Museo Bagatti Valsecchi
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Collezione vetri

Collezione vetri

In linea con la natura domestica degli allestimenti di Bagatti Valsecchi sono i pezzi in vetro delle vetrine della sala da pranzo. I manufatti sono disposti accanto a piatti e supporti in ceramica, creando una composizione densa in cui opere di epoche diverse sono liberamente accostate per ottenere un impatto decorativo. Le preferenze dei due fratelli si orientano verso la produzione muranese, rappresentata da vetri che abbracciano un ampio arco cronologico che va dal XIV al XVIII secolo.

Ampolla farmaceuticaAmpolla farmaceutica

Ampolla farmaceutica

Toscana

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 22 cm
diametro piede 6,5 cm

Inv. 0525

Sala da Pranzo

Ampolla farmaceutica in vetro trasparente leggermente verdino, con forma ovoidale e un anello in vetro trasparente alla base.

Il collo cilindrico è decorato da un cordoncino lavorato a pinza e termina con un finto coperchio con disco e pomolo.

La nostra ampolla può essere attribuita a una manifattura toscana del XVII o del XVIII secolo e fa parte di un tipo di ampolla "chiusa" a un'unica apertura, destinata a contenere medicamenti liquidi come elisir, che in questo modo non evaporavano facilmente.

Ampolle simili sono state documentate in diverse aree geografiche, tra cui Toscana, Spagna e Venezia, e nella collezione Bagatti Valsecchi sono conservate altre ampolle farmaceutiche simili.

Calice a coppa ovoidale schiacciataCalice a coppa ovoidale schiacciata

Calice a coppa ovoidale schiacciata

Venezia

Fine del XVI - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 12 cmØ 9 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0537

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con coppa ovoidale leggermente schiacciata nella parte superiore e orlo estroflesso, stelo formato da un motivo a balaustro e da un nodo leggermente schiacciato, e piede a disco con doppio bordo.

Si ritiene che sia databile al Seicento sulla base di confronti con altri calici simili esposti in musei pubblici e privati, nonché in disegni di vetri di Giovanni Maggi e Jacopo Ligozzi. Alcuni di questi hanno una coppa orlata in vetro blu, con filo di vetro blu-azzurro lungo il bordo della coppa, e sono conservati in musei come il Museo Vetrario di Murano, il Museo Civico di Torino e il Museo Civico di Modena.

FiascaFiasca

Fiasca

Venezia

Fine del XVI secolo

Vetro trasparente

altezza: 25 cmØ 4,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0517

Sala da Pranzo

Questa fiasca in vetro trasparente ha un corpo piatto e schiacciato a forma circolare, un breve collo svasato e un cordoncino ritorto decorativo in vetro incolore.

Il nodo sottostante è costellato da costolature e racchiuso entro due dischi schiacciati. Il piede è a disco con doppio orlo.

FiascaFiasca

Fiasca

Venezia

Fine del XVI secolo

Vetro trasparente

altezza: 27,5 cmØ 9,5 cm

Inv. 0515

Sala da Pranzo

Questa fiasca in vetro trasparente ha un corpo particolarmente appiattito con un collo svasato decorato da un cordoncino ritorto in vetro trasparente.

Poggia su un nodo con leggere costolature verticale e ha una base a doppio orlo.

Il pezzo si ispira ai "botacii fracadi" veneziani, fiasche schiacciate menzionate in alcune carte muranesi del XV secolo. Esistono diverse fiasche simili in collezioni di tutto il mondo, tra cui Museo Vetrario di Murano e il Metropolitan Museum of Art di New York. Alcune fiasche simili si differenziano dal nostro pezzo per il ventre meno appiattito o per la decorazione a smalto.

BottigliettaBottiglietta

Bottiglietta

Venezia

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

17 × 7 cm

Inv. 0503

Sala da Pranzo

Questa bottiglietta in vetro trasparente ha una forma quadrata con base piana e fondo rientrante.

Quattro fili di vetro, due incolore e due azzurri, decorano gli spigoli e formano i piedini sferici sui quali poggia l'oggetto. Il collo è corto, cilindrico e svasato nella parte superiore con un collarino lavorato in vetro trasparente.

Questo tipo di bottiglietta era spesso decorata con la figura di San Nicola ed era utilizzata per raccogliere la 'manna' del santo. La produzione di questo oggetto era comune nella vetraria muranese del Seicento e del Settecento.

La datazione di questo esemplare si basa su comparazioni con manufatti simili conservati presso collezioni pubbliche, come il Kunstmuseum di Düsseldorf e il Museo Civico di Torino.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 17,5 cmØ 9 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0521

Sala da Pranzo

Questo calice in vetro trasparente ha una coppa "a ghiaccio" conica che poggia su due dischi schiacciati e un corto gambo anch'esso in vetro trasparente, decorato con due alette in vetro azzurro con creste in vetro trasparente. Il piede a disco ha un orlo ripiegato.

La lavorazione della coppa "a ghiaccio" compare su molti vetri d'area veneziana tra il XVII e il XVIII secolo. La datazione di questo calice si basa su confronti con altri soffiati analoghi ma non identici. Il confronto più simile è con un calice del Museo Vetrario di Murano, con gambo "a rigadin retorto" ornato con le stesse anse crestate. Altri possibili confronti sono con un calice del British Museum di Londra e un altro esposto alla Galleria Laméris di Amsterdam.

La datazione proposta per il calice del Bagatti Valsecchi si aggira tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento.

Calice a coppa conica in filigranaCalice a coppa conica in filigrana

Calice a coppa conica in filigrana

Venezia

Inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 13 cmØ 5 cm
diamentro piede 7,5 cm

Inv. 0536

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con decorazione in filigrana composta da tre tipi differenti di "retortoli" che si alternano in modo regolare.

Lo stelo ha tre globi digradanti e un motivo a balaustro tronco, sempre "a retortoli", racchiuso entro due dischi schiacciati trasparenti e il piede è a disco, in filigrana, con tre "retortoli" identici a quelli della coppa.

Questo tipo di decorazione è tipico di una produzione più tarda del Seicento e inizio Settecento, e la datazione si basa su un confronto con un pezzo simile dal Castello di Rosenborg a Copenaghen.

Ci sono altri calici con decorazioni simili conservati in collezioni in tutto il mondo, tra cui Ginevra, Francoforte, e la collezione Krug.

Coppa su piedeCoppa su piede

Coppa su piede

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti, oro

altezza: 9 cmØ 24 cm

Inv. 0512

Sala da Pranzo

Coppa in vetro trasparente decorata con una stella in smalto rosso, blu, bianco e foglia oro, accompagnata da costolature dorate ad andamento radiale ottenute con la tecnica della mezza stampaura.

L'opera appartiene alla produzione muranese dei primi decenni del Cinquecento ed è simile ad altri oggetti esistenti in diverse collezioni pubbliche.

La coppa è stata dipinta con squame dorate e puntini a smalto di color verde acquamarina, bianco e rosso. Il basso piede a tromba è stato applicato in un secondo momento ed è arricchito da un filo di vetro blu.

La coppa Bagatti Valsecchi presenta anche un bordo trasparente con due fili di vetro blu ripiegati verso il basso.

Coppa su piedeCoppa su piede

Coppa su piede

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti e oro

altezza: 8 cmØ 28 cm

Inv. 0513

Sala da Pranzo

Coppa di vetro trasparente con dodici costolature dorate che si irradiano dal centro in un andamento spiraliforme.

Decorata con foglia oro e smalti di colore rosso, bianco e blu, presenta un bordo trasparente decorato con un filo circolare in vetro blu. Il piede a tromba è decorato da un filo in vetro blu e circolare dorato.

Il motivo decorativo delle squamette dorate era già presente nelle carte muranesi del Cinquecento. La coppa presenta molte similitudini con altri pezzi risalenti ai primi decenni del XVI secolo, con la differenza che quest'ultimi presentano uno stemma araldico al centro della composizione.

La coppa in oggetto è stata rotta in centottanta pezzi e restaurata nel marzo del 1996, ma alcune piccole parti risultano mancanti.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti, oro

altezza: 5 cmØ 27 cm

Inv. 0526

Sala da Pranzo

Piatto in vetro trasparente con costolature a "meza stampaura" dorate a raggiera e uno stemma araldico al centro che raffigura un leone rampante entro uno scudo a smalti bianco, blu e rosso.

Il bordo è ripiegato e sul rovescio è visibile una spaccatura irregolare.

