Oggetti in metallo e in cuoio
Oggetti in metallo e in cuoio
La raccolta di oggetti metallici è composta principalmente da oggetti di uso quotidiano che rievocano l’epoca rinascimentale. Si tratta di piccoli utensili tra i quali spiccano le tenaglie – opera di un archibusaio bresciano – e il calzascarpe da stivali caratterizzato da una raffinata decorazione. Accanto al nutrito gruppo di opere quattro-cinquecentesche figurano anche opere contemporanee come i candelieri in ferro esposti nella Galleria della Cupola.
Anche gli oggetti in cuoio sono inseriti in una dimensione d’arredo che amplifica il concetto di Casa in cui ambientare utensili prettamente legati alle loro funzioni originarie.
Lucchetto a cuore o a scudo
Augsburg
XVII o XVIII secolo
Ferro
14,5 × 12,5 × 9,5 cm
Inv. 0622
L'oggetto è un corpo mistilineo, a spigoli vivi, con sportellini su entrambi i lati per accedere al buco della chiave triloba e presumibilmente a mappatura complessa.
È possibile sbloccare uno dei due bracci quadri tramite una maniglia a due volte bottonata (uno dei pulsanti è bloccato) e mostra la pigna della città di Augsburg come marchio, presente anche su altri lavori in acciaio dal tardo Cinquecento in avanti.
La chiave e uno dei bracci sono mancanti.
Bauletto
Austria o Germania
XIX secolo
Ferro
7,8 × 14,6 × 6,9 cm
Inv. 0717
Camera del Letto Valtellinese
Si tratta di una scatola rettangolare con un coperchio bombato, con una texture che riproduce l'aspetto della pelle di pitone, decorata con applicazioni in rame a rocaille fissate con chiodi.
La scatola ha una chiusura a scatto con un bottone sulla parte superiore, ed ha una fodera interna in stoffa a damasco bianco-azzurra con motivi vegetali.
La scatola è stata realizzata attraverso un processo di stampa, traforo e parziale incisione.
Tenaglie
Brescia
1660-1690 circa
Acciaio
12 × 3,1 cm
Inv. 0856
Passaggio del Labirinto
Si tratta di un attrezzo con una testa dalle branche curvate a C con taglienti verticali affilati.
I bracci sono lavorati a incrocio e si articolano su un grosso chiodo terminante in teste di drago, che si chiudono tra loro perfettamente.
La superficie è decorata con girali carnose e fiorami di crisantemo, seguendo lo stile bresciano dell'epoca.
Questo utensile, probabilmente utilizzato da un fabbro, potrebbe anche essere stato fatto da un stipettaio.
Pinza martello a testa quadra
Brescia
XVII secolo
Acciaio
20 × 4,5 × 2,5 cm
Inv. 0845
Passaggio del Labirinto
Si tratta di uno strumento da dentista con una testa pesante, quadrata e quasi cubica, con denti serrabili a bacio sulle ganasce.
Il manico è quadrato con rebbi semitondi incurvati a distanziarsi al centro per poi unirsi quasi agli estremi, con lavorazione a piede di porco dentato.
Il decoro è a girali vegetali carnose con foglie di alloro sparse.
Paiolo
Fiandre (?)
XVI secolo
Ottone
21,5 × 22 cm
Inv. 0353
Sala da Pranzo
Si presenta come un contenitore cilindrico, con due rigonfiamenti e un bordo sottile rivolto verso l'esterno, con una cornice inferiore.
Sono presenti anche diverse righe orizzontali incise a bulino che identificano le fasce.
Il manico a forma di semicerchio ha una fascia piatta nella parte superiore, tra due nodi decorati con teste di leone stilizzate.
Forzierino da messale (?)
Francia
Fine del XV - primi anni del XVI secolo
Ferro e legno già rivestito di cuoio o verniciato
10,7 × 21 × 16 cm
Inv. 0600
Biblioteca
La scatola ha una forma parallelepipedale, con un coperchio leggermente bombato longitudinalmente.
È rivestita da due strati di sottili lamierini inchiodati disposti a giorno in modo da formare elementi lobati e cuspidati.
