The collection of metal objects consists mainly of everyday objects that evoke the Renaissance period. These include small utensils such as tongs - the work of a Brescian arquebusier - and a boot shoehorn characterised by refined decoration. Alongside the large group of 15th- and 16th-century works, there are also contemporary works such as the iron candlesticks displayed in the Galleria della Cupola.
The leather objects are also included in a furnishing dimension that amplifies the concept of the House in which tools strictly related to their original functions are set.
Augsburg
XVII o XVIII secolo
Ferro
14.5 × 12.5 × 9.5 cm
Inv. 0622
L'oggetto, dal corpo mistilineo, presenta spigoli vivi, con sportellini su entrambi i lati per accedere al buco della chiave triloba e, presumibilmente, a mappatura complessa.
È possibile sbloccare uno dei due bracci quadri tramite una maniglia a due volte bottonata.
Mostra la pigna della città di Augsburg come marchio, presente anche su altri lavori in acciaio dal tardo Cinquecento in avanti.
La chiave e uno dei bracci sono mancanti.
Italia settentrionale
Fine del XVI - inizio del XVII secolo
Ferro
9 × 11.5 cm
Chiave: lunghezza 6 cm, larghezza 2,6 cm
Inv. 0840
Chiavistello con chiave a asta. Serratura a cuore, collegata da un braccio più volte intagliato a modanatura, e lucchetto a scudo con punta cuspidata e bottonata.
La chiave pertinente è femmina, mappata con denti disposti nei due sensi, nodo rigonfio e capochiave ellissoidale con bilobo interno.
Manca la staffa che scorre nel fusto della colonna.
Austria o Germania
XIX secolo
Ferro
7.8 × 14.6 × 6.9 cm
Inv. 0717
Si tratta di una scatola rettangolare con un coperchio bombato, con una texture che riproduce l'aspetto della pelle di pitone, decorata con applicazioni in rame a rocaille fissate con chiodi.
La scatola ha una chiusura a scatto con un bottone sulla parte superiore, ed ha una fodera interna in stoffa a damasco bianco-azzurra con motivi vegetali.
La scatola è stata realizzata attraverso un processo di stampa, traforo e parziale incisione.
Italia settentrionale
XVII secolo
Ottone
19.5 × 16 cm
Inv. 0301-0302
Paio di candelieri con piede a un solo ordine scampanato, troncoconico, caratterizzato da un rigonfiamento centrale, da cui sorge il fusto con nodo a forma di vaso e bicchiere cilindrico largo e allungato, con più modini rigonfi alle estremità e piatti al centro.
Su entrambi i candelieri, internamente al piede, è presente un'iscrizione in caratteri ebraici.
Manifattura bresciana
1660-1690 circa
Acciaio
12 × 3.1 cm
Inv. 0856
Si tratta di un attrezzo con una testa dalle branche curvate a C con taglienti verticali affilati.
I bracci sono lavorati a incrocio e si articolano su un grosso chiodo terminante in teste di drago, che si chiudono tra loro perfettamente.
La superficie è decorata con girali carnose e fiorami di crisantemo, seguendo lo stile bresciano dell'epoca.
Questo utensile, probabilmente utilizzato da un fabbro, potrebbe anche essere stato fatto da un stipettaio.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
6.6 × 2.3 cm
Inv. 0891bis
Legato a una chiave di ferro, l'acciarino ellissoide è decorato con due polilobi simmetrici, che formano al centro due cuori sovrapposti e due trilobi esterni, uno per ogni estremità.
Italia settentrionale
XVIII secolo
Acciaio
3 × 5.54 × 16 cm
Inv. 0844
Spegni moccolo a forbice con una lama a bauletto e l'altra a sportello.
I suoi bracci sono doppiamente sagomati a C con volute ed anelli terminali, e poggiano su piedini piriformi.
Manifattura bresciana
XVII secolo
Acciaio
20 × 4.5 × 2.5 cm
Inv. 0845
Si tratta di uno strumento da dentista con una testa pesante, quadrata e quasi cubica, con denti serrabili a bacio sulle ganasce.
Il manico è quadrato con rebbi semitondi incurvati a distanziarsi al centro per poi unirsi quasi agli estremi, con lavorazione a piede di porco dentato.
Il decoro è a girali vegetali carnose con foglie di alloro sparse.
Lombardia
XIX secolo
Ferro
177 × 23 × 23 cm
Inv. 0396
Lucerniera con lumino, con base bombata a tre piedi.
Fusto faccettato, suddiviso in quattro nodi, parzialmente a tortiglione, con bulbo superiore in quattro bandelle su cui è raffigurata un'aquila in maestà.
Braccio a staffa sporgente, terminante con un gancio a fiordaliso, parzialmente decorato con fogliami, al quale è saldata una lucerna dal braccio arcuato (più antico), con rifiniture a veltri correnti.
Manifattura bresciana o fiorentina
XVII secolo
Acciaio
7.7 × 2.5 cm
Inv. 0863
Il punteruolo è composto da una testa a forma di martello, realizzato in tre pezzi che formano un nodo sferoide con quattro perforazioni disposte a croce.
Il decoro vegetale è inciso a bulino attorno al corpo, mentre la filettatura e la punta sono divise in due parti semitonde che si uniscono a bacio.
Questo strumento è progettato per essere serrato in un alloggio praticato in una staffa a diapason o a lira, decorata con motivi vegetali a rilievo, che si estendono fino all'estremità opposta, dove era incernierato un elemento, probabilmente simile a un cucchiaio, ora mancante.
Il punteruolo è un utensile manuale utilizzato principalmente in falegnameria e meccanica. La sua funzione principale è quella di creare fori nel legno o di segnare punti precisi per l'inserimento di viti.
Fiandre (?)
XVI secolo
Ottone
21.5 × 22 cm
Inv. 0353
Si presenta come un contenitore cilindrico, con due rigonfiamenti e un bordo sottile rivolto verso l'esterno, con una cornice inferiore.
Sono presenti anche diverse righe orizzontali incise a bulino che identificano le fasce.
Il manico a forma di semicerchio ha una fascia piatta nella parte superiore, tra due nodi decorati con teste di leone stilizzate.
Manifattura italiana
XIX secolo
Rame e ottone
38 × 25 cm
Inv. 0271
L'arquareccia è composta da pezzi antichi, caratterizzata da un piede e un corpo torniti e modanati.
Il corpo è perforato inferiormente per applicare un ornamento in bronzo fuso, rappresentato da una bocchetta risalente all'inizio del XIX secolo, dotata di un beccuccio moderno privo della farfalla del rubinetto. Superiormente, presenta un beccuccio tondo e arcuato.
L'impugnatura è a ansa e è stata ripristinata; la spalla presenta una baccellatura radiale ottenuta tramite il sezionamento di un elemosiniere del XVI secolo. Il collo è cilindrico e il labbro spiovente sono antichi e di recupero, parzialmente rilavorati, con bottone.
Tuttavia, il terminale a vaso non è pertinente all'oggetto originale.
Fiandre
Fine del XVII secolo
Ferro e ottone
95 × 6.5 cm
Inv. 0333
La forca da camino a due rebbi è dotata di attacco all'asta ad anello.
Il fusto è di forma quadrata e presenta un nodo a faccette, mentre l'asta ha una sezione circolare. Il terminale è decorato con più modanature e termina con un pomo a forma di quattro volti femminili, con trecce raccolte e bottonato nella parte superiore
Manifattura francese
Fine del XV - primi anni del XVI secolo
Ferro e legno già rivestito di cuoio o verniciato
10.7 × 21 × 16 cm
Inv. 0600
La scatola ha una forma parallelepipedale, con un coperchio leggermente bombato longitudinalmente.
È rivestita da due strati di sottili lamierini inchiodati disposti a giorno in modo da formare elementi lobati e cuspidati.
Sul davanti si trova una serratura a paletto, con una forma simile ad un portale gotico, che in passato è stata sostituita da una seconda serratura posizionata sulla destra del corpo decorativo, che ora è guasto in più punti.
Sui lati ci sono quattro campanelle.
Manifattura italiana
Fine del XVIII secolo
Acciaio
3 × 12.5 cm
Inv. 0862
Pinza da candela, serrabile, dotata di un dente sui rebbi dell'impugnatura, mantenuto in pressione da una molla.
Presenta un fitto decoro di minutissimi fiorami e catenelle in argento (quasi illeggibile) e oro rosso, puntinato su uno sfondo azzurro.
Fiandre
XVII secolo
Ferro e bronzo
82 × 40 × 55 cm
Inv. 0388-0389
Gli alari fanno parte di un set di accessori per camino, insieme esposta nella Stanza da bagno.
Costituiti da una base a doppia voluta al cui centro s'innesta la barra lavorata a L faccettata, componente treppiede e culmina anteriormente a cartoccio.
Il fusto a barra ha lati appena concavi, termina in un bulbo a oliva rovesciata con un bottone terminale a forma di quattro teste femminili con acconciatura sulla fronte con trecce e fiore quadrilobo.
Manifattura francese
XVI secolo
Ferro
13.7 × 4 cm
Inv. 0892
Chiave dalla mappatura complessa, parzialmente lacunosa, e con un'asta con filo attorto a tre vie e nodo a giorno a castello lavorato a modini; il tutto è raccordato al capochiave discoide a bordo perlinato con all'interno croce forcata sovrammessa a quadrato concavo.
Manifattura italiana
XV secolo
Cuoio cotto
13 × 14 × 1.8 cm
Inv. 0718
Un contenitore pensato per carte d'ambito italiano del XV secolo.
La pelle ha uno spessore intorno ai cinque millimetri e un paio di passanti per un cordone permettono la chiusura.
L'iscrizione incisa sul coperchio "AVE MARIA" e "AMA DIO" suggerisce che sia stata utilizzata per contenere un'immagine devozionale, ma non è possibile determinarlo con precisione. L'apparato ornamentale è caratterizzato da mezze foglie acantacee incise su una superficie perfettamente polita, riflettendo l'influenza dell'arte lombarda del primo Quattrocento, ed è simile ad altri astucci dell'Italia settentrionale conservati presso il Museo Davia Bargellini di Bologna.
Lo stato di conservazione dell'astuccio è buono.
Manifattura italiana
XIX secolo, da un modello di Milano o Roma, XVI secolo
Bronzo
15.6 × 15.7 cm
staffa, lunghezza 16,6 cm
Inv. 0624
La piastra di serratura presenta una composizione ricca di dettagli e simbolismi, tipica della produzione artistica veneta del XVI secolo.
La piastra è dotata di una staffa con canefora, posizionata su uno scudo a forma di parma sbarrato. É suddivisa in due campi, separati da liste decorative. Nei primi campi si trovano trofei di armi alla romana, accompagnati da cartouches, uno dei quali è perforato per il passaggio della chiave. Sopra i trofei sono rappresentate due figure, una maschile e una femminile, accucciate, seminude e in atteggiamento dormiente.
Le liste presentano, dall'alto verso il basso, vasi ad anfora ad acquereccia, maschere femminili e bottoni cuoriformi tra volute decorative.
Negli angoli della piastra ci sono spazi quadrati con perforazioni destinate al fissaggio.
Fiandre (?)
Inizio del XVII secolo
Ottone
24.5 × 25.5 cm
Inv. 0260
L'oggetto ha un corpo cilindrico, con due rigonfiamenti e un orlo leggermente volto verso l'esterno, segnato da fasce orizzontali a bulino.
Il manico semicircolare ha una fascia piatta al vertice con una V centrale, ed è posizionato tra due delfini stilizzati con foglie.
Francia o Fiandre
XV secolo
Ottone
15.7 × 8.2 cm
Inv. 0616, 0619
I candelieri si palesano sopra una base in due ordini appena scampanati, ambedue a disco di consistente spessore, separati da fascia rientrante; il fusto si erge su di un segmento modanato, con un nodo a tre ordini a sezione tonica, mentre sulla sommità vi è un'espansione cilindrica, tre volte perforata a quadrilobo bottonato al centro, allargantesi in una ghiera sei volte merlata.
Databili alla fine del Quattrocento, se non già nel secolo successivo, in base alla foggia dei merIoni del coronamento, i due pezzi, che sono in buono stato di conservazione, appartengono probabilmente alla produzione francese settentrionale o fiamminga.
Manifattura italiana
XIX secolo, nelle forme del XVI secolo
Ferro
6.2 × 2.5 cm
Inv. 0889
Chiave con capochiave a disco, messo a giorno con fiore ad otto petali e puntale forato.
Francia o Fiandre
XVI secolo
Ottone
23.8 × 11.8 cm
Inv. 0633
La base di questo candeliere è composta da tre ordini appena scampanati, su un fusto con tre nodi spigolati e un'espansione conica al sommo.
Mancante del puntale precedentemente fissato da triplice chiodatura, può essere datato al Cinquecento.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
7.5 × 2.9 cm
Inv. 0886
La chiave ha una mappatura a un solo dente e presenta un capochiave a disco, decorato con un rombo e un quadrilobo, terminante in una campanella.
Manifattura fiorentina
XIX secolo, da un modello del XVI secolo (?)
Bronzo
9.2 × 11.6 cm
Inv. 0248
La brocca è di forma troncoconica rovesciata a labbro tre volte modanato, con una maniglia a forma di C da un lato. È decorata con tre gigli pistillati tra barre longitudinali fuse con un emisfero al centro e alle due estremità.
I gigli sono simboli fiorentini tradizionali, mentre lo stesso disegno decorativo è presente anche su pezzi spagnoli.
Germania
XVI secolo, chiave del XVIII secolo
Acciaio
12.7 × 23.4 × 10.8 cm
Inv. 0595
Il forzierino ha una forma parallelepipeda con spigoli rinforzati e poggia su piedi a forma di sfera.
Sulla parte superiore è presente una maniglia a balaustro, affiancata da quattro rosoni a girandola in rilievo.
L'intera superficie, inclusi i piedini e la maniglia, è incisa all'acquaforte con decorazioni a girali di foglie di prezzemolo, inserite in riquadri e specchiature con motivi nastriformi di ispirazione moresca, su sfondi puntinati.
La chiave non appartiene all'oggetto originale: è lavorata a giorno con un intreccio ornamentale, ma risulta inutile poiché il meccanismo interno si basa su un semplice sistema a molla e denti che si innestano nei bordi.
Le placche interne del meccanismo sono state in parte riparate, e il controcoperchio, su cui è fissato il meccanismo, è frutto di un restauro.
Nonostante le riparazioni, l'oggetto conserva gran parte del suo fascino e della sua lavorazione originaria.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
7.7 × 2.8 cm
Inv. 0890
La chiave ha una mappatura a una tacca e presenta un capochiave a otto punte.
All'interno del capochiave si trovano otto lobi, disposti a formare un rosone a giorno, il tutto racchiuso in una forma ovale.
Inoltre, è presente una campanella, che potrebbe avere una funzione decorativa o pratica.
Germania o Italia
XVI secolo
Ferro
18 × 5.2 cm
Inv. 0967
Chiave a cinque fori con mappatura a croce con più lobi e due denti mistilinei, cannello multiplo a sezione di compasso.
La testa, o capochiave, presenta una forma a cuore ed è decorata con volute simmetriche e una campanella.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Legno, stoffa, ferro
62 × 132 × 44 cm
Inv. 0078
Baule ferrato da viaggio, di forma parallelepipeda, con piedi a mensola sagomati.
Il rivestimento è in velluto verde a trama piana, suddiviso in quattro specchiature, come anche il coperchio, che è bombato. Presenta maniglie ai fianchi, una serratura centrale a piastra con bandella mobile e due serrami fissati ai lati con chiodi a voltare. Le lamine sono decorate con motivi vegetali e girali, disposti in modo alternato lungo una sinusoide, tutto sbalzato e punzonato.
L'interno è foderato con tela di juta moderna.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
9.5 × 2.4 cm
Inv. 0880
La chiave ha una mappatura a denti a contrario e presenta un nodo a più ordini, parzialmente intagliato.
Il capochiave è a forma di disco, costolato nello spessore, e decorato con un rosone ad otto spicchi e lobi, completato da una grande campanella sulla parte superiore.
Manifattura francese
Fine del XV secolo
Ferro e legno rivestito di cuoio
8.5 × 12.5 × 9.5 cm
Inv. 0759
La scatola si presenta di forma parallelepipedale con un coperchio leggermente bombato longitudinalmente, completamente rivestita da due strati di lamierini inchiodati con elementi lobati e cuspidati a giorno.
Alla facciata anteriore si trovano due trafori a forma di foglia lanceolata simmetrici rispetto alla serratura a paletto, disposta come un portale gotico cuspidato al centro con montanti vegetali tra pilastri a più ordini di nodi, alcuni dei quali decorati a tortiglione.
Sui lati sono presenti quattro campanelle. In passato questi cofanetti ferrati erano utilizzati per contenere piccoli codici religiosi o devoti.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
Ø 41 cm
Inv. 0367
Il piatto, molto usurato e danneggiato, presenta un tondo centrale rialzato con baccellatura a girandola, circondato da una pseudo iscrizione gotica illeggibile, un giro di fogliette e sfaccettature al cavetto.
La tesa è decorata con una serie di punzonature a fogliette e agli a mazzi ternari, realizzate con uno stile di punzonatura.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
10.5 × 3 cm
Inv. 0887
La chiave ha una mappatura a due tacche e presenta un nodo cilindrico composto da tre ordini.