La tecnica con cui è stato realizzato il pezzo, la mezza stampaura, si usava a Venezia tra il XV e il XVIII secolo. La produzione di questi piatti smaltati costolati con stemmi era diffusa a Murano nei primi decenni del Cinquecento.

Calice a coppa ottagonaleCalice a coppa ottagonale

Calice a coppa ottagonale

Venezia

Primi due decenni del XX secolo

Vetro trasparente

altezza: 30 cmØ 11 cm
diametro piede 10 cm

Inv. 0510

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente è caratterizzato da raffinate proporzioni, con una coppa conica sagomata ad ottagono e uno stelo allungato con due globi e una sfera schiacciata nella parte superiore. Il piede è liscio e a disco.

Il calice è parte della produzione muranese dei primi due decenni del Novecento e presenta somiglianze con alcuni calici prodotti dalla Compagnia Venezia Murano - Pauly e C. negli anni '20, realizzati in vetro trasparente o in colori tenui come il giallo o l'ametista.

Confronti simili possono essere fatti con calici della ditta Salviati dei primi anni del Novecento.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia

Probabilmente inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 22 cmØ 9,5 cm

Inv. 0550

Sala da Pranzo

L'ampolla gemina in vetro trasparente "fumé" ha due elementi bulbosi uniti, con colli ricurvi decorati da fili in vetro lattimo e base a disco con doppio orlo.

È realizzata con una tecnica particolare in cui un'unica ampolla viene tagliata e divisa in due colli separati.

Questo tipo di ampolla per olio e aceto, di qualità meno raffinata rispetto ad altri esemplari, era comune nella produzione muranese del Settecento.

Ampolla farmaceuticaAmpolla farmaceutica

Ampolla farmaceutica

Venezia

Seconda metà del XVI secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 22 cmØ 6,5 cm

Inv. 0558

Sala da Pranzo

Questa ampolla farmaceutica in vetro trasparente ha un corpo ovoidale decorato con un motivo a retortoli in vetro lattimo racchiuso da due giri concentrici sempre in lattimo.

Il collo largo termina con un finto coperchio con doppio globo schiacciato e pomolo in vetro incolore, mentre il beccuccio dritto presenta una decorazione in vetro lattimo all'interno.

Questo tipo di ampolla "chiusa" era destinato a contenere medicamenti liquidi, come l'elisir, che non evaporavano facilmente.

L'assenza dell'ansa e il tipo di decorazione in vetro lattimo la differenziano da altre ampolle farmaceutiche. La sua forma si avvicina a quella delle nasse dal collo conico con ansa, mentre il tipo di decorazione è evidente in diversi pezzi del Sei e Settecento, sia di area toscana che catalana.

Questa ampolla mostra somiglianze con altri manufatti vitrei di area veneziana datati tra la metà e la seconda metà del XVI secolo, particolarmente per il motivo decorativo a retortoli sovrapposti nella superficie della bottiglia.

L'origine veneziana dell'ampolla è ulteriormente confermata dalla sua base lavorata con le pinze, identica a quella di un'altra ampolla farmaceutica della fine del XVI secolo conservata nel Kunstrewerbemuseum di Berlino.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

Secondo decennio del XX secolo

Vetro trasparente

altezza: 6 cmØ 35 cm

Inv. 0572

Sala da Pranzo

Il piatto in vetro trasparente ha un doppio orlo e presenta un motivo a fiore formato da sedici grandi bacellature, realizzate a stampo e disposte radialmente nel centro.

È un manufatto della produzione muranese del secondo decennio del Novecento, caratterizzata dalla produzione di soffiati in vetro trasparente con forme lineari e semplici e tonalità cromatiche delicate.

Questo piatto è simile a un modello della vetreria Venini e a quelli prodotti dalla S.A.V.A.M. in quel periodo.

È stato esposto alla I Biennale di Monza del 1923 nella sezione Triveneta dedicata alla vetreria Cappellin Venini & C.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

Ultimi decenni del XVI - inizi del XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14 cmØ 10 cm
diametro piede 6 cm

Inv. 0563

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con coppa a imbuto che si allarga a campana nella parte superiore, corto balaustro come stelo con una sfera schiacciata nella parte superiore su cui poggia la coppa e piede a disco.

In base a confronti con altri calici simili, la datazione proposta è tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento. Una perfetta coincidenza si trova con un altro calice raffigurato nella Bicchierografia del pittore Giovanni Maggi e un pezzo molto simile si trova nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art di New York.

Altri esemplari con lo stesso stelo e coppa con leggero rigonfiamento alla base sono pubblicati in un catalogo d'asta di Christie’s e nella collezione Manca di Perugia. Un calice molto simile è raffigurato in un dipinto di Alessandro Allori del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Nella collezione Bagatti Valsecchi è presente un esemplare con coppa analoga a quella del nostro calice e il gambo di forma conica invece che a corto balaustro.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro trasparente paglierino e vetro acquamarina

altezza: 28 cmØ 8 cm

Inv. 0547

Sala da Pranzo

Questa doppia ampolla per olio e aceto è realizzata in vetro trasparente leggermente "fumé", con il corpo a doppia valva terminante con due opposti colli lavorati a "rigadin retorto".

Lo stelo è costituito da un nodo costolato e da un disco in vetro trasparente, mentre il piede a campana rovesciata e allargata ha delle leggerissime costolature "a rigadin".

La forma di quest'ampolla a conchiglia richiama lucerne e vasetti realizzati nel Seicento e conservati nel Museo Vetrario di Murano.

Questo modello fu riproposto dalle vetrerie muranesi nella seconda metà dell'Ottocento, come si evince dai cataloghi di vendita e dalle fotografie d'epoca.

Il pezzo era collocato in una delle vetrine della Sala da Pranzo della Casa Bagatti Valsecchi, tra calici rinascimentali e ceramiche, come documentato da una fotografia del 1918.

Vasetto a tre becchiVasetto a tre becchi

Vasetto a tre becchi

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro opalescente, vetro azzurro e oro

altezza: 17 cmØ 4 cm
diametro piede 6 cm

Inv. 0542

Sala da Pranzo

Il vaso è in vetro opalescente con una boccia ampolliforme e tre becchi dorati a forma di valva di conchiglia applicati sul corpo, insieme a tre anse dello stesso tipo.

Il collo ha un filo di vetro pinzato color acquamarina, mentre l'imboccatura è decorata con un filo di vetro azzurro. Il piede è soffiato a stampo a rigadin retorto con costolature spiraliformi.

Si ispira a modelli cinque-seicenteschi di produzione muranese per la forma e il motivo delle tre anse, e ai vasi spagnoli per i becchi.

La diffusione di soffiati simili nella seconda metà dell'Ottocento è documentata da esempi conservati in collezioni pubbliche e fonti a stampa coeve.

Il pezzo qui esposto mostra segni di uso comune nel fondo.

VasoVaso

Vaso

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 17,5 cmØ 10,5 cm

Inv. 0566

Sala da Pranzo

Il vaso in vetro trasparente leggermente fumé ha un corpo troncoconico decorato con dodici fili di vetro trasparente e un cordoncino pinzato in vetro lattimo alla base.

Presenta due anse a volute in vetro lattimo, decorate con motivi pinzati in vetro incolore. Il piede è a forma di tromba rovesciata con orlo ripiegato.

Originariamente, il vaso aveva un coperchio trasparente con presa a disco e pomolo, come documentato da una foto del 1918 (Fondazione Bagatti Valsecchi).

Modelli simili sono stati prodotti dalla vetreria muranese Testolini, attiva nella produzione di vetri soffiati a imitazione dell'antico.

Un esemplare simile è conservato nel Museo Vetrario di Murano, differente per l'uso del vetro azzurro nelle anse e nella pinzatura. Un altro confronto si può fare con un vaso della collezione Jarves, oggi al Metropolitan Museum of Art di New York.

Un altro pezzo simile, senza coperchio, è conservato nel Museo Civico di Trieste, datato ai secoli XVI-XVII.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

XIX secolo

Vetro trasparente

altezza: 2,5 cmØ 24 cm

Inv. 0551

Sala da Pranzo

Il piatto in vetro trasparente, privo di decori, con ombelico conico e larga tesa a doppio orlo, rappresenta un tipo di produzione muranese che ebbe origine già nel Quattrocento e continuò fino al XIX secolo.