Sul davanti si trova una serratura a paletto, con una forma simile ad un portale gotico, che in passato è stata sostituita da una seconda serratura posizionata sulla destra del corpo decorativo, che ora è guasto in più punti.
Sui lati ci sono quattro campanelle.
Chiave
Francia
XVI secolo
Ferro
13,7 × 4 cm
Inv. 0892
Passaggio del Labirinto
Maschio, mappatura complessa, parzialmente lacunosa, asta con filo attorto a tre vie, nodo a giorno a castello lavorato a modini, tutto raccordato al capochiave discoide a bordo perlinato con all'interno croce forcata sovrammessa a qua drato concavo.
Coppia di candelieri
Francia o Fiandre
XV secolo
Ottone
15,7 × 8,2 cm
Inv. 0616-0619
Sala dell'Affresco
Su una base in due ordini appena scampanati, ambedue a disco di consistente spessore, separati da fascia rientrante, il fusto si erge su di un segmento modanato, con un nodo a tre ordini a sezione tonica, al sommo un'espansione cilindrica, tre volte perforata a quadrilobo bottonato al centro, allargantesi in una ghiera sei volte merlata.
Databili alla fine del Quattrocento, se non già nel secolo successivo, in base alla foggia dei merIoni del coronamento, i due pezzi, che sono in buono stato di conservazione, pertengono alla produzione francese settentrionale o forse fiamminga.
Due esemplari comparabili e pressoché coevi, con alla base terne di leoni, si trovano a Washington.
Candeliere
Francia o Fiandre
XVI secolo
Ottone
23,8 × 11,8 cm
Inv. 0633
Camera Verde
La base di questo candeliere è composta da tre ordini appena scampanati, su un fusto con tre nodi spigolati e un'espansione conica al sommo.
Mancante del puntale precedentemente fissato da triplice chiodatura, può essere datato al Cinquecento.
Forzierino
Germania
XVI secolo, chiave del XVIII secolo
Acciaio
12,7 × 23,4 × 10,8 cm
Inv. 0595
Camera del Letto Valtellinese
Il forzierino ha una forma parallelepipeda con spigoli rinforzati e poggia su piedi a forma di sfera.
Sulla parte superiore è presente una maniglia a balaustro, affiancata da quattro rosoni a girandola in rilievo.
L'intera superficie, inclusi i piedini e la maniglia, è incisa all'acquaforte con decorazioni a girali di foglie di prezzemolo, inserite in riquadri e specchiature con motivi nastriformi di ispirazione moresca, su sfondi puntinati.
La chiave non appartiene all'oggetto originale: è lavorata a giorno con un intreccio ornamentale, ma risulta inutile poiché il meccanismo interno si basa su un semplice sistema a molla e denti che si innestano nei bordi.
Le placche interne del meccanismo sono state in parte riparate, e il controcoperchio, su cui è fissato il meccanismo, è frutto di un restauro.
Nonostante le riparazioni, l'oggetto conserva gran parte del suo fascino e della sua lavorazione originaria.
Chiave
Germania o Italia
XVI secolo
Ferro
18 × 5,2 cm
Inv. 0967
Passaggio del Labirinto
Femmina a cinque fori con mappatura a croce con più lobi e due denti mistilinei, cannello multiplo a sezione di compasso.
La testa, o capochiave, ha forma a cuore ed è decorata con volute simmetriche e una campanella.
Piatto elemosiniere
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
Ø 41 cm
Inv. 0367
Deposito
Il piatto, molto usurato e danneggiato, presenta un tondo centrale rialzato con baccellatura a girandola, circondato da una pseudo iscrizione gotica illeggibile, un giro di fogliette e sfaccettature al cavetto.
La tesa è decorata con una serie di punzonature a fogliette e agli a mazzi ternari, realizzate con uno stile di punzonatura.
Calzatoio da stivali
Germania settentrionale (Braunschweig?)
XVI secolo
Acciaio
19,5 × 4,5 cm
Inv. 0857
Passaggio del Labirinto
Si tratta di una pinza con becco tondo utilizzata per tirare il lembo di pelle arrotolato dello stivale.