Il capochiave è a giorno, decorato con un rosone a stella a sei punte, e include una campanella.
Germania settentrionale (Braunschweig?)
XVI secolo
Acciaio
19.5 × 4.5 cm
Inv. 0857
Si tratta di una pinza con becco tondo utilizzata per tirare il lembo di pelle arrotolato dello stivale.
Sulla superficie della pinza ci sono motivi di gigli, formanti nastriformi alla moresca, il tutto bordato da cordoni con fondo a girali minute.
Sul retro, una figura femminile con velo, lattuga, e grembiule si rimirano allo specchio da cui li guarda una faccia di giullare a ironica sottolineatura della vanità della moda.
Questo oggetto risale alla seconda metà del XVI secolo.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
10 × 3 cm
Inv. 0882
La chiave ha una mappatura a denti e tacche, con un nodo a fascia composto da più ordini.
Il capochiave è a disco a giorno, decorato con un esagono e sei lobi interni, e presenta una campanella.
Manifattura francese
XVI secolo
Ferro
13 × 11 × 4 cm
Inv. 0842
Serratura fortemente ossidata, a forma di portale.
Presenta una piastra sagomata, lobata nella parte inferiore e con due volute nella parte superiore. Al centro si trova un portale con due colonne su plinto quadrato, architrave e coronamento a timpano rastremato.
All'interno sono presenti resti di molle e vari scatti.
Indonesia, Shry Lanka
XVIII secolo
Acciaio, ottone, argento
23 × 7 cm
Inv. 0870
Si tratta di uno strumento rituale composto da due pezzi incernierati, con una testa di grifone fantastico che si prolunga inferiormente con un'ala piumata e un corpo costituente il tagliente dell'utensile.
Le estremità sinuose hanno una forma di foglie e girali carnose, lavorate finemente, e si estendono fino a dei nodi sferoidi.
Questo strumento è usato per tagliare la noce di betel, l'ingrediente principale del pan.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo
Ferro
12 × 3.2 cm
Inv. 0881
La chiave presenta una mappatura a più denti disposti in due sensi, con un nodo a faccette.
Il capochiave è a disco, realizzato a giorno e decorato con un esagono e lobi, e include una campanella.
Manifattura francese
XVIII secolo
Acciaio
8.5 × 4.3 cm
Inv. 0859
Un accessorio a due parti per le forbici: una parte a T per accogliere la punta della forbice e l'altra parte quadrata a spigoli stondati che calza nell'alloggiamento predisposto sul pezzo precedente. C'è una campanella esterna sulla superficie di ciascuna parte per far passare i fili di chiusura.
La superficie, lavorata con cura e attenzione ai dettagli, è operata con bulino e punzone, con motivi vegetali che escono da una canestra con manici che contiene frutti.
Sono presenti tracce di doratura.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
135 × 43 × 135 cm
Inv. 0347-0348
La struttura dell'alare è a forma di U con montanti in ferro quadro.
I montanti sono tra loro collegati da una barra avvitata e incontrano volute su tutti i lati a cui si uniscono i "corbelli in croce" (ornamenti a forma di crisantemo) con fogliami intorno ad essi. I "corbelli" sono uniti da una staffa decorata a girali e cuspidi e dotati di bracci mobili a bandiera.
Ci sono anche "corbelli" minori con catene e ganci che pendono dai bracci mobili.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
7.6 × 3.6 cm
Inv. 0901
Chiave trilobata, con una mappa a cinque denti.
La testa presenta un capo chiave triangolare con due fori circolari e un rombo, mentre il nodo ha otto facce.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo e ferro
74 × 37 × 80 cm
Inv. 00378-0377
La base di questi alari sono costituite ciascuno da tre piedi a forma di foglia originati da 3 sirene alate, con mascherone satiresco e fogliame che formano un triangolo sul quale si ergono i fusti.
Questo è formato da una serie di vasi sovrapposti, con tre putti alla base e una figura femminile al sommo, una con una melagrana e l'altra con una cornucopia, possibilmente ispirati a modelli di Tiziano Aspetti.
La figura con la cornucopia si può confrontare con una scultura simile nel Museo Civico di Padova, attribuita ad Alessandro Vittoria, con la quale condivide lo stesso ambito stilistico.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
8.4 × 3.1 cm
Inv. 0899
Chiave con mappatura a dente, un nodo rigonfio e un capochiave bilobo bottonato.
Francia o Fiandre
XV secolo
Bronzo
8 × 11.1 cm
Inv. 0292
Il campanello ha una forma rovesciata a campana e presenta una decorazione ad archetti flamboyant su colonnine, un pestello a due teste e un nodo al centro.
L'oggetto si trova in buone condizioni di conservazione.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo
7.5 × 11.5 × 11.5 cm
Inv. 0609
Il calamaio ha una forma sferoide e tre zampe leonine che emergono da sfingi o arpie.
Al centro dei fianchi ci sono mascheroni barbuti, mentre il resto del corpo presenta decorazioni a forma di gigli con profilo a corona.
Il modello originale da cui è tratta la fusione e più antico dell'esecuzione.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
9 × 3.1 cm
Inv. 0898
Chiave dalla mappatura a croce a due denti, lungo nodo a balaustro faccettato, capochiave trilobo.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo
19.5 × 10 cm
Inv. 0738
Il manico del campanello è decorato con vari ordini di motivi ornamentali sovrapposti.
Dal basso verso l'alto, sono presenti: palmette, coppie di leoni alati di fronte a un fiore, palmette sviluppate in orizzontale, tralci di girali, foglie acantiformi e una impugnatura raffigurante un guerriero armato all'antica.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
9.6 × 3.4 cm
Inv. 0902
Chiave con mappatura complessa, caratterizzata da tre denti parzialmente scantucciati e sette tacche.
Nodo a tortiglione, più volte modanato, e capochiave a cuore rovesciato, internamente bilobo.
Georg Scherb (?), Norimberga
XVIII secolo
Ottone
10 × 10 cm
Inv. 0612
Il peso ha una forma troncoconica rovesciata con una staffa di serraggio rotta, mentre le altre parti del serramento hanno una forma a balaustro.
Ha molti marchi, tra cui uno con una sirena coronata a due code, vista frontalmente e sormontata dalle lettere GS in uno scudo incusso, che si riferisce a Georg Scherb verso il 1730 e compare su un altro peso simile. Un altro marchio degno di nota è una A e corona chiusa dell'impero sormontata da orbe con le lettere IB inserite a rilievo nelle espansioni incusse della stessa.
La forma dei marchi suggerisce che siano stati apposti in un periodo più avanzato del Settecento e forse del secolo seguente. Questo dimostra che i possessori o, più verosimilmente, i maestri dell'arte incaricati della verifica ispettiva dei pesi, apponevano periodicamente i loro marchi su di essi.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro e pietra
62 × 15 cm
Inv. 0578/1212
La base lapidea della lucerniera è circolare, con un bordo modanato, da cui si alza uno stelo ad otto facce con sei nodi alternati, tre forati in senso ortogonale rispetto agli altri.
Alla sommità dell'asta c'è un nodo quadro maggiore, da cui parte una cuspide a quattro facce, che termina con un punta a forma di ghianda rovesciata.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
11 × 2.9 cm
Inv. 0891
Chiave con mappatura a tre tacche alternate, nodo a tre ordini piani, capochiave tondo con rosone in rilievo, bottonato.
Germania
XVI secolo
Bronzo od ottone
19.1 × 12 cm
Inv. 0303
Il candeliere ha una base a tre gradini modanati.
Presenta un fusto cilindrico sottile con un grande nodo a disco e un piattello decorato con tre modanature.
Il piattello era dotato di un puntale infisso, fissato con triplice chiodatura (ora mancante).
Manifattura italiana
XIX secolo (?) nelle forme del XV secolo
Ferro
76 × 17 × 25 cm
Inv. 0358
La lucerniera è costituita da un piede triangolare con zampe di leone e tre foglie carnose che reggono due foglie verticali e due ali aperte attorno ad un fusto cilindrico.
Sul fusto ci sono due draghi intrecciati come un caduceo e il tutto è decorato con punzonatura floreale.
In cima, c'è un bocciolo con una navicella sopra con un tappo a forma di dragone alato.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
11.2 × 3.4 cm
Inv. 0897
Chiave con mappatura a due tacche, nodo modanato, parzialmente sgusciato, capochiave ellissoidale a balaustro, rigonfio al centro.
Manifattura italiana
XIX secolo (?), nello stile del XVI secolo
Ferro
40 × 8 × 13 cm
Inv. 0907/b
Il lumino è decorato con motivi a ghiande e dispone di una staffa di sospensione composta da tre nodi quadrati modanati a forma di doppia piramide.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
11.7 × 4.7 cm
Inv. 0895
Chiave con meccanismo a doppia croce irregolare; nodo rigonfio e capochiave ellissoide con doppio lobo interno.
Germania (?)
Prima metà del XVIII secolo
Ferro e bronzo
Pinza: altezza 77 cm, larghezza 13 cm; paletta: altezza 77 cm, larghezza 7 cm
Inv. 0332-0334
Una pinza o molla con estremità ovali, rebbi a sezione circolare e impugnatura a doppio balaustro con espansioni faccettate e anelli di rinforzo torici.
L'arco si allarga e termina in un vaso baccellato in bronzo dorato con nodi vegetali a tortiglione e si avvita su una modanatura in ferro.
La paletta ha un'estremità trapezoidale con lati leggermente concavi.
Manifattura italiana
XIX secolo nello stile del XVII secolo, con parti antiche
Bronzo e ferro
68 × 50 × 50 cm
Inv. 00375-0376
I piedi degli alari, in ferro forgiato, si presentano con due grandi volute spiraliformi ciascuno sul fronte e staffe posteriori a L, che sono state rilavorate nel XIX secolo.
La montante a vaso ha una pigna decorata con motivi baccellati, grotteschi e girali, e termina con un decoro tetramorfo.
Le parti in bronzo sono antiche, ma sono state ripatinate in seguito.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
11 × 3 cm
Inv. 0883
La chiave presenta una mappatura a croce e un nodo a fascia composto da più ordini.
Il capochiave è a disco, realizzato a giorno e decorato con otto spicchi lobati, completato da una campanella.
Germania o Italia
XIX secolo
Ferro
9 × 6 × 3 cm
Inv. 0866
Lucchetto a scudo di forma triangolare, con rinforzi centrali e rifiniture laterali, dotato di un ponte arcuato e piatto.
La chiave al suo interno presenta una mappatura a una tacca e capochiave a forma di anello circolare.
Manifattura italiana
XIX secolo, nei modi del XVII secolo
Bronzo:
18.5 × 11.5 cm
Inv. 0749
Alla base del candeliere vi è un piede circolare che presenta intricate incisioni a forma di giri, fiori e piante.
Il piattello che sostiene il resto della struttura è decorato con motivi vegetali. Il fusto ha una forma a vaso con una spalla piatta.
In cima al fusto si trova un porta candele a forma cilindrica, che sporge in modo marcato.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio e madreperla
11.3 × 2.2 cm
Inv. 0854
Cesoie con due lame triangolari, perforate tre volte e incise con motivi raggiati.
Le branche dell'impugnatura sono lavorate a lima e decorate con modanature, con guancette in madreperla fissate da chiodi.
Il meccanismo è azionato da una molla piatta, dotata di cinque fori, destinati a ospitare altrettante campanelle per sospensione e per il passaggio dei fili da ricamo.
Manifattura italiana
XVI e XIX secolo
Bronzo
17 × 10.2 cm
Inv. 0736
Il candeliere poggia su un piede a forma scampanata in controcurva con decorazioni a fogliette trilobe, volte nastriformi e decori vegetali, come sul nodo globoso, e serie di scanalature al collo. Il piattello in bronzo, rotto, ha una cuspide in ferro.
Questo oggetto deriva probabilmente dalla trasformazione di un calice liturgico, cui è stata privata la coppa, la sottocoppa e la doratura.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
10.6 × 3.6 cm
Inv. 0896
Chaive con mappatura a dente, caratterizzato da un lungo nodo con balaustro e capochiave piatto.
È un complesso a due fori con forma circolare a rombo, con margini frastagliati.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
4.8 × 3 cm
Inv. 0365
Il piatto ha un tondo centrale rialzato con una decorazione a baccellatura costolata a girandola ed è circondato da una pseudo iscrizione gotica illeggibile.
Il bordo del piatto è rifilato e presenta una sfaccettatura al cavetto, mentre la tesa è scandita da punzonature a triplice foglia triloba su capriolo.
La finitura al cavetto è liscia.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
25 × 19 × 10.5 cm
Inv. 0639
Il battente è nastriforme intagliato con motivi vegetali, composto da due grandi foglie lobate a profilo zigrinato, accartocciato alle estremità.
Incernierato su pernio e fermato con una bietta per far passare l'assito della porta.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
16.1 × 4.6 cm
Inv. 0893
Chiave dorata a fuoco con mappatura a quattro vie, due delle quali a croce.
Ha un nodo modanato a rinviluppo e una capochiave a balaustro con un nodo spigolato al sommo.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
4.7 × 39 cm
Inv. 0366
Il piatto ha un tondo centrale rialzato con baccellatura costolata a girandola e una sfaccettatura al cavetto.
La tesa ha una serie di punzonature ad archetti trilobi puntinati che formano un motivo ripetuto di fiori liliati o pentapetali alternati.
L'iscrizione gotica sul tondo centrale è troppo usurata per essere leggibile, e il piatto ha subito vecchie riparazioni a stagno.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ottone
7.5 × 8 cm
Inv. 0925
Una base per candela composta da una campana rigonfia con un piattello superiore, un fusto con nodo a vaso rigonfio, un balaustro e un porta candela cilindrico con labbro allargato.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
16.6 × 5.4 cm
Inv. 0894
Chiave con mappatura a cinque lobi, ricavata all'interno.
Nodo modanato con ingrossamento, capochiave a balaustro con nodo spigolato al sommo, dorata a fuoco.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
4.2 × 42 cm
Inv. 0369
Il piatto presenta un tondo centrale rialzato con bacche e una lastra costolata a girandola, circondata da una doppia riga di pseudo-iscrizioni gotiche.
La riga esterna, ripetuta cinque volte tra i rosoni, potrebbe leggersi come "EHWART DE R IN FIR I DIE"; quella interna è composta di lettere capitali tra puntini. La sfaccettatura al cavetto è decorata con una serie di punzonature a triplice foglia triloba nervata su duplice picciolo.
Sebbene l'iscrizione sia solo parzialmente leggibile, sembra che l'opera sia stata realizzata da un maestro nordico o da un imitatore strettamente associato a un prototipo oltralpino.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
7.2 × 2.1 cm
Inv. 0884
Una chiave con una mappa ad un dente.
Ha un nodo a faccette e un capochiave a rosone esagonale con lobi.
Presenta dei costolati nello spessore e una campanella.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
11 × 3.8 cm
Inv. 0849
Martellino da armaiolo con manico caratterizzato da più modanature, sia piatte che rigonfie, e di forma ottagonale al centro.
L'estremità è dotata di un cacciavite, mentre la testa presenta un lato con una scure per frangere la pietra focaia e l'altro lato piatto, a sezione circolare.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
4 × 43 cm
Inv. 0368
Il piatto ha un tondo centrale rialzato con una baccellatura a girandola non costolata.
Attorno al tondo ci sono girali continue che si sviluppano intorno ai fiorami e a una iscrizione gotica illeggibile. Il bordo del piatto è sfaccettato al cavetto, teso con una serie di punzonature ad archetto che sporgono da un mezzo fiore polilobo.
La superficie del piatto risulta fortemente levigata.
Manifattura italiana
XVI secolo
Rame sbalzato
7.5 × 11.8 cm
Inv. 0764
Il recipiente presenta un cercine leggermente inciso e un corpo globulare suddiviso in sei spartizioni che presentano decorazioni a forma di candelabro con motivi vegetali su fondo di granito.
Una delle spartizioni contiene un mascherone dalla forma di contorni vegetali, mentre il manico originale era costituito da due orecchioni di lastra inchiodati insieme.
Tuttavia, l'intervento per sostituire il manico ha provocato danni al labbro dell'oggetto, e il nuovo manico non rispetta la simmetria decorativa originale, dove il mascherone era posto frontalmente.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
5 × 12.7 cm
Inv. 0847
Martellino da carpentiere con manico composto da più ordini.
Partendo dal basso, presenta una parte rigonfia, seguita da una sezione faccettata ottagonale, una forma a oliva, una sezione a tortiglione e diverse modanature faccettate a balaustro. Prosegue con un cordone, una parte a vaso faccettato, diamantatura e infine un'altra sezione a tortiglione.
La testa è faccettata al centro e presenta una parte piana quadrata, scantucciata e modanata, con una penna a piede di porco (per cavare chiodi) e una bottonatura nella parte superiore.
Questo martellino è databile tra il 1660 e il 1700.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
4 × 45.5 cm
Inv. 0370
Il piatto presenta un tondo centrale rialzato con decorazioni a girandola e circondato da doppie righe di lettere capitali probabilmente gotiche.
Attorno al tondo c'è un disegno di ghiande con picciolo riunito.
La cornice esterna ha un cavetto piano con una serie di decorazioni ad archetto.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
27 × 6 × 8 cm
Inv. 0969
Il decoro di questo oggetto raffigura un veltro che insegue un coniglio selvatico.