Piatti di questo genere, chiamati "piatti da tovagliolo", erano spesso utilizzati a tavola e si trovano in collezioni come quella di Federico IV di Danimarca, conservata al Castello di Rosenborg.

Sono documentati anche in dipinti del Cinquecento, come la Cena in Emmaus del Museo Civico di Montepulciano.

Nonostante la lunga storia, il nostro esemplare sembra risalire all’Ottocento per la qualità del vetro.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13 cmØ 14,5 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0569

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con una coppa conica e un breve gambo a due nodi distali.

Questo calice è simile ad altri pezzi conservati in diversi musei italiani, ma si differenzia per il piede a disco con doppio orlo. Anche altri soffiati, di area veneziana della fine del XVI e del XVII secolo, presentano il medesimo motivo del gambo a due nodi distali con differenti tipi di coppa.

Chiarimenti di datazione sono stati ottenuti tramite il confronto con esemplari simili e la conferma della datazione proposta al XVII secolo e ai primi anni del XVIII.

Calice a coppa conica svasataCalice a coppa conica svasata

Calice a coppa conica svasata

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 17 cmØ 12,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0535

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente, con coppa conica bassa e molto svasata all'orlo, stelo allungato e conico, e piede liscio e a disco. Questo calice, databile al XVII secolo, si differenzia dai calici in vetro cristallo del Cinquecento per il piede più largo e lo stelo più slanciato.

Una decorazione graffita a punta di diamante con motivi naturalistici appare anche su altri soffiati veneziani del Seicento e dei primi anni del Settecento.

La collezione Bagatti Valsecchi conserva differenti calici simili, tra cui alcuni quasi identici al pezzo in questione, ma datati al Cinquecento.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 12 cmØ 14 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0561

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con coppa arrotondata ed espansa, posizionato su uno stelo conico. Il piede ha un doppio orlo a disco.

È stato prodotto nel XVII secolo o all'inizio del XVIII secolo.

SecchielloSecchiello

Secchiello

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente graffito a punta di diamante

altezza: 14 cmØ 21 cm

Inv. 0564

Sala da Pranzo

Il secchiello in vetro trasparente ha una forma tondeggiante ed espansa che si restringe verso la parte superiore per allargarsi nuovamente all'imboccatura, con un bordo alto a doppio orlo e un fondo a cono pronunciato.

La decorazione incisa a punta di diamante presenta soggetti naturalistici, tra cui racemi, tralci di foglie e un camoscio.

Il manico mobile, a forma di ferro di cavallo, è in vetro trasparente ritorto e si inserisce entro due anse di vetro incolore fissate nella parte superiore del secchiello.

Questo tipo di secchiello in vetro era diffuso a Murano già a partire dalla seconda metà del Quattrocento e poteva avere una destinazione liturgica.

La decorazione a punta di diamante era comune a diversi soffiati dal Cinquecento, ma nel Seicento e nei primi anni del Settecento i decori erano più estrosi. Questo pezzo è databile al XVII o all'inizio del XVIII secolo, come altri secchielli di forma analoga conservati in collezioni private e pubbliche, ma esistono anche altri tipi di secchiello in vetro con tecniche e decorazioni diverse.

VasettoVasetto

Vasetto

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 16 cmØ 4,5 cm
diametro piede 6,5 cm

Inv. 0530

Sala da Pranzo

Vaso in vetro trasparente con un corpo a cipolla e un fondo rientrante a cono.

Il collo ha un'imboccatura svasata e sulla parte superiore ci sono decorazioni a motivo a cordoncino pinzato in vetro incolore.

Il pezzo appartiene alla produzione seicentesca di manufatti in vetro "cristallo". È simile ad una bottiglia riprodotta in un disegno nella Bichierografia di Giovanni Maggi del 1604 dedicata al cardinale Del Monte, noto collezionista e mecenate di Caravaggio, ma con alcune differenze.

Un vaso di forma molto simile è dipinto in una tela di Bartolomeo Bimbi, mentre il motivo del cordoncino lavorato a pinza come elemento decorativo è presente in molti soffiati a forma di bottiglia e di vaso raffigurati in diverse nature morte della fine del XVII secolo e dei primi anni del XVIII.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 16 cmØ 14,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0533

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente della collezione Bagatti Valsecchi, con coppa arrotondata ed espansa, stelo conico e piede a disco con doppio orlo, risale alla produzione veneziana del XVII secolo. Durante questo periodo, le proporzioni dei calici cambiarono rispetto a quelle del Cinquecento, con basi più larghe e steli più slanciati.

La forma della coppa del calice è simile a quella di altri esemplari seicenteschi conservati nel Museo Vetrario di Murano e nel British Museum di Londra, che presentano gambo conico e decorazioni caratteristiche dell'epoca. Esemplari simili si trovano in dipinti del periodo, come quelli di Paolo Antonio Barbieri e Cristoforo Munari, che raffigurano calici con caratteristiche affini.

 

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII - primi due decenni del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 18,5 cmØ 9 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0520

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con una coppa a imbuto, decorato con alette in vetro azzurro con alcune morise in vetro incolore lavorate con le pinze.

La base del calice si allarga e lo stelo si allunga, cosa tipica dei calici del XVII secolo.

Il calice è databile ai primi due decenni del XVIII secolo, in base a raffigurazioni simili di cristalli con alette e morise in dipinti del periodo.

Questo tipo di calice è stato ritrovato anche in alcune collezioni pubbliche, tra cui uno nel Museo Vetrario di Murano, uno nel Museum für Angewandte Kunst di Vienna e uno nel Kunstmuseum di Düsseldorf. Il confronto con queste opere ha aiutato a stabilire una datazione precisa per il calice Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII - primi due decenni del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 15,5 cmØ 9,5 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0508

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente ha una coppa a campanula leggermente svasata all'orlo, uno stelo sottile a balaustro allungato con una sfera schiacciata alla base e un piede liscio a disco.

È un esempio della produzione veneziana di soffiati in vetro "cristallo" del XVIII secolo, in cui i calici hanno proporzioni diverse rispetto ai modelli del XVI secolo.

Il pezzo è stato datato grazie a confronti con opere pittoriche dell'artista Cristoforo Munari e di Bartolomeo Bimbi.

Un esemplare simile al nostro è conservato nella collezione Bagatti Valsecchi, mentre altri sono al British Museum, alle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano e al Bayerisch National Museum di Monaco.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII - primo decennio del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14,5 cmØ 11,5 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0552

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente presenta una coppa a campana svasata nella parte superiore e arrotondata alla base, uno stelo sottile a balaustro con dischi schiacciati nella parte inferiore e in quella superiore, e un piede liscio a disco.

È databile alla produzione veneziana del Seicento, come dimostrato dalla lunghezza dello stelo e dalla larghezza del piede, che lo distinguono dai calici cinquecenteschi in vetro "cristallo".

Esiste un confronto interessante con un calice raffigurato in una natura morta del pittore spagnolo Giovanni Quinsa del Seicento, e un altro pezzo simile è stato trovato nella collezione Vito Manca di Perugia.

Ampolla o bottigliaAmpolla o bottiglia

Ampolla o bottiglia

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

11 × 13 cm

Inv. 0568

Sala da Pranzo

L'ampolla è in vetro trasparente con corpo panciuto e leggere costolature, con collo formato da tre rigonfiamenti a globo, leggermente schiacciati e aperti, e una breve parte cilindrica decorata con un filo di vetro azzurro.

Questo tipo di ampolla è presente in uno dei disegni del primo libro della Bichierografia di Giovanni Maggi (1604), dedicato al cardinale Del Monte, e si presume che ne fosse in possesso un esemplare simile nella sua collezione.

La forma del manufatto vitreo è tipica del gusto seicentesco come documentato da altri disegni nella Bichierografia e da oggetti come alcune lucerne zoomorfe conservate nel Museo Vetrario di Murano.

Esistono pezzi simili in collezioni pubbliche come il Museum für Angewandte Kunst di Vienna e il Museo Leone di Vercelli.

BottigliaBottiglia

Bottiglia

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

16,5 × 6 cm

Inv. 0504

Sala da Pranzo

Questa bottiglia in vetro trasparente è stata soffiata in un solo pezzo a stampo. È di forma poligonale con leggere costolature disposte diagonalmente e un collo cilindrico corto.

Appartiene alla produzione muranese del Seicento e pezzi simili sono conservati in diverse collezioni, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Museo Vetrario di Murano e la Galleria Caviglia di Lugano.