Sulla superficie della pinza ci sono motivi di gigli, formanti nastriformi alla moresca, il tutto bordato da cordoni con fondo a girali minute.
Sul retro, una figura femminile con velo, lattuga, e grembiule si rimirano allo specchio da cui li guarda una faccia di giullare a ironica sottolineatura della vanità della moda.
Questo oggetto risale alla seconda metà del XVI secolo.
Taglia noci di "betel"
Indonesia, Shry Lanka
XVIII secolo
Acciaio, ottone, argento
23 × 7 cm
Inv. 0870
Passaggio del Labirinto
Si tratta di uno strumento rituale composto da due pezzi incernierati, con una testa di grifone fantastico che si prolunga inferiormente con un'ala piumata e un corpo costituente il tagliente dell'utensile.
Le estremità sinuose hanno una forma di foglie e girali carnose, lavorate finemente, e si estendono fino a dei nodi sferoidi.
Questo strumento è usato per tagliare la noce di betel, l'ingrediente principale del pan.
Alare doppio con torcere e bracci articolati
Italia
XIX secolo
Ferro
135 × 43 × 135 cm
Inv. 00347-0348
Sala da Pranzo
La struttura dell'alare è a forma di U con montanti in ferro quadro.
I montanti sono tra loro collegati da una barra avvitata e incontrano volute su tutti i lati a cui si uniscono i "corbelli in croce" (ornamenti a forma di crisantemo) con fogliami intorno ad essi. I "corbelli" sono uniti da una staffa decorata a girali e cuspidi e dotati di bracci mobili a bandiera.
Ci sono anche "corbelli" minori con catene e ganci che pendono dai bracci mobili.
Alari
Italia
XIX secolo
Bronzo e ferro
74 × 37 × 80 cm
Inv. 00378-0377
Salone
La base di questi alari sono costituite ciascuno da tre piedi a forma di foglia originati da 3 sirene alate, con mascherone satiresco e fogliame che formano un triangolo sul quale si ergono i fusti.
Questo è formato da una serie di vasi sovrapposti, con tre putti alla base e una figura femminile al sommo, una con una melagrana e l'altra con una cornucopia, possibilmente ispirati a modelli di Tiziano Aspetti.
La figura con la cornucopia si può confrontare con una scultura simile nel Museo Civico di Padova, attribuita ad Alessandro Vittoria, con la quale condivide lo stesso ambito stilistico.
Calamaio
Italia
XIX secolo
Bronzo
7,5 × 11,5 × 11,5 cm
Inv. 0609
Biblioteca
Il calamaio ha una forma sferoide e tre zampe leonine che emergono da sfingi o arpie.
Al centro dei fianchi ci sono mascheroni barbuti, mentre il resto del corpo presenta decorazioni a forma di gigli con profilo a corona.
Il modello originale da cui è tratta la fusione e più antico dell'esecuzione.
Campanello
Italia
XIX secolo
Bronzo
19,5 × 10 cm
Inv. 0738
Biblioteca
Il manico del campanello è decorato con vari ordini di motivi ornamentali sovrapposti.
Dal basso verso l'alto, sono presenti: palmette, coppie di leoni alati di fronte a un fiore, palmette sviluppate in orizzontale, tralci di girali, foglie acantiformi e una impugnatura raffigurante un guerriero armato all'antica.
Lucerniera
Italia
XIX secolo
Ferro e pietra
62 × 15 cm
Inv. 0578/1212
Deposito
La base lapidea della lucerniera è circolare, con un bordo modanato, da cui si alza uno stelo ad otto facce con sei nodi alternati, tre forati in senso ortogonale rispetto agli altri.
Alla sommità dell'asta c'è un nodo quadro maggiore, da cui parte una cuspide a quattro facce, che termina con un punta a forma di ghianda rovesciata.
Questo oggetto proviene dalla Stanza del Letto Valtellinese ed è presente una vecchia scheggiatura sulla base.
Lucerniera
Italia
XIX secolo (?) nelle forme del XV secolo
Ferro
76 × 17 × 25 cm
Inv. 0358
Sala dell'Affresco
La lucerniera è costituita da un piede triangolare con zampe di leone e tre foglie carnose che reggono due foglie verticali e due ali aperte attorno ad un fusto cilindrico.