L'oggetto ha una staffa di sospensione curva a triplice nodo madanato a piramide con un cherubino in rilievo all'attacco di essa.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
15 × 17 cmØ 7 cm
Inv. 0642
Portacandela a quattro zampe, caratterizzato da piedi trilobi e un piattello con margini lobati.
L'impugnatura è a braccio a forma di S, con sezione tonda e parzialmente a tortiglione, terminante in espansioni lobate a forma di fiore, incise in modo coerente con il piattello da cui sorge il fusto, anch'esso tortile.
Sulla sommità del fusto si trovano le forbici comandate a molla, dotate di lame a forma cuoriforme.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
5.5 × 47.2 cm
Inv. 0364
Il piatto ha un largo tondo centrale vuoto, ribassato rispetto alla baccellatura che è ribordata due volte a cuspide e a girandola, con terne di ghiande tra le punte della stessa.
Il cavetto è piano e punzonato con una teoria di foglie seghettate. La tesa presenta tre ordini di punzonature a foglie: mosse, lobate e nervate, lobate a nervatura centrale e frastagliate poste in senso radiale e ortogonali alle precedenti.
L'orlo è rigirato come d'uso.
Manifattura italiana
XVI secolo
Acciaio
80.5 × 16 × 7.5 cm
Inv. 0346
La pinza presenta due piastre tonde decorate alle ganasce.
Su una faccia c'è uno scudo a testa di cavallo con tre stelle e tre crescenti, circondato da medaglioni con ritratti maschili e femminili e trifronti alternati a cornucopie con fiori.
Sull'altra faccia c'è uno stemma a mandorla, circondato da dodici figure di eroti danzanti e suonanti, separati da piante e collegati da pergole di uva.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo
15 × 7 cm
Inv. 0649bis
Resto di candeliere decorato con una figura femminile nuda di etnia negroide. Alla sua destra è presente un anello per sospensione o per l'inserimento di un perno.
Sul capo della figura si trova un cilindro, parzialmente intrecciato, al cui sommo è fissata un'asta o braccio con diverse tacche di fermo, da cui pende un gancio con lungo braccio a balaustro.
Germania o Italia
XVI secolo
Ottone
5.5 × 47.2 cm
Inv. 0363
Il piatto presenta un largo tondo centrale vuoto, ribassato rispetto alla baccellatura ribordata due volte a cuspide e a girandola, con terne di ghiande tra le punte della stessa.
Il cavetto è piano e punzonato con teoria di foglie seghettate, mentre la tesa ha tre ordini di punzonature, il tutto contornato da una fascia con iscrizione in capitali gotiche illeggibili.
L'orlo è rigirato come d'uso e presenta due ordini di punzonature a piccole foglie mosse e caprioli liliati volti all'interno.
Manifattura italiana
XVI secolo
Rame stagnato
6 × 11 × 41.5 cm
Inv. 0350
Il corpo del oggetto è diviso in due parti.
La parte inferiore è decorata con scanalature semicircolari, mentre nella superiore, separata dalla precedente da una corda, si trovano incavi a forma di morula.
Il beccuccio è doppio, mentre il manico è a sezione quadrata ed è decorato con una serie di punzonature a forma di cerchietti.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro
112 × 85 × 11 cm
Inv. 0395
Appendi ferri con sistema di sospensione ad anello con cremagliera, dotato di piastra di fondo sagomata a forma di T rovesciata, al centro della quale si trova un ornato stellare in rilievo a giorno, con lobi cuspidati.
L'oggetto presenta agganci rialzati sui lati brevi, mentre nella parte inferiore si trovano un duplice gancio di sospensione e il fermo della cremagliera.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ottone
Ø 6.2 cm
Inv. 0838
Si tratta di un oggetto composto da due emisferi lavorati a quarti con aquile coronate, ad eccezione di uno che ha un disegno ovale accartocciato con fogliami.
Sono presenti perforazioni circolari distribuite sulla superficie evitando le figurazioni.
La cerniera è costituita da bandelle triangolari e all'interno si trova un braciere sferico sospeso, progettato per bruciare resine odorose, incenso e oli profumati.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Stagno
16.5 × 17 cmØ 9 cm
Inv. 0641
La caraffa ha un piede rigonfio, decorato con modanature e baccellature a girandola in stile rocaille, un tipo di decorazione caratterizzata da curve e forme naturali.
Il corpo si sviluppa su un piede sottile ed è espanso inferiormente, con decorazioni simili a quelle del piede.
Presenta un collo alto con una fascia decorativa a girali, che aggiunge movimento e eleganza all'oggetto.
La bocca è ampia e ha una forma a "becco di papera", facilitando il versamento dei liquidi. Il manico è dotato di un poggiadito a voluta, modanata, che ne migliora la presa e l'estetica.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ottone
18 × 13.5 cm
Inv. 0872
Un gancio da cucina con estremità arrotondata, utilizzato per pesare gli alimenti.
È composto da un braccio a sezione quadra, graduato e con un leoncello accucciato all'estremità.
La decorazione consiste in un motivo a fico romano in più ordini, con decoro a diamanti all'espansione massima.
Ha un piattello di carico con tre catenelle di sospensione e un gancio al centro per la sospensione.
Il piattello è decorato con stelline, terne di c e fogliette, realizzate con punzonatura.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro
7.2 × 2.6 cm
Inv. 0900
Chiave triangolare, con una mappa a T.
Il capochiave è presente come un anello schiacciato, mentre la forma generale è quasi rettangolare, con un lieve rigonfiamento al centro.
Germania, Augsburg, Hubert Gerhard
XVI secolo con interventi del XIX secolo
Bronzo, ottone e rame
110 × 60 × 66 cm
Inv. 0371
L'aquereccia presenta un piede antico, dal design modanato, con corpo a forma di oliva rovesciata e beccuccio a testa barbata.
La maniglia è attaccata con teste faunesche, nello stile di Augsburg, come viene descritto nel libro "Welt im Umbruch". L'ansa è grande, con un nodo faccettato in cima, ma presenta tracce di elementi decorativi ora rimossi.
Il coperchio è antico e ha diversi ordini, con un bottone a vaso che ha perso un elemento intermedio e che è stato riparato in epoca moderna.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo
18 × 3 cm
Inv. 0877
Si tratta di un braccio di sospensione a balaustro con tre nodi, dove il centrale è rifasciato con una campanella a forma di S per la sospensione.
Dall'estremità opposta, c'è un gancio a forma di testa di drago stilizzato.
Manifattura italiana
XVIII secolo (?)
Ferro forgiato e dipinto
21.5 × 10 cm
Inv. 0629-0630
Paio di anelli a forma di canapo, sporgenti da un'asta filettata con dado, con alle estremità più larghe delle biette a forma di L.
Sono visibili tracce di colore a olio.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio e madreperla
13.5 × 2.5 cm
Inv. 0855
L'oggetto è composto da due lame triangolari, parzialmente costolate e frastagliate alla base, con puntinatura a stella e due volte perforate.
L'impugnatura è lavorata a lima a C, con quattro guancette di madreperla infisse da chiodi, ed è comandata da una molla appiattita con cinque fori, al cui interno ci sono cinque campanelle per sospensione e passaggio dei fili per il ricamo.
Italia centrale
Inizio del XVII secolo
Bronzo
19 × 7.5 cm
Inv. 0617
Il candeliere presenta una base a doppia espansione, che conferisce stabilità e un aspetto elegante.
Il fusto è a forma di balaustro, con la parte inferiore poco espansa, mentre la sezione superiore è divisa da cornicette decorative che ne accentuano il design.
Il piattello porta cera è concavo, progettato per contenere la cera o il supporto per la candela in modo sicuro.
La parte superiore del candeliere termina con un puntale conico in bronzo, che non solo serve a fissare la candela, ma aggiunge anche un elemento decorativo al complesso.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
11.5 × 5 cm
Inv. 0850
La pinza ha una testa a martello tonda, modanata ed appiattita al termine, con un'attaccatura a filo tondo per scheggiare la pietra focaia.
Insieme alla punta avvitabile, ci sono un punteruolo e una cavatricchi a spirale singola per pulire il fuoco.
Il tubicino conico avvitabile ha preso il posto del cappellotto di chiusura mancante.
Italia centrale
Inizio del XVII secolo
Bronzo
18.7 × 8 cm
Inv. 00613-0614
Il candeliere presenta una base a doppia espansione, caratterizzata da un fusto a balaustro con una parte inferiore notevolmente espansa, a forma di vaso.
La sezione superiore del fusto è divisa da cornicette decorative, mentre il piattello porta cera è assai concavo, progettato per accogliere la cera o il supporto per la candela in modo sicuro.
Il puntale è a forma di fuso in bronzo, aggiungendo un elemento di eleganza e funzionalità al design complessivo.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio e corno
35.5 × 7.7 cm
Inv. 0733
Oggetto costituito da due punte quadrate che escono da un disco piatto con motivi decorativi, disposte in modo asimmetrico come una fiamma, con tre fori.
L'impugnatura è modanata più volte e dotata di un manico a goccia in corno con un cappellotto sferico.
Sicilia
Inizi del XVII secolo
Ferro battuto dorato a foglia d'oro
233 × 185 × 220 cm
Inv. 0067
Il letto, probabilmente di origine palermitana, è stato descritto come un "esempio prezioso" nel 1910 dall'articolo pubblicato da A. Marzocchi su "La Lombardia". È stato citato da diversi autori come un'opera notevole per la sua singolarità e ricchezza. Sebbene la datazione iniziale fosse stata posta nel XVI secolo, ricerche più recenti lo hanno spostato al XVII secolo.
Il letto è stato realizzato assemblando una serie di elementi di ferro battuto e dorato a foglia con ribattini.
I pomoli di ottone alla base delle sponde sono stati aggiunti nel XIX secolo.
Italia centrale
Prima metà del XVII secolo, coperchio del XIX secolo
Ottone e rame
57 × 39 cm
Inv. 0283
L'acquareccia presenta un piede fuso, rigonfio e caratterizzato da più modanature.
Il corpo ha una forma di oliva molto allungata, con una fascia modanata ben evidente che segna la spalla. Inferiormente, è dotata di un beccuccio con rubinetto a forma di delfino, mentre alla spalla si trova un beccuccio in bronzo fuso a testa di drago.
L'alto collo è definito al centro da un rigonfio, da cui si raccordano le anse in bronzo a forma di C, con sezione quadra, che sporgono dalla spalla.
Il coperchio è emisferico e termina con un elemento a forma di vaso.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro, ottone e vetro
38 × 17 cm
Inv. 0354
Il corpo cilindrico della lanterna ha una finestrella quadrata anteriore ed è dotato di maniglia sul retro, fissata solo in alto, con un blocco a staffa e un paletto lavorato a lima a modini e nodi incrociati ed intrecciati.
Il cappello a forma di cono è composto da otto spicchi conici con un puntale a vaso bottonato (forse d'integrazione), tutti decorati con applicazioni in ottone a morule, leoni, aquile bicipiti e delfini, come sul corpo della lanterna intorno alla finestrella.
Italia centrale
XVI secolo, con integrazioni del XIX secolo
Ottone e rame
34.5 × 25 cm
Inv. 0270
L'acquareccia presenta un piede fuso e tornito in più ordini, con un corpo a oliva rovescia molto rigonfio.
La spalla e il collo sono caratterizzati da un labbro espanso riportato. Il beccuccio, applicato anteriormente, ha la forma di un animale nasuto e grottesco, con lunghe orecchie.
L'ansa superiore è fissata verticalmente alla spalla e al labbro, ed è decorata con un balaustro faccettato che presenta un nodo in posizione sommitale al centro.
Manifattura italiana
XVII secolo (materiale), XIX secolo (ricomposizione)
Tessuto, legno, ferro
24 × 38 × 18.5 cm
Inv. 0924
Il bauletto si presenta come un parallelepipedo con piedi a mensola nel profilo.
Il coperchio ha una forma bombata e il rivestimento esterno è in velluto piano verde e rosso, con ferrature verticali e orizzontali con motivi floreali.
Sul fronte e sul coperchio ci sono cinque formelle esagonali a quattro occhi e volute, il tutto decorato con rilievi. L
a scatola ha una maniglia sul coperchio e una serratura a scudo con staffa sul fronte.
Il materiale del rivestimento è simile a quello di un altro oggetto nella Camera Verde, suggerendo una probabile origine comune.
Italia centro-settentrionale, Veneto (?)
XV secolo
Bronzo
10 × 11 cm
Inv. 0293
Il mortaio ha una forma a tronco di cono a rovescio, ristretto alla base e con un labbro poco sporgente.
Presenta due modanature che delimitano una fascia centrale decorata con palmette disposte in candelabra, sia dritte che rovesce, tra racemi acantiformi a sinistra. Il decoro plastico è ottenuto mediante impressione a rullo sulla cera.
Questa descrizione evidenzia le caratteristiche distintive del mortaio, che combina funzionalità ed estetica attraverso un design elaborato e decorativo.
Manifattura francese o fiamminga
XV secolo
Legno, cuoio cotto, pergamena e ferro
11.5 × 26 × 14.5 cm
Inv. 0596
Il cofanetto presenta un supporto ligneo avvolto da pelli, unite tra loro tramite cuciture sui bordi delle facce laterali.
Sul fronte e sui lati brevi sono presenti sottili bandelle di ferro che terminano in un semplice fiore a tre petali, mentre il coperchio presenta decorazioni simili al centro e ai margini.
La sommità del coperchio è dotata di una maniglia convessa, mentre sul fronte del cofanetto c'è un battente che si inserisce in una serratura, con angoli estroflessi in foglie trilobate. L'interno del manufatto è rivestito di pergamena.
Questo tipo di decorazione a losanghe e la montatura metallica sono simili a quelle riscontrabili su altri cofanetti prodotti nel XV secolo nell'Europa settentrionale, in particolare in Francia e nelle Fiandre.
Italia o Egitto (?), manifattura veneto-saracena
XV secolo
Ottone
4.7 × 41.5 cm
Inv. 0361
Il piatto presenta una parte centrale rialzata a otto lobi, incisa a bulino con una stella a otto punte nastriforme, ottenuta attraverso la sovrapposizione di due quadrati con lati concavi e palmette ai vertici.
All'interno, si trova una targa cavalleresca bordata e troncata, con il campo inferiore suddiviso in tre pezzi. La superficie restante è decorata con un motivo stellato a otto punte intrecciato ad un altro archeggiato a sedici punte, sviluppandosi in palmette e girali, con spazi di risulta decorati con fogliami trilobi o lanceolati.
Al cavetto, entro bordi perfilati, si osservano ordini di girali, mentre alla tesa si trovano volute nascenti da cuspidi floreali contrapposte. Può essere messo in relazione con esiti tessili della corte mamelucca del Cairo.
È importante notare che, sebbene nell'araldica locale si siano occasionalmente utilizzati supporti di derivazione occidentale, l'impiego di una targa nella fattispecie potrebbe indicare una commissione occidentale diretta.
Manifattura francese o fiamminga
XV secolo
Legno, cuoio cotto, pergamena e ferro
12 × 30 × 14 cm
Inv. 0599
Il cofanetto è rivestito da due pelli sovrapposte e fissate con bande metalliche larghe e chiodate a protezione dei bordi.
All'interno del manufatto è presente un rivestimento in fogli di pergamena rosso chiaro.
Il coperchio è incernierato a tergo e chiuso anteriormente da una bandella con serratura quadrangolare.
La decorazione è costituita da grandi spirali di tralci sottili e minute foglie, incise su fondo a fitta granitura.
Il manufatto, di origine europea, potrebbe essere stato utilizzato per la custodia di oggetti preziosi o documenti.
La decorazione è simile a quella riscontrata in altri manufatti in cuir bouillì prodotti in ateliers borgognoni, francesi e fiamminghi del tardo Trecento.
Italia o Egitto (?), manifattura veneto-saracena
XVI o XIX secolo
Ottone
5.5 × 40 cm
Inv. 0360
Il piatto piano è inciso a bulino con motivi a stella archeggiata che si sviluppano da un rosone centrale esagonale.
La superficie è suddivisa da motivi stellati intrecciati, con spazi di risulta decorati con fogliami lobati.
Al cavetto, entro bordi perfilati, si trovano due ordini di intrecci vegetali. Alla tesa, le volute nascono da cuspidi floreali contrapposte.
Questo esemplare può essere messo in relazione con noti risultati dell'artigianato egiziano, evidenziando l'influenza di stili decorativi specifici.
Sul verso della tesa, il piatto presenta un'arme composta in uno scudo accartocciato, tipica del Cinquecento, ma realizzata a bulino nel diciannovesimo secolo.
Nel primo periodo, l'arma è rappresentata da un grappolo d'uva semplificato a forma di pigna rovesciata, mentre nel secondo periodo è raffigurata un'aquila in maestà al volo abbassato.
Manifattura Italia settentrionale
Seconda metà del XVI secolo
Legno, cuoio cotto e acciaio
17.5 × 11 cm
Inv. 0762
Fiasca composta da un corpo a mezzo tino in legno, rivestito uniformemente di cuoio cotto e ricoperto a tergo di pelle marrone; sul coperchio in acciaio liscio si innestano il cannello e il manubrio del dosatore tornito. Delle quattro campanelle che, originariamente, erano disposte sui bordi esterni, se ne conserva solo una.