Altri esemplari sono stati realizzati in vetro calcedonio con tappo in metallo o in vetro lattimo a reticello.

Una bottiglia simile è stata dipinta in due nature morte di Pier Francesco Cittadini conservate nelle collezioni della Galleria Estense di Modena e della Galleria Sapori di Spoleto.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 20 cmØ 10,5 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0511

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente è caratterizzato da una coppa conica svasata all'imboccatura, collegata allo stelo soffiato a stampo aperto.

Lo stelo ha cinque rigonfiamenti compressi di dimensioni diverse, percorsi da sottili costolature diagonali simili a quelle chiamate "a rigadin retorto". Il piede è a disco con orlo ripiegato.

I confronti stilistici con calici simili suggeriscono la datazione al Seicento. Anche se la forma del gambo è presente in altri esemplari seicenteschi, il motivo delle alette in vetro blu e delle "morise" in vetro trasparente è unico rispetto ad altri esemplari noti.

Il disegno di un calice con stelo costituito da quattro rigonfiamenti conservato negli Uffizi presenta somiglianze con il calice in questione, ma con un piede più piccolo. La produzione figurativa della seconda metà del Seicento e dei primi decenni del Settecento include raffigurazioni di calici con lo stesso tipo di gambo a nodi costolati.

Possibili produzioni catalane del tardo Cinquecento che imitano i manufatti veneziani sono testimoniati da un esemplare privato di Barcellona.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 15 cmØ 16 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0532

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente presenta una coppa arrotondata e espansa, con un gambo a balaustro che ha un disco schiacciato nella parte superiore e due dischi simili nella parte inferiore, con un piede liscio e a disco.

Questo tipo di calice è stato prodotto a Venezia nel Seicento e differisce dai calici del Cinquecento in quanto ha una forma meno proporzionata e uno stelo più allungato e meno "architettonico".

Questo tipo di calice è stato rappresentato in diverse opere figurative del Cinquecento e Seicento, ma è possibile anche trovare esemplari simili in collezioni pubbliche, conservati in musei come il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museo Civico di Torino e il Museum für Kunsthandwerk di Francoforte.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14,5 cmØ 15 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0514

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con una coppa a catino con un orlo largo che poggia su di uno stelo a balaustro decorato con costolature a rigadin retorto, con un piede liscio e a disco. Appartiene alla produzione veneziana del XVII secolo. La contemporanea produzione figurativa riprende e documenta la diffusione di calici simili. Ci sono diverse varianti, sia del XVI che del XVII secolo, che si trovano in diverse collezioni in giro per il mondo.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13 cmØ 13 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0553

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con una coppa poco funzionale, a catino e con un ampio orlo piatto, uno stelo a balaustro con un piccolo disco schiacciato nella parte superiore e un piede liscio e a disco.

È stato prodotto a Venezia nel XVII secolo e rappresenta una forma evoluta dei calici cinquecenteschi, con steli a balaustro più lunghi e basi più larghe.

Sono stati trovati pezzi simili in diverse collezioni pubbliche e private datati sia al Cinquecento che al Seicento.

Un altro calice simile, ma con uno stelo a costolature spiraliformi, è conservato nella collezione Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 19,5 cmØ 9 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0505

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente, con una coppa che presenta un rigonfiamento a boccia aperto, che si allunga in una forma conica svasata nella parte superiore. Il gambo è a balaustro con un piccolo nodo liscio, mentre il piede è a disco.

Questo pezzo proviene dalla produzione vetraria muranese del Seicento, caratterizzata da basi più larghe rispetto ai calici cinquecenteschi.

Alcuni calici del Seicento, simili a questo, sono esposti nel Museo Vetrario di Murano e risultano difficili da usare per bere. Il calice Bagatti Valsecchi potrebbe essere identificato con i "goti zucarini", citati in documenti muranesi del Sei e Settecento, come una delibera dell'Arte dei Vetrai del 1685.

Disegni dell'epoca, come quelli di Giovanni Maggi del 1604, mostrano calici con coppe simili ma steli diversi, riflettendo l'evoluzione dello stile.

Calici simili sono conservati in varie collezioni, con datazioni che variano dalla fine del XVI secolo alla prima metà del Seicento. Questi pezzi, con varianti nelle forme del gambo, si trovano in musei di tutto il mondo, inclusi quelli di Coburg, Toledo, Vienna, Londra e Amsterdam.

Un altro calice a due rigonfiamenti è presente nella collezione Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 22 cmØ 11 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0506

Sala da Pranzo

Questo calice in vetro trasparente ha una coppa svasata costituita da due rigonfiamenti sferici di diverse dimensioni che si aprono direttamente nel corpo campaniforme con orlo allargato.

Il gambo, in vetro incolore, ha una forma a balaustro e il piede è a disco. Si ritiene che il calice sia stato prodotto nel Seicento, basandosi su confronti con calici del periodo e soffiati dalle forme estrose e a rigonfiamenti aperti conservati nel Museo Vetrario di Murano.

Il termine "goti zucarini" potrebbe essere stato utilizzato per descrivere questo tipo di calice in alcune carte muranesi del XVII e XVIII secolo.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13,5 cmØ 12 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0554

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente ha una coppa a campanula molto svasata, uno stelo a balaustro con due dischi schiacciati nella parte superiore e inferiore, e un piede liscio e a disco mancante di una piccola parte.

Risale al Seicento, dove si allargava il piede e si allungava lo stelo.

Esistono pezzi simili nel Museo Vetrario di Murano, nel Kunstgewerbemuseum di Berlino, e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano. Esiste anche un pezzo simile orginariamente datato al Cinquecento nella collezione Bagatti Valsecchi.

Un dipinto di Alessandro Allori (1535-1607) con un calice analogo è al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Tazzina biansataTazzina biansata

Tazzina biansata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 5,5 cmØ 9 cm

Inv. 0538

Sala da Pranzo

La tazzina è realizzata in vetro trasparente e ha una forma circolare, leggermente svasata, con costolature "a meza stampaura" fino a metà del corpo.

La parte superiore è decorata con due fili in vetro azzurro e presenta due ansette lavorate a cordoncino. La base è piccola e a disco.

Questo tipo di coppetta è tipico della produzione vetraria muranese del Seicento, come dimostrano diversi pezzi simili in varie collezioni e opere figurative contemporanee.

Ad esempio, una tazzina biansata, simile alla nostra, è raffigurata in un'opera di Giuseppe Recco conservata nel Museo Nazionale di Varsavia. Un'altra tazzina, con ansette a cordoncino e costolature verticali, appare in una tela di Christian Berentz.

Un pezzo analogo è presente in un disegno del codice pergamenaceo della Biblioteca Casatanese di Roma, datato 1624.

Due esemplari molto simili alla nostra tazzina si trovano nel Museo Vetrario di Murano e nella Galleria Laméris di Amsterdam. Anche nel Museo Poldi Pezzoli di Milano si conserva una tazzina in vetro color ambra con un motivo di costolature simile.

Il motivo delle ansette lavorate a cordoncino è comune anche nella produzione di coppette del XVII secolo di area catalana.

 

 

 

 

 

Tazzina biansataTazzina biansata

Tazzina biansata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 7 cmØ 12 cm

Inv. 0567

Sala da Pranzo

Questa tazzina in vetro trasparente è leggermente svasata nella parte superiore e presenta un motivo decorativo a piccole bugne su quasi tutta la superficie tranne che sulla zona del bordo.

È lavorata con la tecnica della mezza stampaura e ha due anse simmetriche lavorate a cordoncino.

Nonostante una leggera incrinatura nella base, questa tazzina può essere attribuita alla produzione muranese del Seicento grazie ai confronti con oggetti simili conservati in alcune collezioni. Ad esempio, due coppette seicentesche in vetro trasparente e colorato con un motivo a bugne si trovano rispettivamente al Museo Poldi Pezzoli di Milano e al British Museum di Londra.

Ci sono anche altri esempi di tazzine simili con le due anse a cordoncino ma realizzate con tecniche differenti. Questa tazzina è simile per decorazione a una conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ma in vetro color ambra.

Il motivo delle anse lavorate a cordoncino caratterizza anche la produzione di coppette del XVII secolo di area catalana.

BottigliettaBottiglietta

Bottiglietta

Venezia

XVII-XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 18 cmØ 5 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0539

Sala da Pranzo

La bottiglietta è realizzata in vetro trasparente e ha la forma di un imbuto rovesciato, con un fondo circolare a cono molto rientrante che si restringe verso il collo, svasato all'imboccatura.

