50 mm, altezza 85 mm

Inv. 0791

Biblioteca

Le due ampolle sferiche sono separate da un diaframma di ottone con foro calibrato e sigillate con cera.

La giuntura, tra le ampolle, è coperta da stoffa e legata con una cordicella. La struttura di questo orologio a sabbia è sostenuta da cinque colonne tornite a forma di balaustro, intervallate da pinnacolini a forma di trottola, fissati ai due piatti di base, anche se due pinnacoli sono mancanti.

I piatti, realizzati a tornio con un umbone centrale, si reggono su cinque piedini a cipolla.

Non è nota la durata di funzionamento di questo specifico strumento, a causa della perdita di alcune sue componenti originali.

Negli ultimi decenni, sono comparsi sul mercato numerosi orologi a sabbia apparentemente antichi, molti realizzati in osso o addirittura in plastica per imitare l'avorio.

Questi esemplari, solitamente alti circa una ventina di centimetri, presentano colonne tornite e piatti intagliati a rosone.

Spesso, la polvere interna non è sabbia originale, ma polvere di marmo o granito.

Sebbene siano oggetti moderni, sono stati talvolta spacciati come autentici, ingannando collezionisti e persino entrando in musei e collezioni private, dove sono esposti come manufatti antichi.

Sfera armillareSfera armillare

Sfera armillare

Manifattura italiana

XVII secolo

Ottone

38 × 23 cm

Inv. 0299

Biblioteca

Questo strumento è costituito da una base rotonda da candeliere su cui sono fissati quattro semicerchi costituiti da sottili lastre di ottone senza graduazioni.

Il cerchio dell'orizzonte sulla faccia superiore è diviso in quattro quadranti graduati e mostra le iniziali dei nomi di 8 venti.

Nella corrispondenza della lettera T sporge un'appendice rotonda, probabile supporto per una bussola mancante. L'anello meridiano laccato ha una sola faccia incisa.

La sfera armillare manca della terra al centro ed è costituita dalle calotte polari, dai tropici e dallo zodiaco.

Lo strumento sembra essere il risultato di un assemblaggio di parti diverse ed è considerato del XVI secolo.

MisuraMisura

Misura

Manifattura tedesca (?)

XVI secolo

Ottone e avorio

width: 33 cm

Inv. 0831

Biblioteca

Si tratta di un particolare strumento di misura composto da una barra di ottone di 24 cm, con una leggera forma trapezoidale e punta arrotondata, è un elemento centrale che funge da misura.

La presenza di divisioni sulle due facce suggerisce un uso versatile: una per misurazioni dirette e l'altra per calcoli o conversioni tra unità diverse.

Il manico in avorio, scolpito a forma di figura femminile con dettagli come il corpetto avvitato e i capelli raccolti, non solo conferisce un aspetto estetico raffinato, ma indica anche l'importanza simbolica e culturale dell'oggetto.

La particolare costruzione dello strumento, che permette una lettura "verticale", implica un'applicazione pratica legata a misurazioni di altezza o a confronti di livelli, piuttosto che a misurazioni lineari orizzontali.

Questo potrebbe rivelare l'intento di utilizzarlo in contesti specifici, come l'architettura o l'ingegneria, dove è fondamentale considerare le differenze di elevazione.

 

 

Orologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e svegliaOrologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e sveglia

Orologio a edicola con indicazione delle ore e dei quarti, con suoneria delle ore e sveglia

Firmato all'interno del pannello destro Niclaus (Nikolaus) Schmidt Der Junger (1582-1637)

Primi decenni del XVII secolo

Rame e ottone dorati, ferro


157 × 157 mm, altezza 285 mm

Inv. 0707

Camera Rossa

Orologio realizzato in ottone dorato e con una cassa liscia di forma quadrata.

Gli angoli sono decorati con colonne a sezione quadra, ciascuna coronata da un alto dado e piccoli capitelli. La base, ampia e modanata, è in rame dorato, poggiando su piedini a cipolla.

La parte superiore dell'orologio presenta una struttura a due tamburi sovrapposti: il primo tamburo, con finestrelle ad arco, contiene la campana del suono, mentre il secondo è decorato da sei colonne tornite, alternate a pinnacoli a forma di anforetta cuspidata, che sorreggono una cupola a pagoda con un pinnacolo terminale, sebbene quest'ultimo non sia originale.

Il tetto dell'edicola è ulteriormente ornato da balaustre traforate su ogni lato, e agli angoli ci sono pinnacoli a trottola, di cui uno è mancante.

La base inferiore in ferro è decorata con ampie volute incise ad acido. Il quadrante, o la "mostra", presenta due quadranti separati per le ore e i quarti, con numeri romani. La lancetta delle ore e il quadrante principale non sono originali, mentre la lancetta dei quarti è in ottone dorato e presenta una decorazione a fleur-de-lis.

Sul lato posteriore dell'orologio si trova un quadrante per regolare la suoneria delle ore, con un altro indice a fleur-de-lis, anch'esso non originale.

Il meccanismo è in ottone dorato e presenta due treni contrapposti, con colonne a sezione quadra. Il meccanismo del movimento è dotato di conoidi a catena sia per il tempo sia per la suoneria, anche se quest'ultima utilizza attualmente una corda di acciaio. Il treno del tempo include due ruote e una ruota di scappamento, detta "caterina".

L'orologio originariamente funzionava con uno scappamento a verga e bilanciere, che successivamente è stato convertito per l'uso con pendolo, anche se in questo caso il pendolino, applicato al lato destro, è mancante.

Gli orologi a edicola, prodotti prima del 1657, anno dell'introduzione del pendolo grazie a Christian Huygens, erano regolati da un bilanciere.

Molti di questi orologi furono successivamente modificati per ospitare un pendolo, al fine di migliorare la precisione.

Solitamente, ciò comportava l'aggiunta di una ruota con denti a corona al treno del tempo, modificando lo scappamento.

In questo esemplare, però, la verga dello scappamento è stata ingegnosamente collocata parallelamente al quadrante, mantenendo inalterato il treno del tempo.