Sul fusto ci sono due draghi intrecciati come un caduceo e il tutto è decorato con punzonatura floreale.
In cima, c'è un bocciolo con una navicella sopra con un tappo a forma di dragone alato.
Lumino a olio
Italia
XIX secolo (?), nello stile del XVI secolo
Ferro
40 × 8 × 13 cm
Inv. 0907/b
Sala dell'Affresco
Il lumino a olio presenta un contenitore a mandorla ed è dotato di fondo mobile che può essere aperto con un meccanismo a scatto e dente.
All'interno è presente uno spazio per ospitare una vaschetta aggiuntiva (mancante) e un coperchio (anch'esso mancante). In passato, il contenitore aveva anche un braccio di sospensione (che ora manca).
L'esterno è decorato con motivi di girali vegetali e ghiande su uno sfondo puntinato.
Paio di alari
Italia
XIX secolo nello stile del XVII secolo, con parti antiche
Bronzo e ferro
68 × 50 × 50 cm
Inv. 00375-0376
Camera Verde
I piedi degli alari, in ferro forgiato, si presentano con due grandi volute spiraliformi ciascuno sul fronte e staffe posteriori a L, che sono state rilavorate nel XIX secolo.
La montante a vaso ha una pigna decorata con motivi baccellati, grotteschi e girali, e termina con un decoro tetramorfo.
Le parti in bronzo sono antiche, ma sono state ripatinate in seguito.
Candeliere
Italia
XIX secolo, nei modi del XVII secolo
Bronzo:
18,5 × 11,5 cm
Inv. 0749
Camera Rossa
Alla base del candeliere vi è un piede circolare che presenta intricate incisioni a forma di giri, fiori e piante.
Il piattello che sostiene il resto della struttura è decorato con motivi vegetali. Il fusto ha una forma a vaso con una spalla piatta.
In cima al fusto si trova un porta candele a forma cilindrica, che sporge in modo marcato.
Candeliere
Italia
XVI e XIX secolo
Bronzo
17 × 10,2 cm
Inv. 0736
Camera del Letto Valtellinese
Il candeliere poggia su un piede a forma scampanata in controcurva con decorazioni a fogliette trilobe, volte nastriformi e decori vegetali, come sul nodo globoso, e serie di scanalature al collo. Il piattello in bronzo, rotto, ha una cuspide in ferro.
Questo oggetto deriva probabilmente dalla trasformazione di un calice liturgico, cui è stata privata la coppa, la sottocoppa e la doratura.
Nella Sala della Stufa Valtellinese è presente un pezzo simile.
Battente
Italia
XVI secolo
Ferro
25 × 19 × 10,5 cm
Inv. 0639
Sala dell'Affresco
Il battente è nastriforme intagliato con motivi vegetali, composto da due grandi foglie lobate a profilo zigrinato, accartocciato alle estremità.
Può essere incernierato su pernio e fermato con una bietta per passare l'assito della porta.
Candeliere
Italia
XVI secolo
Ottone
7,5 × 8 cm
Inv. 0925
Deposito
Questa è una base per candela composta da una campana rigonfia con un piattello superiore, un fusto con nodo a vaso rigontio, un balaustro e un porta candela cilindrico con labbro allargato.
Chiave
Italia
XVI secolo
Ferro
7,2 × 2,1 cm
Inv. 0884
Passaggio del Labirinto
Questa è una chiave femmina con una mappa ad un dente. Ha un nodo a faccette e un capochiave a rosone esagonale con lobi.
Presenta dei costolati nello spessore e una campanella.
Coppetta emisferica (anzi pentolino)
Italia
XVI secolo
Rame sbalzato
7,5 × 11,8 cm
Inv. 0764
Biblioteca
Il recipiente presenta un cercine leggermente inciso e un corpo globulare suddiviso in sei spartizioni che presentano decorazioni a forma di candelabro con motivi vegetali su fondo di granito.