Non è chiaro a quale uso fosse destinato questo oggetto; potrebbe aver servito per contenere liquidi come il vino.

Nel Museo di Palazzo Rosso a Genova si trovano alcune bottiglie simili, decorate con lo stemma della Repubblica genovese, ma con un collo più largo e meno strozzato. A differenza di queste, la nostra bottiglietta non presenta alcun segno o indicazione di livello e manca di stemmi.

Un'altra bottiglia simile, ma con corpo più panciuto, era nella collezione Manca.

Inoltre, un dipinto del 1711 di Cristoforo Munari ritrae una bottiglia di forma simile, decorata alla base del collo con un motivo a cordoncino pinzato, contenente vino.

Ampollina farmaceuticaAmpollina farmaceutica

Ampollina farmaceutica

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro blu

altezza: 11 cmØ 4,5 cm

Inv. 0523

Sala da Pranzo

L'ampollina in vetro trasparente ha un corpo conico-piriforme e un breve collo, con un finto coperchio decorato da una presa quadrilobata in vetro azzurro-blu. Presenta un'unica ansa a doppia voluta e un beccuccio con canna leggermente arcuata.

Questo tipo di ampolla era probabilmente destinato a usi farmaceutici, come indicato dalla presenza del finto coperchio e di una sola apertura, progettata per inserire i medicinali e prevenire l'evaporazione. Era utilizzata per contenere liquidi come elisir, simile ad altre ampolle di dimensioni maggiori.

La brillantezza e trasparenza del vetro suggeriscono una datazione al Settecento in ambito veneziano, confermata dal confronto con manufatti della collezione del castello di Rosenborg a Copenaghen, raccolti dal sovrano danese Federico IV.

Un'ampolla con caratteristiche simili si trova nel Museo della Floridiana di Napoli. Inoltre, le anse analoghe a quelle della nostra ampolla si ritrovano in dipinti di Giovanni Paolo Castelli e Gabriele Salci, che raffigurano coppette a due manici.

Altre ampolle farmaceutiche simili sono conservate nel Museo Vetrario di Murano e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano.

Ampollina farmaceuticaAmpollina farmaceutica

Ampollina farmaceutica

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro blu

altezza: 11 cmØ 4,5 cm

Inv. 0524

Sala da Pranzo

L'ampollina è realizzata in vetro trasparente, presenta un corpo conico-piriforme e un breve collo con un finto coperchio, dotato di una presa quadrilobata in vetro azzurro-blu. È munita di un'unica ansa a doppia voluta e di un beccuccio con canna leggermente arcuata.

Questo tipo di ampollina era probabilmente destinato a usi farmaceutici, come evidenziato dalla presenza del finto coperchio e dalla singola apertura, concepita per inserire il medicinale e prevenire l'evaporazione. Si presume che conteneva liquidi come elisir, simile ad ampolle di dimensioni maggiori.

La trasparenza e brillantezza del vetro suggeriscono una datazione al Settecento in ambito veneziano, confermata dal confronto con manufatti della collezione del castello di Rosenborg a Copenaghen, raccolti dal sovrano danese Federico IV nel suo viaggio a Venezia nel 1709.

Lo stesso tipo di ansa invece è presente su una caraffa in vetro calcedonio del Museo della Floridiana di Napoli, datata al XVIII secolo. Inoltre, alcune coppette a due manici con anse analoghe sono raffigurate in opere di Giovanni Paolo Castelli e Gabriele Salci.

Altre ampolle simili, ma di dimensioni maggiori, si trovano nel Museo Vetrario di Murano e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano.

CompostieraCompostiera

Compostiera

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e pasta vitrea gialla, rossa, arancione, blu e verde

altezza: 15 cmØ 9,6 cm

Inv. 0540

Sala da Pranzo

Un'elegante compostiera di vetro trasparente a forma sferoidale, arricchita da due ansette in vetro incolore a forma di foglia, decorate con fragole in vetro trasparente. Il coperchio è ornato da una mela in pasta vitrea dai vivaci colori gialli, rossi, arancioni e blu, con una foglia verde. La base ad anello, realizzata con un ampio pontello a corona, conferisce stabilità e raffinatezza all'oggetto.

Questa compostiera si inserisce nella tradizione vetraria settecentesca di Murano, nota per l'uso di frutti in pasta vitrea colorata. Simili manufatti sono documentati in collezioni pubbliche, come il Museo Vetrario di Murano e le Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco.

Altre compostiere con caratteristiche diverse, come forme e prese a mascheroni, sono conservate nel Museo Ariana di Ginevra.

La varietà stilistica di queste opere evidenzia la ricchezza e la creatività della produzione vitrea veneziana dell'epoca.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia (?)

XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 21 cmØ 8,5 cm

Inv. 0549

Sala da Pranzo

L'ampolla gemina della collezione Bagatti Valsecchi è un esempio raffinato di vetro decorato, composta da due elementi a boccia con motivi floreali e naturalistici incisi a rotella. I colli ricurvi, ornati da costolature verticali ben pronunciate, si innestano su un unico sostegno a balaustro, anch'esso decorato, con una base a disco dal profilo ripiegato.

La tecnica di lavorazione, che prevede la saldatura a caldo dei due elementi, è più costosa e raffinata rispetto ad altre ampolle gemine della stessa collezione.

L'incisione a rotella, che comincia a essere utilizzata nel Settecento, si ritrova in manufatti veneziani che imitano quelli boemi.

Alcuni esempi di vetri simili sono conservati nel Museo Vetrario di Murano.

La decorazione dell'ampolla presenta affinità con altri oggetti, come un'ampolla del Museo del Bargello e un'altra della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis. Analoghi motivi decorativi si trovano anche in un piatto del Museo di Veste Coburg.

Altre ampolle con caratteristiche simili, realizzate con la stessa tecnica, sono datate alla metà del Settecento e conservate in musei come quello di Murano e di Veste Coburg, evidenziando la diffusione di questo tipo di oggetto anche in altri contesti, come la produzione spagnola di La Granja de San Idelfonso.

Questi elementi suggeriscono un panorama artigianale complesso e interconnesso, in cui le influenze stilistiche e le tecniche si intrecciano, rendendo difficile un'attribuzione precisa esclusivamente a Venezia.

Calice a fluteCalice a flute

Calice a flute

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVI - inizi del XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 29 cmØ 10 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0509

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con coppa conica molto stretta e allungata, stelo corto ed un piede liscio a disco.

Questo tipo di calice, chiamato a "flute", veniva prodotto a Venezia per l'esportazione verso i mercati fiamminghi; l'oggetto infatti veniva rappresentato spesso nei dipinti fiamminghi del Seicento. Il calice a "flute" della collezione Bagatti Valsecchi mostra una forma simile a quella di un tipo raffigurato nei disegni della "Bichierografia" di Giovanni Maggi, dedicata al cardinale Del Monte, noto collezionista e mecenate di Caravaggio. Maggi sottolinea che le fogge dei bicchieri illustrati derivano dagli oggetti presenti nella collezione del cardinale.

Diversi esemplari di calici simili sono stati datati allo stesso periodo. Un calice è conservato nel Museo Poldi Pezzoli di Milano, mentre altri due si trovano nel Rijksmuseum di Amsterdam e nel Museo Ariana di Ginevra. Questi confronti rafforzano l'attribuzione temporale del calice Bagatti Valsecchi.

Inoltre, ci sono calici con lo stesso gambo ma coppe differenti, uno conservato nel Museo Civico di Torino e un altro nelle collezioni del Museo Calderini di Varallo. Questi pezzi evidenziano la varietà delle produzioni vitree dell'epoca, suggerendo un contesto artigianale fiorente e ben documentato.

La vicinanza stilistica e cronologica dei vari esemplari conferma l'importanza e la diffusione di questo tipo di calice nel panorama del vetro veneziano del Seicento.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 19,5 cmØ 7,5 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0545

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con una coppa a campana allungata e due rigonfiamenti aperti e schiacciati, mentre il gambo è decorato con una sola aletta in vetro azzurro con creste in vetro trasparente.

La datazione proposta è ai primi anni del XVIII secolo, basata su confronti con altri soffiati simili. Calici simili ispirarono la produzione veneziana del XIX secolo.