Sulla superficie si distribuiscono numerosi rilievi stagliati su fondo opaco a granitura. Al centro primeggia la figura di un grifone rampante, affiancato da un motivo fitomorfo saliente; attorno al riquadro centrale si svolge una cornice caratterizzata da un motivo a girali vegetali, delimitata su entrambi i lati da un profilo dentellato.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 721, 722 e 737): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata alla seconda metà del XVI secolo, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Italia o Egitto (?), manifattura veneto-saracena
XVI secolo
Ottone
6 × 48.5 cm
Inv. 0362
Il piatto piano è inciso a bulino con motivi circolari che si sviluppano da un rosone centrale, in cui campeggia uno scudo accartocciato con l'arme partita.
La superficie è suddivisa in fasce da motivi circolari, con l'ordine principale composto da tre cerchi alternati a tre amigdale, mentre gli spazi di risulta sono decorati con fogliami lobati.
Al cavetto, entro bordi perfilati, si trovano ordini di intrecci vegetali.
Alla tesa, il piatto presenta cerchi e forme ovali appiattite rinserrate in fasce, composte da andamenti nastriformi.
Manifattura italiana
1560-1570 circa
Legno, cuoio cotto e acciaio
20 × 15.5 cm
Inv. 0737
Fiasca, in legno rivestita di cuoio cotto, composta da un corpo a forma di nicchio che si restringe in un collo semicilindrico; l’estremità è rifinita da un bordo metallico liscio e da un coperchio sul quale si innestano il cannello a sezione ottagonale, terminante a cilindro, e il manubrio.
La superficie della fiasca è caratterizzata da profonde baccellature, definite da ornamenti a cordoni; il collo invece è definito da una cornice caratterizzata da motivi vegetali che inquadrano uno scudo ovale, affiancato da ornati fitoformi.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 721, 722, e 762): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata tra il 1560 e il 1570, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Italia o Fiandre
XVI secolo
Ottone
28.5 × 15.5 cm
Inv. 0282
Il vaso ha un piede modanato, un corpo a quattro fasce rigonfie che si allargano verso la spalla e un lungo collo con una bocca triloba allargata.
L'impugnatura a forma di S ha un nodo spigolato al centro con foglie acantiformi e un bottone a forma di rosa esapetala entro ghiera tocca a tacche.
Sul fondo del piede sono scritte le indicazioni "*690; N. 5027 / 91200" entrambe a penna.
Manifattura italiana
1580-1590 circa
Legno, cuoio cotto e acciaio
22 × 12 cm
Inv. 0722
Le fiasca per polveri è interamente rivestito di cuir bouillì marrone molto scuro ed è decorato con incisioni e cesellature.
Sul retro è presente una copertura in pelle marrone chiara.
Quattro campanelle sono presenti ai bordi delle bande metalliche modanate, mentre sul coperchio brunito sono presenti un manubrio e un lungo cannello con superfici lisce e modanate, originariamente scanalato.
Lo stato di conservazione è buono tranne che per l'assenza del gancio di cintura. La decorazione è composta da cornici a dentelli con bande verticali di tralci sinuosi di foglie frastagliate, sulle quali si trovano due cornici di serti d'alloro che delimitano il campo centrale decorato con doppie volute a cuore e una chimera rampante.
Italia o Francia
XV secolo
Ferro
172 × 50 × 40 cm
Inv. 0372
Candelabro a tre piedi ha una base composta da tre barre orizzontali doppiate da archetti dai vertici della piramide che si forma, s'innalzano altrettante barre, tutte a tortiglione.
Il fusto è composto da altri nodi e una struttura a cesto che sorregge 4 bracci appiattiti con estremità liliate dove sono inserite coppie di candele con cuspidi.
Il fusto ha anche una sorta di tridente con i due termini laterali di dimensioni minori che si uniscono con il terminale principale tramite una barra a U.
Manifattura italiana
Fine del XV - inizi del XVI secolo
Cuoio cotto
height: 22.4 cmØ 5.4 cm
Inv. 0719
Astuccio in cuoio marrone scuro a forma di cilindro irregolare con una singola pelle avvolta attorno al coperchio e alle singole parti del corpo inferiore.
La decorazione in rilievo con tracce di doratura include un'impresa fitomorfa con un'aquila dalle ali dispiegate, e il motto "HOMO ORDINAT" "ET DEUS DISPONIT".
Sul coperchio è presente uno stemma con cappello cardinalizio e l'iscrizione "SOLA FID".
Anche se l'identità del proprietario originale è sconosciuta, si pensa che l'astuccio sia stato prodotto in un'officina dell'Italia settentrionale tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo come custodia per strumenti di scrittura.
Italia settentrionale
XIX secolo
Ottone
210 × 68 cm
bacino diametro 52,2 cm versatoio diametro 22 cm
Inv. 0053
Il lavabo presenta un piede triangolare con zampe disposte a T, le cui estremità nascono da una voluta a forma di piede, formando archetti lobati con vertice a cuspide. I
l nodo è caratterizzato da faccette a quattro bracci, decorato con un nastro a voluta che sostiene un catino emisferico a larga tesa, ornato con decori punzonati a forma di archetti e fogliette.
Il catino è dotato di un sistema di rotazione su perni, che permette il movimento di una mezza sfera controllata da una maniglia.
Una lunga asta si estende dal lavabo, terminando con un braccio a testa di mostro, al quale è sospesa una catena bloccata.
Questa catena è collegata a una "bornia" dotata di rubinetto, che ruota su una staffatura ad arco trilobo.
Manifattura italiana
Seconda metà del XVI secolo
Legno, cuoio cotto e acciaio
19 × 14 cm
Inv. 0721
Fiasca in legno, rivestita di cuoio cotto, composta da un corpo ellissoidale che si restringe in un collo semicilindrico; l’estremità è rifinita da un bordo metallico modanato e da un coperchio, dal profilo a modanature, sul quale si innestano il cannello a sezione ottagonale, terminante a cilindro, e il manubrio.
Il corpo è caratterizzato da numerosi rilievi. Al centro primeggiano due grifi affrontati congiunti a sinuosi motivi a girali vegetali, iscritti all’interno di un profilo dentellato e a filetti, mentre ai lati si dispongono due grifi rampanti. L’ornato del collo è risolto con un semplice motivo vegetale, distinto da foglie dai bordi frastagliati.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari analoghi (inv. nn. 722, 737 e 762): le quattro fiasche sono risolte similmente con la stessa tecnica d’esecuzione e presentano affinità decorative con motivi ornamentali ricorrenti, quali raffigurazioni di animali mitologici inseriti in articolati motivi fitomorfi.
Tra la fine del XV secolo e la metà del secolo successivo, in Italia si diffonde la produzione di manufatti in cuir bouilli – letteralmente cuoio bollito – ovvero oggetti, generalmente contenitori, resistenti, rigidi ma relativamente leggeri, facilmente malleabili mediante l’uso di stampi e matrici in legno. Tali manufatti erano contraddistinti da peculiari ornamentazioni a volute che si ripetono pedissequamente sulla superficie della fiasca Bagatti Valsecchi. Sebbene l’esemplare della collezione milanese presenti una decorazione analoga ai modelli quattrocenteschi, la sua produzione deve essere posticipata alla seconda metà del XVI secolo, quando si consolidò la realizzazione di manufatti in cuoio ispirati alla partitura decorativa diffusasi nei decenni precedenti.
Italia settentrionale
XV secolo (pestello XVIII secolo)
Bronzo
Altezza 13, 5 cm, larghezza 19 cm (diametro di bocca 15, 7 cm, di base 11, 6 cm), pestello 18, 5 cm
Inv. 0249
Il pezzo in questione è un mortaio con andamento a campana rovesciata, su breve piede troncoconico, due anse a U sui fianchi e decoro a rilievo su più registri.
Il principale decoro è uno scudo a testa di cavallo troncato, con figura araldica non più leggibile nei campi, tra grifi affrontati dalla coda a voluta e fenici, sotto festonatura con pendoni vegetali conici.
La bocca ha un giro di fogliami acantiformi e un intreccio di due nastri puntinati intorno a fiori pentapetali. Il pestello mostra decori a nastri e festoni, rose antiche a quattro petali ed elementi acantiformi.
Manifattura italiana
XIX secolo
Pelle, legno, velluto
13 × 7.5 cm
Inv. 0763
Scatola foderata all'interno con velluto azzurro intenso e rivestita esternamente con una sottile pelle nera.
La decorazione presente sulla scatola è costituita da un tulipano e una sirena circondati da foglie, fiori e volute su un fondo a reticolo.
Sulla sommità della scatola si trova una ghirlanda di motivi floreali che racchiude uno stemma non identificabile.
La tecnica utilizzata sembra rifarsi al cesello e al rilievo che si possono trovare nei manufatti quattro e cinquecenteschi in cuir bouillì, ma la decorazione sembra essere una rivisitazione fantasiosa ed eclettica del repertorio ornamentale del tardo Rinascimento, con un sapore ottocentesco.
Italia settentrionale
XVI secolo
Ottone
20 × 6 × 2.5 cm
Inv. 0843
Lo smoccolatoio ha una forma simile a quella di lunghe forbici, con lame lanceolate e un "bauletto" a forma di cuore.
La parte superiore è decorata con un vaso ornato da fogliami incisi e volute.
Il corpo è composto da una fascia a godrone, decorata con una candelabra di fogliami e medaglioni virili affiancati da clipei, mentre i lati presentano bordi ad intreccio.
Sui rebbi della forbice si trova una punzonatura a catenella, e sul rebbo sinistro è presente un'altra punzonatura nello spessore.
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro, ottone, cuoio cotto e pergamena
height: 19 cmØ 10 cm
Inv. 0761
Astuccio di forma cilindrica, composto da un corpo cavo e un coperchio con pergamena interna chiara che presenta parti abrase e lacerate.
Il tutto è fissato da chiodi d'ottone e fasce dal profilo a dentelli rivestono la base e i bordi del corpo. Il coperchio è fermo con tre spesse bandelle lisce con motivi trilobati.
Non è noto l'uso preciso dell'oggetto, ma potrebbe essere stato usato come astuccio o bauletto per elemosine. La decorazione è costituita da un motivo di gigli araldici che ricopre l'intera superficie, diffuso nel XIV e XV secolo.
L'astuccio potrebbe essere stato creato nella prima metà del XV secolo, ma le parti metalliche potrebbero essere state aggiunte in un momento successivo.
Italia settentrionale
XVII secolo
Ottone
10 × 5 cm
Inv. 0846
Il martelletto in ottone ha una testa configurata a forma di protome di drago, con un gancio sulla parte superiore.
Le lunghe orecchie del drago sono orientate all'indietro, progettate per strappare i chiodi, mentre il battitoio è a forma conica con un piatto bombato.
L'impugnatura è a balaustro, dotata di un nodo centrale decorato con motivi fogliari.
Alla fine dell'impugnatura si trova un alloggio quadrato, che serve per la testa d'acciaio di un cacciavite ora perduto.
Manifattura italiana
XVII secolo
Pelle, legno, ferro e carta marmorizzata
15.5 × 26 × 13.5 cm
Inv. 0598
Il bauletto è costituito da un corpo rettangolare con un coperchio semicilindrico a volta ribassata. Due coppie di anelli fungono da cerniere per il coperchio, che ha una serratura interna.
Il bauletto è avvolto in pelle marrone chiaro con cornici intorno ai campi decorati, che mostrano fitti racemi sinuosi con ampie volute simmetriche. Il coperchio presenta il profilo di un cane rampante e girali fitomorfi.
La tecnica utilizzata per la decorazione del bauletto e la simmetria incoerente tra le parti dei moduli ornamentali suggeriscono un'origine italiana settentrionale del XVII secolo.
Questo modello di decorazione si riscontra anche in altri manufatti in marocchino rosso, con affinità specifiche nell'ornamentazione fitomorfa con l'ornato del cofanetto Bagatti Valsecchi.
Italia settentrionale o Francia
XV secolo
Bronzo od ottone
27.5 × 14 cm
Inv. 0841
Ferratura di serratura a forma rettangolare con angoli decorati da terne di fioroni trilobi cuspidati.
La piastra è forata tre volte: una volta inferiormente e due superiormente per l'anello e il battente. La piastra intermedia è anch'essa decorata a giorno, con quadrifogli, un rosone e, al sommo, una 'galleria' di archetti in rilievo.
Il tutto è fissato da due lunghe barre con dentatura alternata.
Manifattura italiana
Legno, cuoio, acciaio
12.5 × 34.6 × 9.5 cm
Inv. 0720
Custodia in legno rivestita interamente di pelle quasi nera, divisa internamente in tre scomparti.
Due ganci sulla fronte assicurano l'alto coperchio a volta a botte, in cui, al centro, è fissata la maniglia ellittica.
La decorazione, tracciata con strumenti di incisione e cesello, presenta motivi fitomorfi avvolgentesi in volute e disposti in teorie che corrono entro cornici.
Sul coperchio, sopra il lato inferiore, è presente uno stemma ovale incorniciato da una cartella.
Non riscontrato in altri manufatti di cuoio noti agli studi, il tipo d'ornamento della custodia trova generiche assonanze con formule ornamentali dell'arte del ricamo nel corso del Cinquecento.
Italia settentrionale sotto influenza francese
XVI secolo
Ottone
17.5 × 9.5 cm
Inv. 0751-0752
Il candeliere presenta una base leggermente piramidale, allargata verso il basso, con piedi a mensola e cornice sia inferiormente che superiormente.
Il fusto è rigonfio e si sviluppa al centro formando una sfera, seguito da una modanatura e un balaustro.
La parte superiore del candeliere è dotata di un porta candela cilindrico, ornato con modanature rigonfie sia sopra che sotto.
Italia settentrionale, Brescia o Milano
XVII secolo
Ferro e legno
19 × 20 × 14 cm
Inv. 0618
Ferro da stiro con vasca porta carbone a forma di scudo, che si prolunga in tre volute infisse agli angoli.
Presenta parti in lamiera ritagliata con fastigi simmetrici oltre il margine o bordo superiore modanato. Sopra si trova un coperchio, anch'esso a forma di scudo, incernierato e fissato sul davanti con un gancio.
L'impugnatura è a squadra, con un manico di legno a forma di balaustro.
Italia settentrionale, Brescia o Milano
XVIII secolo
Acciaio
9.7 × 3 cm
Inv. 0848
Il martellino da carpentiere presenta un manico a doppio balaustro faccettato con un nodo centrale. Al termine inferiore, combina la funzione di scalpello e cacciavite. La testa è piana su un lato, decorata con più modanature, mentre dall'altro lato si trova un piede di porco. Entrambi i lati sono incisi a bulino con motivi vegetali a cartouche.
Questo strumento è databile tra il 1660 e il 1680 e rappresenta un esempio significativo dell'abilità artigianale dell'epoca, combinando funzionalità e decorazione in un unico oggetto.
Lombardia
XVI secolo, il punzone è del XVII secolo
Ferro dorato e acciaio
22 × 20 × 7.5 cm
punzone: altezza 5 cm, larghezza 1,7 cm, profondità 1,5 cm
Inv. 0631
La pressa presenta una base rettangolare con due fori per il fissaggio al tavolo.
Su di essa si erge un arco, i cui stipiti laterali sono intagliati con modanature architettoniche. All'imposta dell'archivolto, si trovano due terminali a testa sferoide bottonata, con un andamento a balaustro.
Al sommo dell'arco è presente un ringrosso cilindrico in cui scorre la vite, azionata da un quadrello, dove si inseriva un manubrio ora perduto.
Questo meccanismo alza o abbassa una barretta forata, alla quale è collegata una piastra taccata che scorre nei montanti e presenta uno scasso al centro, dove è ancora inserito un conio cilindrico in acciaio.
Quest'ultimo porta un'arma coronata, raffigurante uno scudo accartocciato con un tronco d'albero in palo e una stella a sei punte.
Manifattura islamica, Egitto o Siria
Fine del XVI o XV secolo
Ottone o bronzo giallo
13.4 × 8.4 cm
Inv. 0615
Oggetto dalla base conica scampanata, con piattello da cui nasce il fusto con porta candela cilindrico due volte modanato.
Sul piede è visibile il decoro a leopardi affrontati, seduti, col volto riguardante, posti dalle bande d'una palmetta ed entro girali. Sul piattello, invece, è presente una teoria di felini passanti poco leggibili, mentre sul fusto si crea una fascia con elementi circolari crociati, oltre a varie fasce a triangoli alternati che mostrano, nella puntinatura, il segno del fissaggio delle laminelle d'argento e rame di cui un tempo era incrostato.
Si tratta di una versione in miniatura dei grandi candelieri siriani e iraniani duecenteschi.
Quest'oggetto è stato ricondotto all'ambito siriano, ma è possibile che i decori araldici, incisi a bulino, siano stati eseguiti in Oriente su precisi modelli forniti dal committente come accadeva per le maioliche di Manises, Majorca e Valenza o per l'esecuzione di tappeti.
Manifattura italiana
Fine del XV secolo (figura), XVII secolo (corpo), XIX secolo (coperchio)
Bronzo
20 × 9.5 × 9.5 cm
Inv. 0288
Il calamaio presenta una base a tre piedi a forma di zampa leonina con foglia saliente. Il corpo è rigonfio e decorato con tre teste di cherubini su fondi puntinati, mentre l'orlo è baccellato, tutto realizzato nello stile di Niccolò Roccatagliata.