Una delle spartizioni contiene un mascherone dalla forma di contorni vegetali, mentre il manico originale era costituito da due orecchioni di lastra inchiodati insieme.
Tuttavia, l'intervento per sostituire il manico ha provocato danni al labbro dell'oggetto, e il nuovo manico non rispetta la simmetria decorativa originale, dove il mascherone era posto frontalmente.
Lumino a olio
Italia
XVI secolo
Ferro
27 × 6 × 8 cm
Inv. 0969
Sala dell'Affresco
Il decoro di questo oggetto raffigura un veltro che insegue un coniglio selvatico.
L'oggetto ha una staffa di sospensione curva a triplice nodo madanato a piramide con un cherubino in rilievo all'attacco di essa.
Piastra da dolci o da cialde
Italia
XVI secolo
Acciaio
80,5 × 16 × 7,5 cm
Inv. 0346
Sala da Pranzo
La pinza presenta due piastre tonde decorate alle ganasce.
Su una faccia c'è uno scudo a testa di cavallo con tre stelle e tre crescenti, circondato da medaglioni con ritratti maschili e femminili e trifronti alternati a cornucopie con fiori.
Sull'altra faccia c'è uno stemma a mandorla, circondato da dodici figure di eroti danzanti e suonanti, separati da piante e collegati da pergole di uva.
Romaiolo
Italia
XVI secolo
Rame stagnato
6 × 11 × 41,5 cm
Inv. 0350
Sala da Pranzo
Il corpo del oggetto è diviso in due parti.
La parte inferiore è decorata con scanalature semicircolari, mentre nella superiore, separata dalla precedente da una corda, si trovano incavi a forma di morula.
Il beccuccio è doppio, mentre il manico è a sezione quadrata ed è decorato con una serie di punzonature a forma di cerchietti.
Scaldamano bruciaprofumo
Italia
XVI secolo
Ottone
Ø 6,2 cm
Inv. 0838
Biblioteca
Si tratta di un oggetto composto da due emisferi lavorati a quarti con aquile coronate, ad eccezione di uno che ha un disegno ovale accartocciato con fogliami.
Sono presenti perforazioni circolari distribuite sulla superficie evitando le figurazioni.
La cerniera è costituita da bandelle triangolari e all'interno si trova un braciere sferico sospeso, progettato per bruciare resine odorose, incenso e oli profumati.
Stadera
Italia
XVI secolo
Ottone
18 × 13,5 cm
Inv. 0872
Passaggio del Labirinto
Questo è un gancio da cucina con estremità arrotondata, utilizzato per pesare gli alimenti.
È composto da un braccio a sezione quadra, graduato e con un leoncello accucciato all'estremità.
La decorazione consiste in un motivo a fico romano in più ordini, con decoro a diamanti all'espansione massima.
Ha un piattello di carico con tre catenelle di sospensione e un gancio al centro per la sospensione.
Il piattello è decorato con stelline, terne di c e fogliette, realizzate con punzonatura.
Braccio di sospensione
Italia
XVII secolo
Bronzo
18 × 3 cm
Inv. 0877
Deposito
Si tratta di un braccio di sospensione a balaustro con tre nodi, dove il centrale è rifasciato con una campanella a forma di S per la sospensione.
Dall'estremità opposta, c'è un gancio a forma di testa di drago stilizzato.
Cesoie
Italia
XVII secolo
Acciaio e madreperla
13,5 × 2,5 cm
Inv. 0855
Passaggio del Labirinto
L'oggetto è composto da due lame triangolari, parzialmente costolate e frastagliate alla base, con puntinatura a stella e due volte perforate.
L'impugnatura è lavorata a lima a C, con quattro guancette di madreperla infisse da chiodi, ed è comandata da una molla appiattita con cinque fori, al cui interno ci sono cinque campanelle per sospensione e passaggio dei fili per il ricamo.
Ferro multiuso (pinza, martello, accetta, cavastracci e punteruolo)
Italia
XVII secolo
Acciaio
11,5 × 5 cm
Inv. 0850
Passaggio del Labirinto
La pinza ha una testa a martello tonda, modanata ed appiattita al termine, con un'attaccatura a filo tondo per scheggiare la pietra focaia.