Si può escludere una datazione all’Ottocento per la qualità del vetro e la resa approssimativa di alcune parti.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVII -inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro verde azzurro

altezza: 21,5 cmØ 8 cm

Inv. 0544

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con una coppa a campana stretta e allungata che presenta tre rigonfiamenti schiacciati e aperti nella parte inferiore.

Il fusto è cilindrico con alette in vetro verde-azzurro e ha due decorazioni a creste trasparenti. Il piede è a disco e separato dallo stelo da un altro piccolo disco schiacciato.

La conservazione è buona, anche se presenta segni di usura. La datazione si basa su confronti con calici simili, tra cui esemplari del Museo Poldi Pezzoli e del Museum für Angewandte Kunst di Vienna. Inoltre, ci sono analogie con altri calici del British Museum e del Museo Vetrario di Murano, risalenti al XVII e XVIII secolo.

La presenza di alette con creste in vetro trasparente è caratteristica di manufatti vitrei veneziani del Seicento e inizio Settecento.

Alcuni calici simili sono stati prodotti anche nella seconda metà dell'Ottocento, ma la qualità del vetro e l'approssimazione di alcuni dettagli nel calice in questione suggeriscono una datazione più antica, fino ai primi anni del XVIII secolo.

Inoltre, un calice simile nella collezione Lehman del Metropolitan Museum di New York è datato al XVII secolo, ma presenta differenze stilistiche.

 

Vasetto tipo “Kuttrolf”Vasetto tipo “Kuttrolf”

Vasetto tipo “Kuttrolf”

Venezia o "à la façon de Venise"

XVII secolo

Vetro trasparente evetro azzurro

altezza: 30 cmØ 7,5 cm

Inv. 0565

Sala da Pranzo

Il vasetto è in vetro trasparente e poggia su una base a disco con orlo ripiegato.

La struttura comprende un nodo schiacciato con piccole costolature, seguito da quattro nodi aperti disposti verticalmente, con i due ultimi leggermente schiacciati, e una parte cilindrica con una leggera strozzatura a metà. L'apertura a becco è decorata da un filo di vetro azzurro lungo l'orlo.

La parte superiore del vaso e l'imboccatura presentano leggere costolature verticali.

Il manufatto mostra segni di devetrificazione.

Vasi di questo tipo, noti come "Kuttrolf", erano prodotti a Venezia e nelle vetrerie d'Oltralpe tra la fine del Cinquecento e il Seicento. Il termine deriva probabilmente dal latino "gutta" (goccia), poiché questi oggetti permettevano di versare liquidi lentamente. L'uso di questi vasetti come contenitori di vino durante banchetti è documentato da fonti figurative germaniche del periodo.

Un modello simile è presente nella Bichierografia di Giovanni Maggi, dedicata ai vetri del cardinale Del Monte. Un altro esemplare simile si trova nell'Historischmuseum di Amsterdam. Altri "Kuttrolf" del XVII secolo sono conservati in diverse collezioni pubbliche, tra cui il Museum für Kunsthandwerk di Francoforte e il Museo Vetrario di Murano.

Negli ultimi decenni dell'Ottocento, la produzione vetraria veneziana "in stile antico" includeva soffiati ispirati ai "Kuttrolf" seicenteschi, come documentato nel Museo Poldi Pezzoli di Milano. Questa diffusione è confermata da modelli presenti in cataloghi di vetrerie muranesi dell'epoca, tra cui il catalogo della vetreria Toso e quello della ditta Salviati.

Vaso con coperchioVaso con coperchio

Vaso con coperchio

Venezia o Toscana

XVII secolo

Vetro trasparente e oro

altezza: 21 cmØ 7 cm
diametro base 8,5 cm

Inv. 0543

Camera Rossa

Il vaso è in vetro trasparente color giallino, con una base circolare a disco e un nodo sferico.

La sua forma presenta una parte globulare schiacciata, alla quale si innesta una sezione cilindrica leggermente svasata nella parte superiore. L'orlo dell'imboccatura è doppio e ripiegato.

Nella parte alta sono stati attaccati a caldo due anellini, che, insieme a quelli sul coperchio, servivano per far passare una cordicella con un sigillo di ceralacca, permettendo di richiudere il vaso in modo sicuro. Il coperchio, anch'esso in vetro, ha una forma a cupola ribassata e termina con una presa su un nodo, caratterizzata da segni delle pinze usate nella lavorazione, che ricorda la forma di una croce.

Sulle prese e sugli anellini di chiusura sono visibili alcune tracce di doratura, che un tempo erano probabilmente complete.

Questo vaso presenta alcune analogie con una serie di vasi senza anellini, conservati nella collezione del Museo di Veste Coburg, destinati a usi farmaceutici. La presenza di anellini sul corpo e sul coperchio è riscontrabile anche in alcuni reliquiari cilindrici, come in un esemplare del Museo Ariana di Ginevra. Inoltre, si confronta con un vaso simile, proveniente dalla spezieria dello Spedale di Santa Fina di San Gimignano, suggerendo un uso potenzialmente farmaceutico.

L'oggetto, di produzione toscana, sembra riflettere modelli veneziani di reliquiari, come quello conservato nel Museo Vetrario di Murano. Altri confronti includono reliquari cilindrici con coperchio a cupolino, anellini e prese a forma di croce arrotondata, che presentano segni delle pinze usate nella lavorazione.

Stabilire con certezza l'uso del vaso è complesso: sebbene la forma ricordi i vasi da farmacia seicenteschi del Museo di Veste Coburg, le tracce di decorazione a foglia d'oro e la forma della presa del coperchio suggeriscono una destinazione liturgica, avvicinandosi ai reliquiari della collezione Manca e della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma. Questa incertezza è accentuata dalla comune presenza di anellini, utilizzati sia nei reliquiari che nei vasi da farmacia.

 

 

 

 

Vasetto con coperchioVasetto con coperchio

Vasetto con coperchio

Venezia o Toscana

XVII-XVIII secolo

Vetro trasparente, vetro azzurro blu e vetro lattimo

altezza: 12,5 cmØ 5 cm

Inv. 0519

Sala da Pranzo

Il vasetto è in vetro trasparente, di forma cilindrica, con un coperchio a cupolino ribassato e una presa rotonda in vetro azzurro-blu. La base è a disco e bombata.

Non è facile determinare l'uso esatto di questo manufatto, ma potrebbe essere stato destinato a un impiego farmaceutico, per contenere medicamenti come erbe o minerali.

Alcuni confronti possibili sono con due vasetti cilindrici della fine del Cinquecento, provenienti dalla spezieria dello Spedale di Santa Fina, che presentano un coperchio a cupolino e pomolo, ma si differenziano per la presenza di anellini sul corpo, dimensioni maggiori e una presa in vetro trasparente.

Altri due esemplari simili, con lievi variazioni nella forma del coperchio e nel pomolo in vetro trasparente, sono conservati nel Museo Vetrario di Murano e potrebbero essere stati destinati a un uso liturgico.

 

 

 

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Ampolla farmaceuticaAmpolla farmaceutica

Ampolla farmaceutica

Toscana

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 22 cm
diametro piede 6,5 cm

Inv. 0525

Sala da Pranzo

Ampolla farmaceutica in vetro trasparente leggermente verdino, con forma ovoidale e un anello in vetro trasparente alla base.

Il collo cilindrico è decorato da un cordoncino lavorato a pinza e termina con un finto coperchio con disco e pomolo.

La nostra ampolla può essere attribuita a una manifattura toscana del XVII o del XVIII secolo e fa parte di un tipo di ampolla "chiusa" a un'unica apertura, destinata a contenere medicamenti liquidi come elisir, che in questo modo non evaporavano facilmente.

Ampolle simili sono state documentate in diverse aree geografiche, tra cui Toscana, Spagna e Venezia, e nella collezione Bagatti Valsecchi sono conservate altre ampolle farmaceutiche simili.

Calice a coppa ovoidale schiacciataCalice a coppa ovoidale schiacciata

Calice a coppa ovoidale schiacciata

Venezia

Fine del XVI - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 12 cmØ 9 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0537

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con coppa ovoidale leggermente schiacciata nella parte superiore e orlo estroflesso, stelo formato da un motivo a balaustro e da un nodo leggermente schiacciato, e piede a disco con doppio bordo.