Il coperchio è ornato con un ordine perlinato e presenta tre mascheroni grotteschi, di cui due forati per l'inserimento della penna, intervallati da gigli o fiordalisi.
Al sommo del calamaio si trova la figura di San Michele arcangelo, la cui mano sinistra è fratturata e la mano destra è rotta, richiamando i modi di Andrea Verrocchio.
Manifattura italiana
Fine del XVI secolo
Ferro
32 × 14 × 12 cm
Inv. 0647
Il candeliere presenta una base a tre piedi applicati su una vaschetta cuoriforme, da cui si erge un fusto, in parte a tortiglione, che culmina in un terminale troncoconico rovescio. Il fusto è decorato in più punti con girali e dotato di un manichetto a elle per il sostegno.
Anteriormente, è presente un anello tocco con incroci, all'interno del quale scorre una ciabatta ornata da girali, che funge da molla.
Questa molla esercita una pressione sul cilindro della candela, permettendo di mantenerla a un'altezza definita.
Manifattura italiana
Fine del XVI secolo e XIX secolo
Ottone
27 × 19 cm
Inv. 0281
Il versatore ha un corpo a forma di oliva, sostenuto da un piede a ghiere modanate, che è stato modernamente sostituito.
Il collo è lungo e presenta un beccuccio realizzato in un unico pezzo, fuso insieme all'ansa, che in più punti è stata riparata a stagno.
Sul beccuccio si trova una testa barbata incisa, mentre l'ansa è decorata con un nodo al centro e fogliami, terminando con un bottone parzialmente zigrinato nel rombo scantucciato ricavato al centro.
Manifattura italiana
Inizio del XVIII secolo
Ottone fuso, rame battuto
11.5 × 16 cm
Inv. 0305
Il braciere è di forma circolare e presenta tre piedi a cipolla schiacciata, che offrono stabilità e un design elegante.
Tra due cerchi modanati, il corpo del braciere è composto da sei lastre messe a giorno, con un rombo centrale le cui punte terminano in doppie volute. Questo dettaglio decorativo arricchisce l'estetica dell'oggetto.
Sono presenti anche due maniglie, che facilitano il trasporto e l'uso del braciere. La catinella, realizzata in rame e di forma emisferica, è progettata per contenere il carbone o la legna, permettendo una distribuzione uniforme del calore.
Tuttavia, uno dei sei terminali a balaustro risulta mancante.
Manifattura italiana
Inizio del XVIII secolo
Rame dorato a fuoco
17.2 × 15 cm
Inv. 0621
La maschera presenta un volto grottesco, caratterizzato da una bocca cuoriforme e dentata, con labbra particolarmente evidenti.
Il naso è piatto e espanso, mentre la superficie è punteggiata per simulare una texture di butteratura, un effetto che si ritrova anche nelle sopracciglia e nel ciuffo sommitale.
L'intera composizione è elaborata a cartouches e rifinita con tecniche di bulino e cesello.
Manifattura italiana
Inizio del XVIII secolo
Ottone
10.5 × 21.5 × 10.7 cm
Inv. 0620
Il supporto di braciere ha una pianta esagonale e presenta piedi a cipolla, con angolari a semi colonne faccettate. I lati sono a giorno e decorati con un motivo di lira liliata al centro, che aggiunge un elemento ornamentale distintivo.
Sono presenti anche due maniglie, ciascuna con una protome centrale tra volute, mentre i puntali terminano in una forma a cipolla rovescia.
Manifattura italiana
Nello stile del XVI secolo, XIX secolo (?)
Bronzo già argentato
3 × 8 × 13.3 cm
Inv. 0907
Il lumino a olio presenta un contenitore a mandorla ed è dotato di fondo mobile che può essere aperto con un meccanismo a scatto e dente.
All'interno è presente uno spazio per ospitare una vaschetta aggiuntiva (mancante) e un coperchio (anch'esso mancante). In passato, il contenitore aveva anche un braccio di sospensione (che ora manca).
L'esterno è decorato con motivi di girali vegetali e ghiande su uno sfondo puntinato.
Manifattura italiana
Prima metà del XVI secolo
Ottone
29.5 × 21.5 cm
Inv. 0262
La secchia ha un corpo emisferico con doppio beccuccio, bordato da lamine riportate lungo il margine.
La maniglia è triloba e presenta un decoro a foglia di vite alle cuspidi, che sono rivolte verso il basso.
Al sommo della maniglia si trova una ghianda, utilizzata per il fissaggio dell'anello girevole con campanella.
I punti d'attacco della maniglia sono rinforzati da ciabattine chiodate.
Manifattura italiana
Prima metà del XVII secolo
Ottone
28.5 × 18 cm
Inv. 0279
Il versatoio descritto ha un corpo ovoidale rovescio, sostenuto da un alto piede espanso al centro.
Il collo è alto e realizzato in un unico pezzo di fusione, con un beccuccio a forma di mascherone barbato.
L'ansa è decorata con un nodo foliato che termina alla spalla con un'altra testa barbata.
Manifattura italiana
Tardo XIV secolo
Ferro
88 × 60 × 54 cm
Inv. 0386
Il portabraciere descritto è un manufatto antico caratterizzato da tre piedi con zampe ad archetto bilobo, terminate in cuspide lanceolata.
Da queste zampe nasce un fusto faccettato, dotato di un nodo poliedrico al centro. Al sommo del fusto si trovano bracci disposti in croce, curvi, che sostengono il catino; uno di questi bracci è dotato di un anello che corrisponde a un altro presente sulla zampa.
Questo portabraciere ha subito modifiche nel tempo, come l'aggiunta di anelli per fungere da asta portasciugamani e porta mezzina.
Manifattura italiana
XIII secolo
Ferro
25 × 16.5 cm
Inv. 0645
La base di questo candeliere ha una struttura a tripode con piedi a forma di foglia di salice costolata.
Il fusto si presenta cilindrico, con una sporgenza conica alla base e un nodo a forma di cono costolato.
Sotto il piattello per la raccolta della cera si può notare un'ulteriore espansione circolare.
La cima dell'oggetto, invece, presenta una cuspide quadra.
Manifattura italiana
XIV secolo, con aggiunta mobile del XVIII secolo e alterazione del XIX secolo
Ferro
149 × 48 × 48 cm
Inv. 0398
La torciera ha base che poggia su tre piedi ad archetti, con teste di mostri alle cuspidi, uniti al centro a formare un fusto a ottagono con un nodo quadro.
Sopra un tortiglione termina in un'espansione cilindrica con un fusto più sottile rilavorato a cuspide, con inchiodata una croce che sostiene un piattello con una gabbia quadra (per candela elettrificata).
Sul fronte una barra antica si raccorda un ferro a S con all'estremo una conchiglia. Un nodo cubico in ottone a di testa di volatile sostiene la ventola.
Il ferro è ricavato da una carrozza di primo Settecento.
Manifattura italiana
XIV secolo, con aggiunte e alterazioni del XIX secolo
Ferro
149 × 54 × 54 cm
Inv. 0399
Il candelabro è costituito da tre piedi ad archetti bilobi con teste di drago sulla cuspide, un fusto a forma di nodo quadro smussato e faccettato, un altro poliedrico, un tortiglione, un anello e un fusto circolare cuspidato.
Su quest'ultimo è inchiodato un cestello in quattro barre che sostiene un piattello lobato e un castello per candela elettrificata.
In basso, c'è un anello per il braccio di ventola, che attualmente manca ma è presente sull'altro candelabro, che fa parte del medesimo set ed è esposto nella Stanza del Letto Valtellinese.
Manifattura italiana
XIV-XIX secolo
Acciaio e rame
178 × 60 cm
bacino altezza 17 cm, diametro 50 cm
Inv. 0385
La fontana ha tre piedi a polilobi gotici lanceolati con nodo risalenti al XIV secolo, su cui è avvitata una crociera di recupero.
La crociera sostiene un bacino in rame del corpo rigonfio con un ampio bordo a spiovente verso l'interno, decorato con girali ai bordi e a fondo stellato del XVII secolo.
Un'asta a banderuola aggiunta nel XIX secolo regge due bracci, uno a testa di drago (antico, del XV secolo) per sospendere la mezzina dell'acqua, e uno per appendere gli asciugamani.
La banderuola è moderna ma realizzata con lamiere antiche, mentre il pomo al sommo è sferoide a facce appiattite ed è recuperato da una spada del XIV secolo.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo
11.5 × 20 × 20 cm
Inv. 0286
Il calamaio è composto da tre statue di rapaci (forse fenici) in posizione eretta sulle zampe e sulla coda, che reggono con le ali spiegate un vaso circolare baccellato con una punta al centro.
Purtroppo, manca il coperchio e il manufatto ha subito numerose rotture.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
9.5 × 2.7 cm
Inv. 0885
È una chiave con una sola mappa, con un nodo decorato a modini e un capo con una testa circolare a rosone composto da sei cerchi ed è dotata di campanella.
Si tratta di una riproduzione romantica di una chiave del Cinquecento.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
24.5 × 2.5 cm
Inv. 0876
Il chiodo è caratterizzato da una testa faccettata, un corpo a quadrello e una parte elicoidale al centro.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ottone
7 × 10 cm
Inv. 0944
Il coperchio da zuccheriera presenta un terminale a forma di civetta, conferendo un tocco decorativo all'oggetto.
Il coperchio è bombato e modanato, con una lavorazione che ne esalta l'estetica.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro e ottone
69 × 8 cm
Inv. 0330
Un attrezzo per il fornimento del camino a due rebbi serpentinati, con un nodo a più ordini e un manico a balaustro con pomo schiacciato torico.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo e ferro
altezza 104 cm, larghezza 9 cm pinza: altezza 91 cm, larghezza 11 cm paletta: altezza 91 cm, larghezza 12, 5 cm
Inv. 0322-0324
La forca ha tre rebbi, di cui quelli esterni sono maggiori e divaricati.
L'asta ha un nodo rigonfio e termina con un'erma a forma di putto sessuato in bronzo.
La pinza ha due branche con piastre ad ovato a voluta appiattita all'estremità, lavorate a tortiglione per circa un terzo e parzialmente a doppia spirale a giorno, mentre la molla ad arco in cui si imposta il manico è lavorata a tortiglione con un bulbo sferoide a spirale a giorno.
La paletta ha un piatto allargato che si congiunge all'asta con doppia voluta, questa lavorata a doppia spirale per un breve tratto, poi a tortiglione e a bulbo sferoide ancora a giorno a spirale.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro e bronzo
height: 118 cm
altezza rispettivamente: 100 e 118 cm
Inv. 0335-0337
Il fornimento da camino è composto da forca, pinza e ferro a L.
Il ferro e la forca presentano i nodi discoidi appiattiti a guisa di rosone e terminali su tutti i pezzi, a modo di erma di fanciullo, in bronzo.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
Molla: altezza 72 cm, larghezza 8 cm paletta: altezza 78 cm, larghezza 10 cm ferro: altezza 82 cm, larghezza 13 cm pinza: altezza 90 cm, larghezza 6 cm
Inv. 0342, 0575-0577
L'oggetto è composto da una molla a U con impugnatura a tortiglione e anello, una paletta trapezoidale con asta tonda e terminale ad erma, una pinza a diapason con impugnatura a tortiglione e un ferro a tridente priva del terminale ad erma, probabilmente già parte del set ora in mostra nell'ingresso su via della Spiga.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
7.5 × 36 × 58 cm
Inv. 0975
Il treppiede della graticola ha un struttura a Y, con terminali nastriformi.
Il manico è sinusoidale e ha un gancio ad anello all'estremità su cui è infisso uno dei tre piedini. Il piattello è quadro e diviso in quattro quadrati collegati tra loro da barrette.
Ai vertici del piattello ci sono degli anelli e tutto il treppiede può ruotare grazie al perno.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo
22.5 × 17 × 14 cm
Inv. 0291
Il porta lanterna poggia su un piede a forma di zampa di pollo, molto realistico e dettagliato, con un nodo a foglie acantiformi e un pernio conico che si infila in un teschio.
Dal teschio entrano ed escono, più artificiosamente, tre serpenti, di cui quello più grande ha la bocca spalancata per accogliere lo stoppino della lanterna a olio.
Manifattura italiana
XIX secolo
Acciaio
3.6 × 4 cm
Inv. 0864
Il lucchetto cilindrico ha una sezione crociata, con una forma variamente sgusciata, che conferisce un aspetto distintivo e funzionale.
La chiave associata presenta un capochiave ad anello appiattito, progettato per adattarsi perfettamente al meccanismo di chiusura del lucchetto.
Manifattura italiana
XIX secolo
Acciaio
4.2 × 5.7 cm
Inv. 0867
Il lucchetto ha un corpo a forma di triangolo, rinforzato al centro, e la chiave presenta un capochiave ad anello allargato ed ellissoide.
Tuttavia, il lucchetto risulta bloccato.
Manifattura italiana
XIX secolo
Acciaio
4 × 6.5 cm
Inv. 0868
Il lucchetto ha un corpo a scudo con una forma triangolare rinforzata al centro, progettato per offrire maggiore sicurezza.
La chiave associata presenta un capochiave ad anello circolare, con un braccio di banda piatta, ed è funzionante.
Manifattura italiana
XIX secolo
Marmo e ferro
Altezza totale 985 cm, altezza ferro 83 cm, larghezza 12 cm, altezza base 15, 5 cm, larghezza 20 cm, profondità 20 cm
Inv. 0394
La base della lucerniera è troncopiramidale ottagonale con facce scolpite a rombi e cerchi e un fiorone a petali lanceolati nella parte superiore.
Il fusto è costituito da quattro riccioli a forma di C allungati e fascettati con fori per braccetti di sospensione, l'ultimo dei quali è sussistente e termina con una voluta a V, nodi e una cuspide che finisce a ghianda rovesciata.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
42 × 40 × 40 cm
Inv. 0267-0268
Per ciascuno dei candelieri tre piedi sferoidi schiacciati formano la base di un cespo di fogliami, con un nodo centrale faccettato in ogni braccio in controcurva, su ognuno dei quali sono presenti fogliami. In cima, un altro nodo a nastri a modo di corona sorregge tre portacandele e cuspide, disposti su più ordini di nodi.
È presente anche un piattello concavo aggiuntivo e un portacandela cilindrico.
Manifattura italiana
XIX secolo
Bronzo
86 × 10 cm
Inv. 0326
Lo strumento da camino ha un'impugnatura ottagonale con un pomo faccettato inciso con motivi vegetali e stelle, un fusto liscio e una paletta sagomata.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro, bronzo
86 × 10 cm
Inv. 0327
L'accessorio per camino ha un'impugnatura ottagonale con un pomo lavorato a elementi floreali e vegetali faccettati e un bottonato.
Il fusto è liscio e la paletta ha una forma sagomata.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro e ottone
80.5 × 11.5 cm
Inv. 0331
Si tratta di un attrezzo da camino trapezoidale con asta tonda e estremità a faccette.
Ha un pomo terminale decorato con fogliette e puntinato inciso più volte.
Manifattura italiana
XIX secolo
Acciaio, rame
94.5 × 5 cm
Inv. 0325
L'oggetto è composto da due parti.
La prima presenta un design a cannello, con un'impugnatura ottagonale adornata da inserti in rame incisi a bulino (e forse anche all'acquaforte). Alla fine, c'è un'apertura che permette di liberare la cannula interna, così da poterla utilizzare come attizzatoio.
La parte finale ha una forma ovata, progettata per fungere da pinza, simile a quella presente all'estremità di un braccio a sezione semicircolare, montato a molla e avvolto sul componente precedente.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro e inserti in rame
85.5 × 5 cm
Inv. 0328
L'accessorio da camino è diviso in due parti: la prima è composta da un cannello, che termina con uno sguscio per liberare la cannula interna. L'impugnatura è ottagonale con inserti di rame incisi a bulino (e all'acquaforte?). La cannula interna può essere utilizzata come attizzafuoco.
La seconda parte è un braccio a sezione di semicerchio, montato a molla a girale sul precedente, con un ovale al termine per fare una pinza insieme a un braccio simile posto all'estremità.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ghisa
73 × 10 cm
Inv. 0329
Coppia di attrezzi da camino ha punte emisferiche al termine dei bracci, ognuno con un nodo centrale e uno all'estremità opposta.
Uno dei bracci è articolato su un tamburo bottonato a fiore.
Sia il puntale che il manico hanno una modanatura ripetuta più volte, e il pomo del manico è baccellato.
Manifattura italiana
XIX secolo
Rame stagnato, ottone, ferro
24.5 × 30 cm
Inv. 0352
Il secchio da acqua ha un piede riscampanato con bordo e un interno stagnato.
Sulla superficie del corpo è presente una decorazione festonata e a rombi con un pseudo giglio araldico al centro. Alla bocca ci sono dei girali su fondi puntinati.
La maniglia è fissata alle placche con protomi grottesche.
Manifattura italiana
XIX secolo
Ferro
13.5 × 5.5 cm
Inv. 0860
La tenaglia presenta denti e punte a zoccolo, ed è azionato da una molla di ritorno (attualmente rotta).
I rebbi terminali hanno una forma a foglia, mentre il decoro inciso allo snodo è caratterizzato da motivi a girali sommarie.