Insieme alla punta avvitabile, ci sono un punteruolo e una cavatricchi a spirale singola per pulire il fuoco.
Il tubicino conico avvitabile ha preso il posto del cappellotto di chiusura mancante.
Forchettone
Italia
XVII secolo
Acciaio e corno
35,5 × 7,7 cm
Inv. 0733
Passaggio del Labirinto
Oggetto costituito da due punte quadrate che escono da un disco piatto con motivi decorativi, disposte in modo asimmetrico come una fiamma, con tre fori.
L'impugnatura è modanata più volte e dotata di un manico a goccia in corno con un cappellotto sferico.
Lanterna manocieca
Italia
XVII secolo
Ferro, ottone e vetro
38 × 17 cm
Inv. 0354
Galleria delle Armi
Il corpo cilindrico della lanterna ha una finestrella quadrata anteriore ed è dotato di maniglia sul retro, fissata solo in alto, con un blocco a staffa e un paletto lavorato a lima a modini e nodi incrociati ed intrecciati.
Il cappello a forma di cono è composto da otto spicchi conici con un puntale a vaso bottonato (forse d'integrazione), tutti decorati con applicazioni in ottone a morule, leoni, aquile bicipiti e delfini, come sul corpo della lanterna intorno alla finestrella.
La lanterna è simile ad un altro esemplare esposto nella collezione di Ridolfo Peruzzi de' Medici e descritta nella Guida Generale delle mostre retrospettive in Castel Sant'Angelo di L. Ozzola del 1911.
Bauletto
Italia
XVII secolo (materiale), XIX secolo (ricomposizione)
Tessuto, legno, ferro
24 × 38 × 18,5 cm
Inv. 0924
Camera Rossa
Il bauletto si presenta come un parallelepipedo con piedi a mensola nel profilo.
Il coperchio ha una forma bombata e il rivestimento esterno è in velluto piano verde e rosso, con ferrature verticali e orizzontali con motivi floreali.
Sul fronte e sul coperchio ci sono cinque formelle esagonali a quattro occhi e volute, il tutto decorato con rilievi. L
a scatola ha una maniglia sul coperchio e una serratura a scudo con staffa sul fronte.
Il materiale del rivestimento è simile a quello di un altro oggetto nella Camera Verde, suggerendo una probabile origine comune.
Cofanetto
Manifattura francese o fiamminga
XV secolo
Legno, cuoio cotto, pergamena e ferro
11,5 × 26 × 14,5 cm
Inv. 0596
Camera Rossa
Il supporto ligneo di questo cofanetto è avvolto da pelli unite tra loro tramite cuciture sui bordi delle facce laterali.
Sul fronte e sui lati brevi sono presenti sottili bandelle di ferro che terminano in un semplice fiore a tre petali, mentre il coperchio presenta ornamentazioni simili al centro e ai margini.
La sommità è dotata di una maniglia convessa, mentre sul fronte c'è un battente che si inserisce in una serratura con angoli estroflessi in foglie trilobate. L'interno è rivestito di pergamena.
Questo tipo di decorazione a losanghe e la montatura metallica sono simili a altri cofanetti prodotti nel XV secolo in Europa settentrionale, in particolare in Francia e Fiandre.
Cofanetto
Manifattura francese o fiamminga
XV secolo
Legno, cuoio cotto, pergamena e ferro
12 × 30 × 14 cm
Inv. 0599
Camera Rossa
Il cofanetto è rivestito da due pelli sovrapposte e fissate con bande metalliche larghe e chiodate a protezione dei bordi.
Sull'interno è presente un rivestimento in fogli di pergamena rosso chiaro.
Il coperchio è incernierato a tergo e chiuso anteriormente da una bandella con serratura quadrangolare.
La decorazione è costituita da grandi spirali di tralci sottili e minute foglie, incise su fondo a fitta granitura.
Il manufatto, di origine europea, potrebbe essere stato utilizzato per la custodia di oggetti preziosi o documenti.
La decorazione è simile a quella riscontrata in altri manufatti in cuir bouilli prodotti in ateliers borgognoni, francesi e fiamminghi del tardo Trecento.