Si ritiene che sia databile al Seicento sulla base di confronti con altri calici simili esposti in musei pubblici e privati, nonché in disegni di vetri di Giovanni Maggi e Jacopo Ligozzi. Alcuni di questi hanno una coppa orlata in vetro blu, con filo di vetro blu-azzurro lungo il bordo della coppa, e sono conservati in musei come il Museo Vetrario di Murano, il Museo Civico di Torino e il Museo Civico di Modena.

FiascaFiasca

Fiasca

Venezia

Fine del XVI secolo

Vetro trasparente

altezza: 25 cmØ 4,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0517

Sala da Pranzo

Questa fiasca in vetro trasparente ha un corpo piatto e schiacciato a forma circolare, un breve collo svasato e un cordoncino ritorto decorativo in vetro incolore.

Il nodo sottostante è costellato da costolature e racchiuso entro due dischi schiacciati. Il piede è a disco con doppio orlo.

FiascaFiasca

Fiasca

Venezia

Fine del XVI secolo

Vetro trasparente

altezza: 27,5 cmØ 9,5 cm

Inv. 0515

Sala da Pranzo

Questa fiasca in vetro trasparente ha un corpo particolarmente appiattito con un collo svasato decorato da un cordoncino ritorto in vetro trasparente.

Poggia su un nodo con leggere costolature verticale e ha una base a doppio orlo.

Il pezzo si ispira ai "botacii fracadi" veneziani, fiasche schiacciate menzionate in alcune carte muranesi del XV secolo. Esistono diverse fiasche simili in collezioni di tutto il mondo, tra cui Museo Vetrario di Murano e il Metropolitan Museum of Art di New York. Alcune fiasche simili si differenziano dal nostro pezzo per il ventre meno appiattito o per la decorazione a smalto.

BottigliettaBottiglietta

Bottiglietta

Venezia

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

17 × 7 cm

Inv. 0503

Sala da Pranzo

Questa bottiglietta in vetro trasparente ha una forma quadrata con base piana e fondo rientrante.

Quattro fili di vetro, due incolore e due azzurri, decorano gli spigoli e formano i piedini sferici sui quali poggia l'oggetto. Il collo è corto, cilindrico e svasato nella parte superiore con un collarino lavorato in vetro trasparente.

Questo tipo di bottiglietta era spesso decorata con la figura di San Nicola ed era utilizzata per raccogliere la 'manna' del santo. La produzione di questo oggetto era comune nella vetraria muranese del Seicento e del Settecento.

La datazione di questo esemplare si basa su comparazioni con manufatti simili conservati presso collezioni pubbliche, come il Kunstmuseum di Düsseldorf e il Museo Civico di Torino.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 17,5 cmØ 9 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0521

Sala da Pranzo

Questo calice in vetro trasparente ha una coppa "a ghiaccio" conica che poggia su due dischi schiacciati e un corto gambo anch'esso in vetro trasparente, decorato con due alette in vetro azzurro con creste in vetro trasparente. Il piede a disco ha un orlo ripiegato.

La lavorazione della coppa "a ghiaccio" compare su molti vetri d'area veneziana tra il XVII e il XVIII secolo. La datazione di questo calice si basa su confronti con altri soffiati analoghi ma non identici. Il confronto più simile è con un calice del Museo Vetrario di Murano, con gambo "a rigadin retorto" ornato con le stesse anse crestate. Altri possibili confronti sono con un calice del British Museum di Londra e un altro esposto alla Galleria Laméris di Amsterdam.

La datazione proposta per il calice del Bagatti Valsecchi si aggira tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento.

Calice a coppa conica in filigranaCalice a coppa conica in filigrana

Calice a coppa conica in filigrana

Venezia

Inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 13 cmØ 5 cm
diamentro piede 7,5 cm

Inv. 0536

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con decorazione in filigrana composta da tre tipi differenti di "retortoli" che si alternano in modo regolare.

Lo stelo ha tre globi digradanti e un motivo a balaustro tronco, sempre "a retortoli", racchiuso entro due dischi schiacciati trasparenti e il piede è a disco, in filigrana, con tre "retortoli" identici a quelli della coppa.

Questo tipo di decorazione è tipico di una produzione più tarda del Seicento e inizio Settecento, e la datazione si basa su un confronto con un pezzo simile dal Castello di Rosenborg a Copenaghen.

Ci sono altri calici con decorazioni simili conservati in collezioni in tutto il mondo, tra cui Ginevra, Francoforte, e la collezione Krug.

Coppa su piedeCoppa su piede

Coppa su piede

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti, oro

altezza: 9 cmØ 24 cm

Inv. 0512

Sala da Pranzo

Coppa in vetro trasparente decorata con una stella in smalto rosso, blu, bianco e foglia oro, accompagnata da costolature dorate ad andamento radiale ottenute con la tecnica della mezza stampaura.

L'opera appartiene alla produzione muranese dei primi decenni del Cinquecento ed è simile ad altri oggetti esistenti in diverse collezioni pubbliche.

La coppa è stata dipinta con squame dorate e puntini a smalto di color verde acquamarina, bianco e rosso. Il basso piede a tromba è stato applicato in un secondo momento ed è arricchito da un filo di vetro blu.

La coppa Bagatti Valsecchi presenta anche un bordo trasparente con due fili di vetro blu ripiegati verso il basso.

Coppa su piedeCoppa su piede

Coppa su piede

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti e oro

altezza: 8 cmØ 28 cm

Inv. 0513

Sala da Pranzo

Coppa di vetro trasparente con dodici costolature dorate che si irradiano dal centro in un andamento spiraliforme.

Decorata con foglia oro e smalti di colore rosso, bianco e blu, presenta un bordo trasparente decorato con un filo circolare in vetro blu. Il piede a tromba è decorato da un filo in vetro blu e circolare dorato.

Il motivo decorativo delle squamette dorate era già presente nelle carte muranesi del Cinquecento. La coppa presenta molte similitudini con altri pezzi risalenti ai primi decenni del XVI secolo, con la differenza che quest'ultimi presentano uno stemma araldico al centro della composizione.

La coppa in oggetto è stata rotta in centottanta pezzi e restaurata nel marzo del 1996, ma alcune piccole parti risultano mancanti.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

Primi decenni del XVI secolo

Vetro trasparente, vetro blu, smalti, oro

altezza: 5 cmØ 27 cm

Inv. 0526

Sala da Pranzo

Piatto in vetro trasparente con costolature a "meza stampaura" dorate a raggiera e uno stemma araldico al centro che raffigura un leone rampante entro uno scudo a smalti bianco, blu e rosso.

Il bordo è ripiegato e sul rovescio è visibile una spaccatura irregolare.

La tecnica con cui è stato realizzato il pezzo, la mezza stampaura, si usava a Venezia tra il XV e il XVIII secolo. La produzione di questi piatti smaltati costolati con stemmi era diffusa a Murano nei primi decenni del Cinquecento.

Calice a coppa ottagonaleCalice a coppa ottagonale

Calice a coppa ottagonale

Venezia

Primi due decenni del XX secolo

Vetro trasparente

altezza: 30 cmØ 11 cm
diametro piede 10 cm

Inv. 0510

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente è caratterizzato da raffinate proporzioni, con una coppa conica sagomata ad ottagono e uno stelo allungato con due globi e una sfera schiacciata nella parte superiore. Il piede è liscio e a disco.

Il calice è parte della produzione muranese dei primi due decenni del Novecento e presenta somiglianze con alcuni calici prodotti dalla Compagnia Venezia Murano - Pauly e C. negli anni '20, realizzati in vetro trasparente o in colori tenui come il giallo o l'ametista.

Confronti simili possono essere fatti con calici della ditta Salviati dei primi anni del Novecento.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia

Probabilmente inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 22 cmØ 9,5 cm

Inv. 0550

Sala da Pranzo

L'ampolla gemina in vetro trasparente "fumé" ha due elementi bulbosi uniti, con colli ricurvi decorati da fili in vetro lattimo e base a disco con doppio orlo.

È realizzata con una tecnica particolare in cui un'unica ampolla viene tagliata e divisa in due colli separati.

Questo tipo di ampolla per olio e aceto, di qualità meno raffinata rispetto ad altri esemplari, era comune nella produzione muranese del Settecento.

Ampolla farmaceuticaAmpolla farmaceutica

Ampolla farmaceutica

Venezia

Seconda metà del XVI secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 22 cmØ 6,5 cm

Inv. 0558

Sala da Pranzo

Questa ampolla farmaceutica in vetro trasparente ha un corpo ovoidale decorato con un motivo a retortoli in vetro lattimo racchiuso da due giri concentrici sempre in lattimo.