Manifattura italiana
XIX secolo nello stile del XVI secolo
Rame
12 × 25 cm
Inv. 0304
Un contenitore circolare che ha un corpo rigonfio e un collo rifasciato a ovale con un labbro sporgente decorato con perline.
Riposa su tre piedi a nastro e presenta due manici simmetrici.
Non è chiaro quale fosse la funzione specifica di quest'oggetto dato che le perforazioni sul collo rendono poco probabile sia un utilizzo per contenere liquidi, sia come come braciere.
Manifattura italiana
XIX secolo, nelle forme del XVI secolo
Ottone
19.5 × 10.3 cm
Inv. 0277
Il versatoio ha un corpo a forma di uovo rovescio, con una riga di giuntura situata al terzo superiore.
Il piede è caratterizzato da una modanatura rigonfia, simile a un nodo. Presenta un alto collo con un becco lungo, e un’ansa a doppia voluta, che ne facilita la presa.
Sul piede sono iscritti a penna "AC / 1254 UNO" e "5238* (?)", suggerendo una possibile origine o catalogazione.
Le forme del versatoio ripetono in piccolo quelle di una acquereccia, evidenziando l'influenza stilistica di oggetti simili.
Manifattura italiana
XIX secolo, nelle forme del XVI secolo
Ottone
19.5 × 10.3 cm
Inv. 0278
L'oggetto è una brocca a la forma di un uovo rovesciato con una riga di giuntura nel terzo superiore, un piede modanato rigonfio che assomiglia a un nodo, un lungo collo con becco e un'ansa a doppia voluta.
Sul fondo, è presente l'iscrizione a penna "AC / 1251 UNO" e "2552" (l'interpretazione della prima coppia di numeri non è del tutto chiara).
La brocca ripete in piccolo le forme di una acquereccia.
Manifattura italiana
XIX secolo, nelle forme del XVII secolo
Rame
57.5 × 31 cm
Inv. 0272
Il piede dell'acquereccia presenta un bordo a forma di tortiglione, rigonfio, su cui si erge il corpo a forma di oliva con una superficie a rete punto-punto tra i tortiglioni.
In basso, c'è un beccuccio in ottone con un rubinetto a forma di sirena e in alto, alla spalla, c'è un altro beccuccio curvo che termina in una bocca di serpente dentata.
Il collo è conico, ha una forma a tortiglione al centro, due anse e un coperchio con un puntale bottonato sulla sommità.
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro
10.5 × 3.5 cm
Inv. 0888
Si tratta di una chiave con una mappa a tre tacche alternate, un nodo a faccette e una testa a disco a rosone esagono con lobi interni.
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro
39 × 22.5 cm
Inv. 0356-0357
La base di questa coppia di candelieri è a tre piedi a disco, con un piattello lobato a spartizioni radiali piane e sei bottonature a rilievo all'interno.
Al centro c'è un elemento a tre vie a L con un appiattimento ellissoidale dentato, un fusto a torciglione con nodo poliedrico faccettato e un cestello sostenuto da tre braccetti tortili.
Ciascun cestello è composto da un anello con una fascia dentata e un rosone al centro, fissato ai braccetti con una cuspide.
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro
40 × 25 cm
Inv. 0628
L'oggetto ha una struttura a più ordini o girandole.
La base inferiore è piatta con un bordo e un labbro che si appoggiano su un tre piede di banda piatta posto in un triangolo.
Il fusto è circolare e cuspidato e su di esso sono inseriti due cesti rovesciati, ciascuno composto da tre staffe sagomate.
Ci sono dei cerchi merlati collegati per posizionare le candele. Il tutto è tenuto da una staffa passante forata.
Manifattura italiana
XV secolo
Ferro
94 × 64 cm
Inv. 0387
L'oggetto è strutturato con tre zampe dotate di piedi appiattiti, forgiate a bilobo, contrapposte a una cuspide emergente con dado quadrato piramidale sulla sommità.
Le tre zampe si uniscono in un nodo da cui si sviluppa un fusto ottagonale, caratterizzato da un nodo centrale schiacciato, che sostiene quattro bracci terminanti in riccioli nastriformi, destinati a sorreggere un bacile (o un braciere).
Manifattura italiana
XVI e XIX secolo
Bronzo
19 × 10 cm
Inv. 0735
Si tratta di un candeliere con piede scampanato in controcurva, con tori fogliati, intrecci, scanalature e cuspide in ferro.
Questo pezzo è stato ottenuto rimuovendo la coppa e la sottocoppa di un calice liturgico, e privandolo della doratura.
Manifattura italiana
XVI secolo
Bronzo, ottone e ferro
100 × 34 × 62 cm
Inv. 0392-0393
La base degli alari ha una forma ad arco a tre lobi con punte lisciate e un arco inscritto sgusciato e intagliato con scanalature concave nella fascia, che si estende in un piede a forma di conchiglia.
La base si appoggia su una staffa posteriore. In cima al dado centrale c'è un plinto, sopra il quale si trova un balaustro faccettato con un nodo quadro, una piccola piastra quadrata con una punta a spirale e un bulbo sferico in bronzo od ottone.
Vi sono inoltre due bracci minori lavorati nello stesso modo.
Manifattura italiana
XVI secolo
Bronzo
height: 26 cmØ 24 cm
Inv. 0261
Braciere con corpo cilindrico su base a doppio rigonfiamento, dotato di orecchioni per l'attacco del manico, composto da due elementi con dorsi decorati da fogliami affrontati.
Manifattura italiana
XVI secolo
Bronzo
21.6 × 11.5 cm
Inv. 0290
La base della struttura del candeliere è a forma di campana, con vari ordini di modanature e una parte superiore conica evidenziata da un nodo rigonfio in due ordini.
Da questo nodo si sviluppa una parte a forma di colonnina a balaustro e con un piattello allargato.
Tutta la superficie della struttura è incisa con fasce a forma di ghirlande e corone di fogliami in verticale.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
30.5 × 6.5 × 9 cm
Inv. 0sn1
Il braccio di sospensione del lumino presenta tre nodi di quadri a più modini e ordini, intercalati da un'asta ottagonale intagliata a forma di pilastro.
Il braccio presenta motivi di rombi e tacche sul bordo esterno, con un cherubino al beccuccio e una decorazione sopra il simbolo IHS sormontato da una croce, mentre il resto del decoro è un doppio ordine di girali.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
33 × 7.5 × 10.5 cm
Inv. 0sn2
Lumino a olio con braccio di sospensione, o meglio, asta a due nodi con gancio a serpente.
Sul bordo esterno è rappresentato un veltro che rincorre un coniglio, mentre all'attacco del braccio sono visibili due mani che si stringono, sormontate da un cuore.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
28.5 × 6.5 × 9 cm
Inv. 0sn3
Lumino ad olio con braccio o asta di sospensione, caratterizzato da due nodi quadri disposti in più ordini.
Il braccio è arcuato e piatto, come di consueto.
La navicella ha il bordo esterno decorato con girali, all'interno dei quali sono raffigurati due veltri in corsa.
Manifattura italiana
XVI secolo
Acciaio
83 × 15 × 5.5 cm
Inv. 0344
La pinza ha piastre tonde decorate con incavi sulle ganasce.
Su uno dei lati è presente uno stemma a testa di cavallo con un torrione merlato, una granata e l'iscrizione "IV-SIVS / ET / PALMA / FLORIBIT". Attorno allo stemma ci sono sei scudi a mandorla, tra cui ci sono immagini di sfingi, chimere, un leone con la coda e le ali di una femmina. Su ogni scudo c'è una mano che tiene un mazzo di rose.
Sull'altro lato c'è un altro scudo con cornucopie al centro, quattro vasi decorati con festoni e otto eroi collegati tra loro.
Il tutto è circondato da un giro di melograni.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
33 × 68 cm
Inv. 0307
Il gancio di sospensione della stadera funge da snodo e supporta una piastra finestrata per il richiamo dell'asta graduata, in cui scorre un contrappeso di tipo romano, terminante con un pomolo d'ottone moderno.
La testa del gancio è a disco, lavorata a rosone ottagonale con incavi e raggi alternati, e presenta frontalmente un puntale a scudo, forato due volte e sormontato da una punta triangolare.
Sebbene manchi il pomo del contrappeso romano, si conserva l'anello.
Il sostegno è realizzato in legno intagliato a forma di tartaruga con un cassetto per i pesi sul retro e due tartarughe minori scolpite sulle zampe. Sul guscio è infisso un ferro a L rovescia, terminante con un gigliuccio.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ferro
26 × 63.5 cm
Inv. 0649
La stadera presenta un braccio di sospensione a forma di trapezio isoscele inverso, dotato di una fenditura di richiamo a foggia lobata. Anche il braccio di carico minore è progettato con una fenditura simile, mentre quello maggiore assume la forma di un trapezio, ma con una fenditura centrale rettangolare.
La testa è a disco appiattito, smussato e presenta un elemento lunato al termine. Il terminale dell'asta, o braccio di misurazione, termina in un quadrello semplicemente bottonato con un elemento conico.
La sua progettazione riflette l'abilità artigianale dell'epoca e l'importanza funzionale degli strumenti di pesatura nel commercio e nella scienza.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ottone
21 × 14 cm
Inv. 0871
Un gancio di sospensione e di tara tortili con estremità arrotondata.
Il braccio è a sezione quadra, graduata, con al termine un leoncello accucciato, romano a zucca, cavo internamente e messo a giorno con più perforazioni. Il gancio ha un piattello di carico con tre catenelle di sospensione senza decoro.
Al centro del piattello c'è un gancio per sospensione acuminato, che può essere utilizzato per forare tessuti o pelle.
Manifattura italiana
XVI secolo
Ottone
21 × 14 cm
Inv. 0873
Stadera da orafo dotata di un gancio di sospensione piatto e di un gancio di tara tortile, con l'estremità arrotondata per il primo e appuntita per il secondo.
Il braccio è a sezione quadra e graduato, e termina con un leoncello accucciato. Il romano ha forma a fico ed è appena intagliato.
Il piattello di carico è sostenuto da tre catenelle di sospensione ed è decorato con perforazioni lungo il margine, che formano quattro archi che delineano uno spazio crociato al centro.
Manifattura italiana
XVI-XVII secolo
Ferro
9 × 14 × 5 cm
Inv. 0879
Pinza da candela a branche dritte, azionata da molla, sulla quale si articola superiormente un braccio decorato con volute e un medaglione, che sostiene un cono con sommità bottonata e modanata, utilizzato come spegni moccolo.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ottone
23 × 14 cm
Inv. 0634
Bornia o secchiello con corpo sferoidale, schiacciato su piede scampanato, e breve collo, su cui si articola il manico a U rovesciata, con nodo centrale e rigonfiamenti a forma di balaustro, decorati con fogliami.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo
39 × 14 cm
Inv. 0269
Il candeliere presenta un piede a forma di zampa di leone, con una base triangolare decorata da diverse modanature.
Il fusto è a forma di vaso e balaustro, anch'esso arricchito da più modanature intermedie.
Il piattello è circolare e concavo, mentre il puntale è in ferro.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo:
38 × 16 cm
Inv. 0294
La base del candeliere ha un piede a zampa di leone in triangolo con diverse modanature, un fusto a forma di vaso con alcune modanature, un balaustro intermedio, un piattello circolare concavo e un puntale in ferro.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
72 × 42 × 65 cm
Inv. 00401-0402
La coppia di alari presenta una base composta da due volute addossate, formando un treppiede con una barra a "L" appiattita anteriormente e decorata a nastro accartocciato.
Il fusto si eleva da un bocciolo composto da quattro volute e presenta ganci sulla parte anteriore.
Al sommo, il fusto si incurva a forma di "S tortiglione, spartendosi in quattro per formare un cestello chiuso superiormente da un cerchio.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
16 × 5.5 cm
Inv. 0851
Ferro multiuso a testa avvitabile sulla punta della pinza filettata, con testa a martello tonda, modanata e appiattita al termine.
Dall'altra parte, presenta una lama a filo piatto per scheggiare la pietra focaia.
Nei rebbi, un punteruolo e una cava stracci a singola spirale: il primo per pulire il focone, ora in un tubicino conico avvitabile, ma non suo, terminante con una cava stracci a due vie.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
16.5 × 8 × 8 cm
Inv. 0945
Il gancio multiplo da lumiera è composto da un fusto con un anello sulla cima, decorato con volute.
Ci sono quattro foglie allungate che si dipartono dall'anello, e quattro ganci sporgenti nella parte inferiore.
Il gancio finale ha una forma quadrata.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro, ottone e vetro
38 × 20 cm
Inv. 0355
La lanterna presenta un corpo cilindrico con una finestrella anteriore di forma quadrata.
È dotata di un'impugnatura ad ansa posizionata a sinistra, infissa solo nella parte superiore, dove si trova una doppia cerniera. Il blocco è caratterizzato da una lunga staffa sporgente, decorata a lima con nodi e modini intrecciati e tortiglioni, simile al palettino.
Il cappellotto è conico, composto da dieci spicchi anch'essi conici, e termina con un vaso bottonato in bronzo, che può essere rimosso per rotazione grazie a un sistema a baionetta impostato sul corpo cilindrico.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
82 × 16 × 6 cm
Inv. 0345
La piastra da dolci è un oggetto decorativo e funzionale, composto da piastre tonde con incavi nelle facce interne delle ganasce.
Al centro di una delle piastre si trova uno scudo ancile accartocciato, circondato da un giro di mazzi di fiori e teste maschili e femminili, rappresentate sia di tre quarti che di profilo, tra cornucopie. Il giro esterno è decorato in modo da richiamare un volo araldico.
L'altra faccia della piastra presenta al centro un sole antropomorfo raggiato, circondato da dodici stelle e da un giro di festoni con dodici foglie lobate e dodici cherubini.
Il giro esterno è ornato con fiordalisi, aggiungendo un ulteriore elemento decorativo all'oggetto.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
23.5 × 3.5 cm
Inv. 0939
La pinza a calibro presenta estremità curve che nascono da un nodo sferico.
È caratterizzata da più ordini di modanature tonde e a balaustro, che ne arricchiscono il design.
Questo strumento è progettato per facilitare la manipolazione di oggetti, garantendo sia funzionalità che un'estetica raffinata.
La sua costruzione robusta e i dettagli decorativi la rendono un accessorio non solo pratico, ma anche di valore artistico, riflettendo le tradizioni artigianali del periodo in cui è stata realizzata.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo
10 × 12.5 × 12.5 cm
Inv. 0289
Il portapenne ha una forma cilindrica e poggia su tre piedi a cipolla schiacciata.
La fascia mediana è decorata in rilievo con motivi vegetali che richiamano influenze rinascimentali. Nella parte superiore, presenta ventidue fori, alcuni disposti a gruppi (due gruppi di cinque e due di tre), mentre gli altri sono sparsi e di diametri vari.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
72.5 × 22 cm
Inv. 0341
La ramina è caratterizzata da una concavità messa a giorno con un motivo crociato e liliato inserito in un cerchio.
Attorno alla sua forma centrale si sviluppa un giro di elementi circolari, con ulteriori dischi risparmiati all'interno di ciascuno. Il manico è piatto e inciso con decorazioni a tema vegetale, terminando in un bottone emisferico e dotato di un gancio nella parte posteriore.
Il termine "ramina" deriva dal fatto che questi manufatti, particolarmente in Toscana, sono frequentemente realizzati in rame stagnato.
Questo materiale conferisce al pezzo una finitura particolare e una funzionalità che riflette le tradizioni artigianali locali.
Manifattura italiana
XVII secolo
Acciaio
29 × 19 × 10 cm
Inv. 0625
Serratura con sistema a tre paletti, azionata da una chiave con ingegno a rastrello a tre vie, che comanda lo scatto e la serratura, quest'ultima attivabile tramite una leva posta superiormente, anche dall'interno.
Il paletto è comandabile da entrambi i lati, con una maniglia a quadrello a forma di 'T' sull'esterno e una leva all'interno.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro, ottone
19 × 15.5 cm
Inv. 0874
La stadera da speziale è dotata di un gancio di sospensione, due ganci per sostenere l'oggetto da pesare e un ulteriore gancio per la taratura.
Presenta un romano a vaso rovescio che scorre lungo un'asta graduata, terminante con un bottone.
Manifattura italiana
XVII secolo
Bronzo, acciaio
height: 9 cm
Inv. 0878
Il temperino-raschietto descritto presenta un manichetto in bronzo, parzialmente a giorno e decorato con motivi zoomorfi e vegetali.
La lama è a rientrare, con una punta espansa. Il tipario, a forma di scudo ovato, è decorato con un'iscrizione incrociata e tre chiodi della Passione in punta.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ferro
35 × 14 × 12 cm
Inv. 0646
Tre piedi costituito da un fusto a quadrello con termini nastriformi e accartocciati, filettato per i tre quarti superiori della lunghezza.
Al sommo, filettato modernamente per circa un centimetro, conserva un galletto a farfalla con ali appiattite.
Manifattura italiana
XVII secolo
Ottone
32 × 17 cm
Inv. 0280
Il versatore presenta un corpo a forma ovoidale, sostenuto da un piede modanato.
Il collo è lungo e dotato di un beccuccio realizzato in un unico pezzo, fuso insieme all'ansa. Sul beccuccio si trova una testa barbata incisa con caratteri fitomorfi, mentre l'ansa è decorata a forma di delfino appiattito, con estremità che si trasformano in fogliami.