Fiasca per polveri
Manifattura Italia settentrionale
Seconda metà del XVI secolo
Legno, cuoio cotto e acciaio
17,5 × 11 cm
Inv. 0762
Galleria delle Armi
Fiasca composta da un corpo a mezzo tino in legno, rivestito uniformemente di cuoio cotto e ricoperto a tergo di pelle marrone; sul coperchio in acciaio liscio si innestano il cannello e il manubrio del dosatore tornito. Delle quattro campanelle che, originariamente, erano disposte sui bordi esterni, se ne conserva solo una.
Sulla superficie si distribuiscono numerosi rilievi stagliati su fondo opaco a granitura. Al centro primeggia la figura di un grifone rampante, affiancato da un motivo fitomorfo saliente; attorno al riquadro centrale si svolge una cornice caratterizzata da un motivo a girali vegetali, delimitata su entrambi i lati da un profilo dentellato.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 721, 722 e 737): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata alla seconda metà del XVI secolo, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Fiasca per polveri
Manifattura italiana
1560-1570 circa
Legno, cuoio cotto e acciaio
20 × 15,5 cm
Inv. 0737
Galleria delle Armi
Fiasca, in legno rivestita di cuoio cotto, composta da un corpo a forma di nicchio che si restringe in un collo semicilindrico; l’estremità è rifinita da un bordo metallico liscio e da un coperchio sul quale si innestano il cannello a sezione ottagonale, terminante a cilindro, e il manubrio.
La superficie della fiasca è caratterizzata da profonde baccellature, definite da ornamenti a cordoni; il collo invece è definito da una cornice caratterizzata da motivi vegetali che inquadrano uno scudo ovale, affiancato da ornati fitoformi.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 721, 722, e 762): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata tra il 1560 e il 1570, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Fiasca per polveri
Manifattura italiana
1580-1590 circa
Legno, cuoio cotto e acciaio
22 × 12 cm
Inv. 0722
Galleria delle Armi
Le fiasca per polveri è interamente rivestito di cuir bouillì marrone molto scuro ed è decorato con incisioni e cesellature.
Sul retro è presente una copertura in pelle marrone chiara.
Quattro campanelle sono presenti ai bordi delle bande metalliche modanate, mentre sul coperchio brunito sono presenti un manubrio e un lungo cannello con superfici lisce e modanate, originariamente scanalato.
Lo stato di conservazione è buono tranne che per l'assenza del gancio di cintura. La decorazione è composta da cornici a dentelli con bande verticali di tralci sinuosi di foglie frastagliate, sulle quali si trovano due cornici di serti d'alloro che delimitano il campo centrale decorato con doppie volute a cuore e una chimera rampante.
Astuccio
Manifattura italiana
Fine del XV - inizi del XVI secolo
Cuoio cotto
altezza: 22,4 cmØ 5,4 cm
Inv. 0719
Passaggio del Labirinto
Astuccio in cuoio marrone scuro a forma di cilindro irregolare con una singola pelle avvolta attorno al coperchio e alle singole parti del corpo inferiore.
La decorazione in rilievo con tracce di doratura include un'impresa fitomorfa con un'aquila dalle ali dispiegate, e il motto "HOMO ORDINAT" "ET DEUS DISPONIT".
Sul coperchio è presente uno stemma con cappello cardinalizio e l'iscrizione "SOLA FID".
Anche se l'identità del proprietario originale è sconosciuta, si pensa che l'astuccio sia stato prodotto in un'officina dell'Italia settentrionale tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo come custodia per strumenti di scrittura.
Fiasca per polveri
Manifattura italiana
Seconda metà del XVI secolo
Legno, cuoio cotto e acciaio
19 × 14 cm
Inv. 0721
Galleria delle Armi
Fiasca in legno, rivestita di cuoio cotto, composta da un corpo ellissoidale che si restringe in un collo semicilindrico; l’estremità è rifinita da un bordo metallico modanato e da un coperchio, dal profilo a modanature, sul quale si innestano il cannello a sezione ottagonale, terminante a cilindro, e il manubrio.