Questa ansa si prolunga in un mascherone barbato.
Manifattura italiana
XVII secolo (?)
Ferro
119 × 34 × 54 cm
Inv. 0381-0382
Gli alari presentano una base ad arco con una staffa posteriore a forma di L piatta.
Su questa base si erge un fusto quadrato, sormontato anteriormente da una piastra dotata di quattro ganci nastriformi e da un elemento a foglia a lunga cuspide. Posteriormente, si trova un'altra piastra con due ganci.
Il nodo è poliedrico e faccettato, decorato con un doppio fiorame che include una testa di cane che tiene in bocca un anello, caratterizzato da un complesso intreccio piano. In cima, si trova una torcera a piattello, sostenuta da un pernio centrale e tre asticciole, conformate ad anello al centro e chiuse da una ghiera al sommo.
Questi alari non solo svolgono una funzione pratica nel mantenere la legna da ardere in posizione, ma sono anche elementi decorativi che arricchiscono l'estetica del camino.
Manifattura italiana
XVII-XIX secolo da un modello del XVI secolo
Bronzo
9.2 × 14 cm
Inv. 0258
Il mortaio ha un corpo cilindrico con labbro fortemente scampanato e manici a forma di protome equina.
La fascia centrale è decorata con uno scudo sannitico sormontato da un mascherone satiresco, sostenuto da eroti o putti con svolazzi alle spalle.
Sulle bande laterali si trovano quattro busti, due per lato, rappresentati in stile antico e di profilo, tre dei quali sono elevati.
Manifattura italiana
XVII-XVIII secolo
Ferro
30.5 × 5.5 × 5 cm
Inv. 0732
Doppio arpione formato da una staffa a quadrello con andamento a spirale che termina con un doppio gancio a forcella.
Manifattura italiana
XVII-XVIII secolo
Rame e ottone
Ø 8.6 cm
Inv. 0837
Lo scaldamano bruciaprofumo è composto da due emisferi chiudibili, ciascuno decorato con quattro cuori a bordo lobato.
Le superfici presentano lavorazioni a trafori mistilinei e cuoriformi, e sono dotati di gancetti e cerniere per la chiusura. L'emisfero destinato alla sospensione è fornito di un anello al sommo e un sistema interno a bilico, che facilita l'uso.
Questa descrizione mette in evidenza non solo l'aspetto funzionale dello scaldamano, ma anche il suo valore estetico, grazie ai dettagli decorativi che richiamano un'arte raffinata.
Manifattura italiana
XVIII
Legno, tessuto, ferro
24 × 38.5 × 18.5 cm
Inv. 0589
Il cofanetto ha una forma a parallelepipedo e presenta piedi a mensola da sagoma.
È rivestito in velluto piano verde e dotato di un coperchio bombato. La decorazione è caratterizzata da teorie di esagoni allungati, con quattro fori a mandorla disposti a croce al centro, circondati da girali sbalzate.
Le fasce verticali sono decorate con candelabra di girali a doppia voluta simmetriche, mentre quelle orizzontali presentano un motivo a tralcio d'uva corrente o zig zag orizzontali, formando un doppio triangolo; nella parte maggiore, si trovano ornamenti vegetali simmetrizzati alternati. Il coperchio è dotato di una maniglietta per facilitarne l'apertura.
La serratura è a staffa, con una piastra a scudo lavorata puntinata.
Sul retro, il cofanetto è coperto in juta moderna, che potrebbe indicare un intervento di restauro o un aggiornamento funzionale.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro e bronzo
41 × 26 × 39 cm
Inv. 0383-0384
Gli alari presentano un piede ad arco, doppiato verso il basso da una doppia voluta a nastro bipartita, mentre verso l'alto si sviluppa una doppia voluta a lira che fiancheggia un breve stelo appiattito, dotato di due ganci sul davanti.
Al termine superiore, il fusto termina con un balaustro sormontato da un pomello schiacciato, tornito superiormente e bottonato.
La combinazione di volute e dettagli torniti dimostra l'abilità artigianale e il gusto per il design elaborato tipico del periodo in cui sono stati realizzati.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro, ottone
32.5 × 3.8 cm
Inv. 0904
Asta con anello coniforme, il cui termine si assottiglia con modanatura complessa, terminando in una ghianda bottonata.
Al terzo superiore, la ghiera è decorata a tortiglione, e vi è un cappellotto bombato inciso con linee spezzate, dotato di terminale ruotante e di un anello ovato, articolato come una corona d'alloro.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Acciaio
21.5 × 7 cm
Inv. 0875
Il calibro da calzolaio è uno strumento specifico utilizzato per misurare le calzature.
Presenta un'asta quadrata graduata con due scale diverse, una delle quali è destinata a misurazioni in millimetri. L'estremità superiore del calibro è dotata di una bottonatura e di un anello di sospensione, mentre la parte superiore scorre su una scarpa (tomaia), permettendo di separare il tacco e la suola per effettuare misurazioni interne della calzatura.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro
12 × 16 × 6.5 cm
Inv. 0644
Il candeliere a pinza descritto presenta una struttura funzionale, con quattro piedini conici che terminano in modo ricurvo.
La piastra è sagomata e incisa con motivi di girali e foglie, conferendo un aspetto decorativo raffinato.
Il manico è a forma di spatola e dotato di un anello anch'esso inciso, che aggiunge un ulteriore elemento estetico.
Il fusto e la pinza sono progettati con una molla, dotati di lame a contorno mistilineo, anch'esse incise in modo coerente con il resto del candeliere.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Acciaio
9.5 × 12 cm
Inv. 0852
Il ferro multiuso da armaiolo ha una conformazione a "T" e presenta una testa quadra in cui è infisso un cacciavite a testa larga, fissato come un manichetto.
Da questa testa si estende un martelletto tondo con modanature e una lunga punta conica filettata, alla quale è avvitato un cavastracci a due vie che nasce da un disco.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro
29 × 19 × 14.5 cm
Inv. 0648
Lampada a lucerna con un fusto rettilineo imperniato su quattro piedi ripiegati a squadra verso il basso.
Il corpo cilindrico ha un lungo beccuccio per lo stoppino ed è dotato di un cappellotto emisferico.
Più in alto c'è un sistema a forbice con un portacandela cilindrico in cui si può serrare una candela a serpe. In cima c'è un galletto.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Ferro
22 × 6.5 × 10 cm
Inv. 0970
Lumino ad olio decorato con girali, su un lato raffigurante un veltro e sull'altro un coniglio in fuga.
All'attacco della staffa, a braccio curvo e a tortiglione, è intagliato un palo di mani che si congiungono sotto un cuore. Sia il cane (generalmente un levriero) che il coniglio (spesso rappresentato come bianco) sono simboli allusivi all'amore eterosessuale, al matrimonio o al fidanzamento.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Acciaio
86 × 17.5 × 7 cm
Inv. 0343
La piastra da dolci presenta piastre tonde decorate con incavi nelle facce interne delle ganasce.
Al centro, si trova uno scudo ancile accartocciato con le lettere "AI.M", circondato da una ghirlanda attorniata da sei tondi raffiguranti un grifo, un'aquila e una civetta, intervallati da mazzi triplici di rose antiche e cornucopie. Il giro esterno è decorato a scaccato o stuoiato.
Sull'altra faccia della piastra, è rappresentato un IHS crociato all'interno di un sole raggiato, con una ghiera a stuoiato e un giro di quattro coppie di eroti tra colonne tortili, intervallate da quattro palmette. Tutto ciò è sormontato da archetti di palme festonati a perlina, che simulano frutti, con un fiordaliso posizionato su ogni colonna.
Il giro esterno è ornato con una ghirlanda spinosa.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Acciaio
13 × 2.5 × 2.5 cm
Inv. 0861
La pinza, dalla forma a "C", ha branche intersecate e terminanti a nicchio che si chiudono grazie ad una molla che si rilascia.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Bronzo
17.5 × 3 cm
Inv. 0766
La rotella da pasta è un utensile caratterizzato da tre rotelle dentate a zig zag, che scorrono all'interno di una forcella multipla appiattita.
Questa forcella si raccorda con una doppia voluta al manico a balaustro, il quale prolunga in una forchetta che raffigura una statua stilizzata, priva di decorazioni, con le braccia al capo e un bottone terminale a forma di fiorame.
Manifattura italiana
XVIII secolo
Rame
10.5 × 19.5 cm
Inv. 0349
Lo stampo per dolci descritto è di forma circolare, con un contorno esterno plurilobato che termina con una serie di eminenze cupoliformi.
Il fondo dello stampo è decorato con un tralcio vegetale che si avvolge attorno a fiorami, corimbi e fogliami di rosa e fico. Al centro, all'interno di un contorno a scartocci, si trova una maschera baffuta, caratterizzata da un grande naso e sopracciglia marcate.
Questo tipo di stampo non solo è funzionale per la preparazione di dolci, ma rappresenta anche un esempio di artigianato decorativo, combinando elementi estetici e pratici.
Manifattura italiana
XVIII secolo (coperchio), XIX secolo
Bronzo
16 × 11.5 × 11.5 cm
Inv. 0297
Il calamaio ha un corpo circolare sostenuto da tre zampe leonine imperniate.
La superficie è baccellata e presenta uno sguscio al bordo, con una finitura lucida sia sulla parte superiore che sul fondo.
Il coperchio è caratterizzato da diverse modanature rigonfie e, al sommo, è presente un putto seduto che tiene tra le mani un attributo ora perduto.
Manifattura italiana
XVIII secolo (lama del XIX secolo)
Acciaio e legno
34 × 10 cm
Inv. 0638
Il seghetto ha un'impugnatura asimmetrica e faccettata, dotato di un braccio modanato in più ordini, con una parte a balaustro attorno a due nodi. Presenta zigrinature all'appoggio del dito. Si tratta di uno strumento chirurgico progettato per le ossa lunghe.
Sull'impugnatura è presente un cartellino che riporta la seguente dicitura: "MOSTRA DELLE ARTI POPOLARI - MILANO / ESPOSITORE BARONE BAGATTI / N° 3068".
Manifattura italiana
XVIII-XIX secolo
Legno, tessuto, ferro
15 × 22 × 12 cm
Inv. 0247
Il bauletto ha una forma parallelepipedale e presenta piedi a mensola da sagoma, conferendo stabilità e un aspetto elegante. È rivestito in velluto piano rosso e dotato di un coperchio bombato, il quale è bordato con una varietà di bande metalliche già sbalzate, puntinate, argentate e colorite, decorate con motivi vegetali e floreali.
Il ganghero della serratura è di epoca antica e termina a ricciolo, un dettaglio comune a molti serramenti di piccole dimensioni presenti nel museo. La parte posteriore del cofanetto è coperta in juta moderna, così come l'interno, suggerendo un intervento di restauro o un aggiornamento funzionale.
Il bauletto è dotato di una maniglietta al coperchio, che ne facilita l'apertura.
Manifattura italiana
XVIII-XIX secolo
Bronzo
height: 14.5 cmØ 3 cm
Inv. 0765
La rotella da pasta è composta da un'asta a tre nodi a balaustro, con bottone lobato e punzonato al termine.
La rotellina è divisa da sei perforazioni a giorno, disposte in modo cuoriforme, che definiscono un ugual numero di raggi.
Manifattura italiana
XX secolo con parti del XVII secolo
Acciaio
29 × 10 cm
Inv. 0734
Forchettone composito.
La forcella ha due rebbi quadrati, appiattiti, in cui si inserisce un termine a lanterna faccettato, pertinente a un fornimento di archibuso, a sua volta raccordato a un guardamacchia in ferro della stessa arma, più volte ripiegato per formare una molla.
Si tratta di un interessante 'accrocco' antiquario, realizzato in stile e con materiale antico, per ricostruire un utensile da tavola di impostazione ottocentesca.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo
Bronzo e ferro,
rispettivamente
altezza 104 cm, larghezza 14 cm
altezza 116 cm, larghezza 20 cm
altezza 119 cm, larghezza 14 cm
Inv. 0315-0316-0317
I ferri da camino presentano i terminali a forma di erma, rappresentanti putti su plinti quadrati, decorati con volute e dettagli tessili, oltre a una testa leonina.
Questi elementi sembrano ispirati a un modello veneto cinquecentesco. Le parti in ferro includono: una barra metallica punzonata con stelle, a forma di diapason, che termina in volute a "S", una barra ottagonale con nodo quadrato e disco esagonale simile a un rosone; un balaustro e un terminale ad "L"; un'altra barra simile ma con una foggia di tridente, caratterizzata da cuspidi esterne maggiori, mosse e divaricate.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo
Ferro
11 × 57 × 95 cm
Inv. 0338
La graticola quadrata descritta è caratterizzata da otto riquadri concentrici e semplici volute addossate sull'esterno.
È progettata per ruotare su un pernio infisso in un piede composto, che sostiene un'asta che funge da impugnatura.
Il terminale dell'asta è decorato con una forma liliata.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo
Ferro
12 × 62 × 98 cm
Inv. 0339
La graticola è a forma quadrata e ha tre riquadri interni, tutti decorati con volute e girelli complessi, di cui quelli angolari sono i più elaborati.
É sostenuta da un tre piede girevole con un manico altamente decorato, con tre ordini di volute, la più esterna a forma di cuore.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo
Ferro
10 × 24 × 68.5 cm
Inv. 0340
La graticola circolare è caratterizzata da quattro raggi inframezzati da volute, ruotante su un'asta a quattro piedi.
I piedi presentano termini curvi e sono parzialmente decorati con tortiglioni, mentre all'estremità dell'asta si trova un gancio chiuso ad anello.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo
Ferro
56 × 30 × 30 cm
Inv. 0359
La graticola presenta un design elaborato, composto da tre ordini di riquadri concentrici, tutti raccordati tra loro da elementi rettilinei.
Al centro, si trova una forma circolare da cui nasce un'asta verticale, che è quadra e presenta un tortiglione al centro, terminando con un anello.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XIX secolo nelle forme del XVI secolo
Rame e ottone
52 × 47 × 47 cm
Inv. 0274
Il braciere è di forma conica, composto da tre pezzi.
Il coperchio è suddiviso in due ordini: il primo è rigonfio e in controcurva, mentre il secondo ha una forma quasi conica. Entrambi i livelli sono perforati regolarmente e decorati con motivi vegetali a sbalzo o incisi.
Il puntale è fissato con una vite moderna in ottone, a bulbo e con terminale conico.
Il corpo del braciere presenta un bacino emisferico inserito in una struttura rigonfia al centro, dove sono attaccate due maniglie di lamiera punzonata a forma di cerchio, decorate come il coperchio.
I piedi sono a nastro e ricurvi verso l'esterno, fissati mediante triplice chiodatura.
Manifattura italiana (Lombardia?)
XVIII secolo
Bronzo e ferro
67 × 42 × 60 cm
Inv. 0379-0380
La coppia di alari presenta un design ricco di dettagli decorativi.
Il piede è realizzato in ferro e presenta volute addossate al centro, da cui si sviluppa un piede a forma di "L" sul retro, terminante con uno scartoccio allargato sul davanti.
Sopra questo piede si erge un elemento a forma di base triangolare, caratterizzato da arpie agli angoli e mascheroni sulle facce, decorato con grandi foglie e palmette sul piano. Questo stile riflette ancora influenze rinascimentali.
La ghiera è modanata e il pomo è decorato con mascheroni alternati a figure di reggi ghirlanda che inquadrano busti elipeati. Segue un'ulteriore ghiera, più piccola, decorata in modo simile.
Il terminale presenta un gruppo di faccette con capelli eretti a forma di fiamma.
Manifattura fiorentina
XVI secolo con integrazioni del XIX secolo
Rame sbalzato e bronzo
22 × 56 × 44 cm
Inv. 0273
Il bacile ha una forma ellissoide, con un piede svasato caratterizzato da ovati ribassati che creano un effetto di sbaccellatura concava, eseguito e applicato in epoca moderna.
Il collo è rifinito con ovati ribassati che creano una sfaccettatura ottenuta tramite matrice. Le maniglie, a forma di protomi leonine, sono applicate con una delle fauci mobili; quella attualmente rotta è stata ricavata da un calco di un originale spezzato e ora perduto, mentre l'altra è stata modellata sull'esemplare esistente.
Manifattura italiana, Lombardia o Veneto
Metà del XVIII secolo
Ottone fuso, ripreso a bulino e cesello
17.5 × 31 cm
Inv. 0259
Il bacile presenta un corpo cilindrico con doppio rigonfiamento torico, suddiviso in quattro fasce decorate.
La parte superiore è ornata da una teoria di foglie e pigne, mentre un intreccio a doppio meandro iscrive un fiore a quattro petali. Le girali sono arricchite da teste d'uccelli e coppie di putti che sostengono al centro uno scudo accartocciato con armi fasciate, probabilmente di origine austriaca.
Il bacile poggia su tre zampe a forma di leone e dispone di due maniglie mobili, ciascuna a forma di drago alato con corpo squamoso.
L'oggetto si distingue per la sua ricca iconografia e la varietà dei motivi decorativi.
Manifattura italiana, Milano
1550 circa
Legno, velluto piano rosso, acciaio inciso all'acquaforte e dorato
51 × 94 × 45 cm
Inv. 0072
Il baule a forma di parallelepipedo e presenta un coperchio bombato, tipico del design dell'epoca.
La struttura è in legno rivestito di velluto piano rosso e dotato di maniglie laterali a balaustro, con nodo centrale intagliato a motivi vegetali e bottoni decorati a forma di fiorone, fissati in ghiera a quattro petali puntinati. Gli spigoli e i bordi sono rinforzati da ferrature decorate con grandi giglietti, mentre le liste continue presentano incisioni all'acquaforte raffiguranti trofei d'armi.
Le altre ferrature mostrano motivi vegetali incisi a girali. Sul fronte del baule, due gangheri bloccano i chiodi a voltare, posizionati sopra due scudiccioli ovali: quello a sinistra presenta un giglio farnesiano, mentre quello a destra mostra un unicorno rampante con collare a sciarpa, rivolto verso un sole raggiato circondato da fiamme e con al centro una biscia.
Il ganghero centrale è inciso con un cherubino e termina in una placca a scudo con armi partite. Sulla destra, l'araldica è inquartata con un'aquila in maestà e due gigli, mentre sulla sinistra si trova un toro accucciato. Il primo e il quarto quartiere sono bandati di tre pezzi nuvolati, mentre il secondo e il terzo sono fasciati di tre pezzi attraversanti da banda; al centro si trova uno scudetto con morso in banda. Presso la punta, è presente una testa di Diana con crescente tra i capelli, suggerendo che l'arma potrebbe essere moderna.
Manifattura italiana, Milano (?)
XVI secolo
Ferro
10 × 16 cm
Inv. 0623
Cardine da stipo con due piastre speculari, ad eccezione dei denti di giunzione.
Sono lavorate in sfondato in quattro punti e presentano un'apertura a forma di ovato, o meglio, di ellisse, che richiama il vuoto di una corona gentilizia decorata con tre fioroni e due perle.
All'articolazione delle due piastre si trova un elemento snodato, imperniato per consentire il bloccaggio a 180 gradi dei due elementi.
Manifattura italiana, Siena (?)
XV-XVI secolo
Bronzo
16.2 × 24 cmØ 19 cm
Inv. 0256
Il mortaio è di forma cilindrica con una bocca scampanata, caratterizzato da un doppio ordine di modanature alla base.
Presenta orecchioni a puntone cilindrico che fungono da maniglie. Sul fronte, è decorato con il monogramma di San Bernardino, rappresentato dall'IHS sormontato da una croce in un sole raggiato, inserito all'interno di un cerchio.
Questo monogramma è connesso a San Bernardino da Siena, ma potrebbe anche essere legato alla pratica farmaceutica.
Manifattura italiana, Venezia
XVI secolo
Bronzo
17 × 26 cmØ 21 cm
Inv. 0257
Il mortaio è caratterizzato da una base modanata e da un ordine di foglie acantiformi verticali sulla prima espansione.
Le due maniglie, raffiguranti sirene femminili con coda bifida e braccia a volute, aggiungono un elemento di eleganza al design.
Sul corpo del mortaio si trovano coppie di palmette verticali che inquadrano uno stemma rappresentante la Fortuna, la quale spiega la vela mentre si trova su un delfino. Questo stemma è contornato dal motto "VTRA Q[v]AE IDEM IN", e al di sotto si trovano i monogrammi MA e VE, posti ai lati dello scudo.
Il corpo del mortaio è accartocciato con volute a forma di erma, cimato da una testa leonina.
Le erme laterali presentano dettagli che possono essere confrontati con quelli delle vere da pozzo del Palazzo Ducale di Venezia, suggerendo una connessione stilistica e culturale con l'arte veneziana.
Milano
Datato 1913
Bronzo
11 × 21.7 cmØ 15.5 cm
Inv. 0255
Paiolo con corpo cilindrico e impugnatura a manico dritto, con la scritta "MEZO COPO // 1613" entro una fascia.
La data è separata da uno stemma accartocciato con una corona nobiliare generica.
Il suo stato di conservazione è buono.
Milano
XVIII secolo
Bronzo
13.5 × 12.6 cm
Inv. 0251
Boccale a forma conica che si allarga fortemente alla base dove è presente l'iscrizione "OGLIO LIRE UNA", mentre sul fronte si può notare lo stemma sannitico crociato.
L'impugnatura ha la forma di una sirena priva di braccia e nascente da una voluta di fogliame in controcurva.
Fa parte di una serie che comprende la lira, la mezza lira ed il quarto.
Lo stato di conservazione è buono.
Milano
XVIII secolo
Bronzo
12.5 × 10.8 cm
Inv. 0250
Boccale di forma conica che si allarga notevolmente alla base e sul quale si trova l'iscrizione "OGLIO MIZA LIRA" insieme allo stemma sannitico crociato.
L'impugnatura è a forma di sirena che nasce da una voluta di fogliame in controcurva, ma è priva di braccia.
Questo oggetto faceva parte di una serie di brocche che includevano la lira, la mezza lira e il quarto.
Lo stato di conservazione della brocca è buono.
Milano
XVIII secolo
Bronzo
11 × 8.2 cm
Inv. 0611
Boccale con andamento conico e una forte espansione alla base.
Tra due rifasci si legge l'iscrizione "OGLIO QUARTI UNO", e sul fronte è presente lo stemma sannitico crociato.
L'impugnatura ha la forma di una sirena senza braccia che emerge da un voluta di fogliame.
Fa parte di una serie di misure che include una lira, mezza lira e un quarto.
Lo stato di conservazione è buono.
Milano o Francia
XVII secolo
Bronzo e ferro
47.5 × 11 cm
Inv. 0295-0296
Coppia di candelieri con base quadra troncopiramidale e piattello quadro aggettante.
Lo stelo a balaustro è composto da una sezione inferiore a vaso fasciato, nodo schiacciato tra due dischi e parte sommitale a bulbo fortemente allungato con una serie di modanature a modo di capitello. La cuspide è in ferro.
Uno dei due candelieri è leggermente più sottile dell'altro e la base, più recente, è stata fusa usando l'altro come modello, con evidente restringimento e perdita dell'andamento in controcurva della modanatura inferiore.
Questi candelieri di bronzo torniti sono simili a quelli presenti nelle chiese lombarde, talvolta utilizzati come coronamento di transenne e inferriate.
Norimberga
XVI secolo
Acciaio
9.5 × 9.5 × 6.2 cm
Inv. 0760
Il forzieretto ha una forma parallelepipedale con un coperchio bombato e quattro piedini sferoidi.
La maniglia superiore è trapezoidale con un lato lungo a balaustro.
Sulle quattro facce ci sono decorazioni a specchiature o a tutto campo con ovali che raffigurano teste virili elmate e femminili acconciate.
Norimberga
XVI secolo
Ottone
8.5 × 14.1 × 8.3 cm
Inv. 0712
Il forzieretto è di forma parallelepipedale con piedi fusiformi composti da due coni giustapposti sulle basi che tendono alla calotta sferica.
Ha una maniglia superiore a forma di "C" con un andamento a balaustro nel mezzo. Le facce sono contornate da liste a cordone, tranne la superficie superiore, dove si trovano girali convenzionali.
La serratura è a due vie e controlla tre paletti a molle elicoidali di scatto, mentre la decorazione è a foglie di prezzemolo su fondi graniti con tracce di doratura.
La chiave inclusa è una replica moderna del XIX secolo con un capochiave trilobo.
Norimberga
XVI secolo
Acciaio
6.7 × 15.5 × 8.8 cm
Inv. 0713
Il cofanetto è di forma parallelepipedale, con fasce incise ad acquaforte a girali correnti sui bordi.
Le facce maggiori mostrano un intreccio alla moresca a doppio compasso intorno a medaglioni con profili maschili e femminili elmati, in campi incisi a girali.
Sui lati c'è un singolo medaglione con una testa a profilo elmato, e una maniglia a balaustro.
Il meccanismo interno viene comandato da una semplice molla a scatto.
È privo dei piedini sferoidi.
Norimberga
XVI secolo
Ottone
20 × 16.5 cm
Inv. 0254
Il peso a secchio presenta una forma troncoconica rovesciata, decorato con motivi geometrici punzonati.
Il braccetto di chiusura è a forma di drago. I busti rappresentati sono baffuti e caratterizzati da capelli ondulati, mentre la maniglia conserva l'originale bulbo espanso nella parte superiore.
Sono presenti diversi punzoni, tra cui una testa di moro simile a quelle utilizzate su armi di Norimberga dello stesso periodo, attribuita alla famiglia Tücher.
Si ritiene comunemente che questi pesi siano stati utilizzati da orafi o cambiavalute e prodotti esclusivamente a Norimberga, anche per l'esportazione.
Norimberga o Fiandre
XVI secolo
Ottone
20 × 17.5 cm
Inv. 0253
Il peso a secchio presenta una forma troncoconica rovesciata e contiene sette cestelli conici di dimensioni decrescenti.
Sul corpo del peso si trovano punzonature a rosetta esapetala e a boccale. I decori del sistema di chiusura includono figure di draghi alati e le loro protomi; una di queste, mancante, funge da staffa di chiusura sul fronte. La maniglia è ornata da draghi alati affrontati, articolati su busti maschili in costume del primo Cinquecento, caratterizzati da capigliature a zazzera e lunghi baffi.
All'interno, i pesi minori presentano riduzioni in chilogrammi, sebbene risultino non pertinenti poiché la loro presenza impedisce una chiusura adeguata del contenitore. Sul fondo e sul coperchio si notano diverse punzonature ispettive, tra cui spicca quella a forma di orbe bandato, sormontato da uno scaglione crocettato a bracci potenziati. Marchi simili sono documentati a Bruxelles alla fine del Quattrocento e all'inizio del Cinquecento.
Manufatti analoghi sono stati finora attribuiti esclusivamente alla Germania meridionale.
Norimberga o Fiandre
XVI secolo
Ottone
18 × 16.5 cm
Inv. 0252
I pesi a secchio hanno una forma troncoconica rovesciata e presentano decorazioni punzonate a fiorami. Il braccetto di chiusura, in stile balaustro faccettato, è stato sostituito in epoca antica.
Sul coperchio è iscritta la dicitura "CHILOGRAMMI 4" e all'interno contiene quattro pesi di dimensioni decrescenti, contrassegnati come segue: "CHILOG:2", "CHILOG:1", "GRAM. 650" e "G. 200".
Il manico è decorato con draghi alati e si articola su busti virili baffuti, con capelli a zazzera tipici del costume del primo Cinquecento.
Sono presenti vari punzoni, tra cui uno a forma di corona generica e un altro con le lettere "BG" incise in un rettangolo.
Il punzone a corona è simile a quelli riscontrati a Bruxelles tra il Quattrocento e il primo Cinquecento.
Olanda
XVIII secolo
Ottone
11.5 × 4 cm
Inv. 0853
Punteruolo fusiforme con un'asta faccettata su cui si trovano più nodi a tortiglione.
Alla fine dell'asta c'è un pappagallo con anello di sospensione che potrebbe essere stato utilizzato per il servizio di una lucerna ad olio.
Pistoia
XV secolo
Ferro
29 × 7 × 9 cm
Inv. 0911
La lucerna presenta un'asta di sospensione con gancio, decorata con tre nodi quadri a fuso disposti in più ordini. La staffa è rifinita con tocchi a lima, che creano un effetto di modanatura.
Sul bordo esterno della vaschetta è inciso il motto "VIVA PISTOIA" in lettere capitali gotiche, conferendo un tocco distintivo e storico all'oggetto.
Spagna
XVIII secolo
Acciaio
20.5 × 2.1 cm
Inv. 0858
Le lame sono triangolari e concave, con una perforazione ornata da un motivo decorativo a girali al centro.
All'estremità si allungano in bracci o rebbi fatti apposta per l'incastro tra loro, mentre l'alloggio del pollice è più breve e a forma di staffa, e quello del medio è tondo. La forma è chiaramente studiata per essere contenuta in un astuccio che contenga diversi utensili e attrezzi per sartoria.
Le lame sembrano già essere state stagnate.
Spagna o Fiandre
XIX secolo, da un modello del XVII secolo
Bronzo
19 × 17 × 17 cm
Inv. 0287
La parte inferiore del calamaio è cilindrica e ha tre sirene stilizzate con coda bifida che la sostengono.
La modanatura è a tre gradini, e presenta elementi vegetali e protomi leonine. Lo spargi polvere, che si trova al contrario, ha una decorazione a teste di satiri tra elementi vegetali a girali simmetriche in orizzontale.
È perforato diverse volte al sommo per permetterne il sollevamento, e presenta un grosso bulbo per questa finalità.
Toscana o Lombardia
XVI secolo
Ferro
33 × 6.7 × 9.3 cm
Inv. 0909
La lucerna è caratterizzata da un'asta di sospensione con gancio, decorata con tre nodi rigonfi e modanati.
Il bordo esterno della vaschetta presenta veltri, arricchiti da un collare da caccia. I veltri sono disposti in corsa, uno per lato, tra grandi girali.
Questa lucerna è databile alla prima metà del secolo.
Toscana o Lombardia
XVI secolo
Ferro
28.5 × 7 × 9.5 cm
Inv. 0912
Lucerna caratterizzata da un'asta di sospensione girata a tortiglione a spirale, con una staffa tonda dotata di un nodo rigonfio.
Il tocco è decorato con incisioni a bulino e finiture a tortiglione.
Sul bordo esterno della vaschetta sono presenti trofei militari all'antica, tipici del terzo quarto del secolo, intagliati anch'essi a bulino.
Veneto
XVI secolo
Bronzo
26 × 19 cm
Inv. 0285
Calamaio composito, con un corpo a baccellature sormontato da un coperchio a quattro grandi foglie lobate decorato da un angioletto con il flauto, tratto dal modello di Niccolò Roccatagliata.
Ha tre piedi, conformati a forma di tritone alato, ma uno di questi manca di una zampa ed ha anche la coda fratturata.
Veneto
XVI-XVII secolo
Bronzo
21 × 14 cm
Inv. 0284
Calamaio con corpo a vaso schiacciato su piede a zampa di leone, con tre statue femminili a seno scoperto che fungono da supporto, mascheroni su fondi a puntini su ogni faccia e un coperchio antico con tre teste di cherubini che si guardano in direzioni opposte.
In cima al coperchio c'è una figura di Pace che si spegne la fiaccola mentre sorregge una cornucopia con la mano destra. La sua parte inferiore ricorda lo stile di Tiziano Aspetti ed è simile alle vere da pozzo bronzee nella corte di Palazzo Ducale a Venezia.
Veneto, bottega dei de Levis (?)
XVI-XVII secolo
Bronzo
8 × 12.5 × 12.5 cm
Inv. 0610
Il portainchiostro è a forma di bacile rigonfio, con decorazioni di festoni e fiori sui fianchi e sostenuto da tre satirelli assisi su volute che si prolungano posteriormente in foglie.
Venezia
XVI secolo
Ferro dorato, legno dipinto e dorato
86 × 35 cm
Inv. 0034
Asta in legno di colore rosso, caratterizzata da una forma conica e un piatto inferiore baccellato, dotato di ghiere e fogliami decorativi.
La struttura include un cilindro sostenuto da una ghiera inferiore a forma di ghirlanda, con un corpo suddiviso in sette sezioni e tre ordini di telaio vetrato. La fascia presenta forature ornamentali tra due ghiere anch'esse a ghirlanda.
Il coperchio è decorato con racemi e grifi affrontati, i quali sorreggono due scudi ovali, noti anche come "parma", recanti la lettera H incrociata. Inoltre, è presente una modanatura a ghirlanda e una lanterna con un corpo traforato a forma ovale, completata da un coperchio baccellato e un bottone terminale.
Verona
Datata 1600
Bronzo e ferro
altezza (a manico esteso) 38 cm; altezza (agli orecchioni) 29, 5 cm altezza 24, 5 cm, larghezza (diametro di base) 22 cm
Inv. 0263
Si tratta di un contenitore dalla forma cilindrica appena svasata, con orecchioni per la presa.
Sulla superficie è presente una decorazione a mascherone grottesco vegetale, con quattro stemmi intervallati da foglie acantiformi.
Una serie di fasce parallele corrono lungo il corpo del vaso, con un fregio a foglie di vite che si ripete ogni circa 10 centimetri. La maniglia di ferro quadra consente la rotazione del vaso.
Sul basso del corpo, c'è l'iscrizione: "... NA DI VERONA AN" e tre degli stemmi sono crociati, mentre uno è piano.
XVII secolo
Ferro
22 × 9 × 6.5 cm
Inv. 0910
Il lumino ad olio è caratterizzato da una staffa di sospensione lunga, dotata di gancio e realizzata a tortiglione.
Presenta un braccio arcuato con un nodo, anch'esso a tortiglione.
Sul rifascio esterno si trova una corsa di veltri.
XVII secolo
Ferro
27 × 24 × 11 cm
Inv. 0632
Pressa con base a forma rettangolare con un andamento mistilineo, in parte lobato, e due colonnine pseudotuscaniche sormontate da cornici a dentelli.
Il ponticello doppiamente arcuato è fissato a mezzo di dadi a guisa di terminale cupoliforme al centro del quale si trova la vite elicoidale finita con modanature.
Il manubrio di barra sagomata a doppia foglia di salice comanda il movimento del piatto della pressa, che è ornato con due fogliette intagliate e quattro puntalini sferoidi.