Il corpo è caratterizzato da numerosi rilievi. Al centro primeggiano due grifi affrontati congiunti a sinuosi motivi a girali vegetali, iscritti all’interno di un profilo dentellato e a filetti, mentre ai lati si dispongono due grifi rampanti. L’ornato del collo è risolto con un semplice motivo vegetale, distinto da foglie dai bordi frastagliati.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 722, 737 e 762): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata alla seconda metà del XVI secolo, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Scatola cilindrica
Manifattura italiana
XIX secolo
Pelle, legno, velluto
13 × 7,5 cm
Inv. 0763
Camera Rossa
Scatola foderata all'interno con velluto azzurro intenso e rivestita esternamente con una sottile pelle nera.
La decorazione presente sulla scatola è costituita da un tulipano e una sirena circondati da foglie, fiori e volute su un fondo a reticolo.
Sulla sommità della scatola si trova una ghirlanda di motivi floreali che racchiude uno stemma non identificabile.
La tecnica utilizzata sembra rifarsi al cesello e al rilievo che si possono trovare nei manufatti quattro e cinquecenteschi in cuir bouillì, ma la decorazione sembra essere una rivisitazione fantasiosa ed eclettica del repertorio ornamentale del tardo Rinascimento, con un sapore ottocentesco.
Astuccio (Bussolotto per elemosine?)
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro, ottone, cuoio cotto e pergamena
altezza: 19 cmØ 10 cm
Inv. 0761
Camera del Letto Valtellinese
Astuccio di forma cilindrica, composto da un corpo cavo e un coperchio con pergamena interna chiara che presenta parti abrase e lacerate.
Il tutto è fissato da chiodi d'ottone e fasce dal profilo a dentelli rivestono la base e i bordi del corpo. Il coperchio è fermo con tre spesse bandelle lisce con motivi trilobati.
Non è noto l'uso preciso dell'oggetto, ma potrebbe essere stato usato come astuccio o bauletto per elemosine. La decorazione è costituita da un motivo di gigli araldici che ricopre l'intera superficie, diffuso nel XIV e XV secolo.
L'astuccio potrebbe essere stato creato nella prima metà del XV secolo, ma le parti metalliche potrebbero essere state aggiunte in un momento successivo.
Bauletto
Manifattura italiana
XVII secolo
Pelle, legno, ferro e carta marmorizzata
15,5 × 26 × 13,5 cm
Inv. 0598
Camera del Letto Valtellinese
Questo bauletto è costituito da un corpo rettangolare con un coperchio semicilindrico a volta ribassata. D
ue coppie di anelli fungono da cerniere per il coperchio, che ha una serratura interna. Il bauletto è avvolto in pelle marrone chiaro con cornici intorno ai campi decorati, che mostrano fitti racemi sinuosi con ampie volute simmetriche. Il coperchio presenta il profilo di un cane rampante e girali fitomorfi.
La tecnica utilizzata per la decorazione del bauletto e la simmetria incoerente tra le parti dei moduli ornamentali suggeriscono un'origine italiana settentrionale del XVII secolo.
Questo modello di decorazione si riscontra anche in altri manufatti in marocchino rosso, con affinità specifiche nell'ornamentazione fitomorfa con l'ornato del cofanetto Bagatti Valsecchi.
Custodia per strumenti di scrittura
Manifattura italiana
Legno, cuoio, acciaio
12,5 × 34,6 × 9,5 cm
Inv. 0720
Camera Verde
Custodia in legno rivestita interamente di pelle quasi nera, divisa internamente in tre scomparti.
Due ganci sulla fronte assicurano l'alto coperchio a volta a botte, in cui, al centro, è fissata la maniglia ellittica.
La decorazione, tracciata con strumenti di incisione e cesello, presenta motivi fitomorfi avvolgentesi in volute e disposti in teorie che corrono entro cornici.
Sul coperchio, sopra il lato inferiore, è presente uno stemma ovale incorniciato da una cartella.
Non riscontrato in altri manufatti di cuoio noti agli studi, il tipo d'ornamento della custodia trova generiche assonanze con formule ornamentali dell'arte del ricamo nel corso del Cinquecento.