Il collo largo termina con un finto coperchio con doppio globo schiacciato e pomolo in vetro incolore, mentre il beccuccio dritto presenta una decorazione in vetro lattimo all'interno.

Questo tipo di ampolla "chiusa" era destinato a contenere medicamenti liquidi, come l'elisir, che non evaporavano facilmente.

L'assenza dell'ansa e il tipo di decorazione in vetro lattimo la differenziano da altre ampolle farmaceutiche. La sua forma si avvicina a quella delle nasse dal collo conico con ansa, mentre il tipo di decorazione è evidente in diversi pezzi del Sei e Settecento, sia di area toscana che catalana.

Questa ampolla mostra somiglianze con altri manufatti vitrei di area veneziana datati tra la metà e la seconda metà del XVI secolo, particolarmente per il motivo decorativo a retortoli sovrapposti nella superficie della bottiglia.

L'origine veneziana dell'ampolla è ulteriormente confermata dalla sua base lavorata con le pinze, identica a quella di un'altra ampolla farmaceutica della fine del XVI secolo conservata nel Kunstrewerbemuseum di Berlino.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

Secondo decennio del XX secolo

Vetro trasparente

altezza: 6 cmØ 35 cm

Inv. 0572

Sala da Pranzo

Il piatto in vetro trasparente ha un doppio orlo e presenta un motivo a fiore formato da sedici grandi bacellature, realizzate a stampo e disposte radialmente nel centro.

È un manufatto della produzione muranese del secondo decennio del Novecento, caratterizzata dalla produzione di soffiati in vetro trasparente con forme lineari e semplici e tonalità cromatiche delicate.

Questo piatto è simile a un modello della vetreria Venini e a quelli prodotti dalla S.A.V.A.M. in quel periodo.

È stato esposto alla I Biennale di Monza del 1923 nella sezione Triveneta dedicata alla vetreria Cappellin Venini & C.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

Ultimi decenni del XVI - inizi del XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14 cmØ 10 cm
diametro piede 6 cm

Inv. 0563

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con coppa a imbuto che si allarga a campana nella parte superiore, corto balaustro come stelo con una sfera schiacciata nella parte superiore su cui poggia la coppa e piede a disco.

In base a confronti con altri calici simili, la datazione proposta è tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento. Una perfetta coincidenza si trova con un altro calice raffigurato nella Bicchierografia del pittore Giovanni Maggi e un pezzo molto simile si trova nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art di New York.

Altri esemplari con lo stesso stelo e coppa con leggero rigonfiamento alla base sono pubblicati in un catalogo d'asta di Christie’s e nella collezione Manca di Perugia. Un calice molto simile è raffigurato in un dipinto di Alessandro Allori del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Nella collezione Bagatti Valsecchi è presente un esemplare con coppa analoga a quella del nostro calice e il gambo di forma conica invece che a corto balaustro.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro trasparente paglierino e vetro acquamarina

altezza: 28 cmØ 8 cm

Inv. 0547

Sala da Pranzo

Questa doppia ampolla per olio e aceto è realizzata in vetro trasparente leggermente "fumé", con il corpo a doppia valva terminante con due opposti colli lavorati a "rigadin retorto".

Lo stelo è costituito da un nodo costolato e da un disco in vetro trasparente, mentre il piede a campana rovesciata e allargata ha delle leggerissime costolature "a rigadin".

La forma di quest'ampolla a conchiglia richiama lucerne e vasetti realizzati nel Seicento e conservati nel Museo Vetrario di Murano.

Questo modello fu riproposto dalle vetrerie muranesi nella seconda metà dell'Ottocento, come si evince dai cataloghi di vendita e dalle fotografie d'epoca.

Il pezzo era collocato in una delle vetrine della Sala da Pranzo della Casa Bagatti Valsecchi, tra calici rinascimentali e ceramiche, come documentato da una fotografia del 1918.

Vasetto a tre becchiVasetto a tre becchi

Vasetto a tre becchi

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro opalescente, vetro azzurro e oro

altezza: 17 cmØ 4 cm
diametro piede 6 cm

Inv. 0542

Sala da Pranzo

Il vaso è in vetro opalescente con una boccia ampolliforme e tre becchi dorati a forma di valva di conchiglia applicati sul corpo, insieme a tre anse dello stesso tipo.

Il collo ha un filo di vetro pinzato color acquamarina, mentre l'imboccatura è decorata con un filo di vetro azzurro. Il piede è soffiato a stampo a rigadin retorto con costolature spiraliformi.

Si ispira a modelli cinque-seicenteschi di produzione muranese per la forma e il motivo delle tre anse, e ai vasi spagnoli per i becchi.

La diffusione di soffiati simili nella seconda metà dell'Ottocento è documentata da esempi conservati in collezioni pubbliche e fonti a stampa coeve.

Il pezzo qui esposto mostra segni di uso comune nel fondo.

VasoVaso

Vaso

Venezia

Ultimi tre decenni del XIX secolo

Vetro trasparente e vetro lattimo

altezza: 17,5 cmØ 10,5 cm

Inv. 0566

Sala da Pranzo

Il vaso in vetro trasparente leggermente fumé ha un corpo troncoconico decorato con dodici fili di vetro trasparente e un cordoncino pinzato in vetro lattimo alla base.

Presenta due anse a volute in vetro lattimo, decorate con motivi pinzati in vetro incolore. Il piede è a forma di tromba rovesciata con orlo ripiegato.

Originariamente, il vaso aveva un coperchio trasparente con presa a disco e pomolo, come documentato da una foto del 1918 (Fondazione Bagatti Valsecchi).

Modelli simili sono stati prodotti dalla vetreria muranese Testolini, attiva nella produzione di vetri soffiati a imitazione dell'antico.

Un esemplare simile è conservato nel Museo Vetrario di Murano, differente per l'uso del vetro azzurro nelle anse e nella pinzatura. Un altro confronto si può fare con un vaso della collezione Jarves, oggi al Metropolitan Museum of Art di New York.

Un altro pezzo simile, senza coperchio, è conservato nel Museo Civico di Trieste, datato ai secoli XVI-XVII.

PiattoPiatto

Piatto

Venezia

XIX secolo

Vetro trasparente

altezza: 2,5 cmØ 24 cm

Inv. 0551

Sala da Pranzo

Il piatto in vetro trasparente, privo di decori, con ombelico conico e larga tesa a doppio orlo, rappresenta un tipo di produzione muranese che ebbe origine già nel Quattrocento e continuò fino al XIX secolo.

Piatti di questo genere, chiamati "piatti da tovagliolo", erano spesso utilizzati a tavola e si trovano in collezioni come quella di Federico IV di Danimarca, conservata al Castello di Rosenborg.

Sono documentati anche in dipinti del Cinquecento, come la Cena in Emmaus del Museo Civico di Montepulciano.

Nonostante la lunga storia, il nostro esemplare sembra risalire all’Ottocento per la qualità del vetro.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13 cmØ 14,5 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0569

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con una coppa conica e un breve gambo a due nodi distali.

Questo calice è simile ad altri pezzi conservati in diversi musei italiani, ma si differenzia per il piede a disco con doppio orlo. Anche altri soffiati, di area veneziana della fine del XVI e del XVII secolo, presentano il medesimo motivo del gambo a due nodi distali con differenti tipi di coppa.

Chiarimenti di datazione sono stati ottenuti tramite il confronto con esemplari simili e la conferma della datazione proposta al XVII secolo e ai primi anni del XVIII.

Calice a coppa conica svasataCalice a coppa conica svasata

Calice a coppa conica svasata

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 17 cmØ 12,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0535

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente, con coppa conica bassa e molto svasata all'orlo, stelo allungato e conico, e piede liscio e a disco. Questo calice, databile al XVII secolo, si differenzia dai calici in vetro cristallo del Cinquecento per il piede più largo e lo stelo più slanciato.

Una decorazione graffita a punta di diamante con motivi naturalistici appare anche su altri soffiati veneziani del Seicento e dei primi anni del Settecento.

La collezione Bagatti Valsecchi conserva differenti calici simili, tra cui alcuni quasi identici al pezzo in questione, ma datati al Cinquecento.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 12 cmØ 14 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0561

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con coppa arrotondata ed espansa, posizionato su uno stelo conico. Il piede ha un doppio orlo a disco.

È stato prodotto nel XVII secolo o all'inizio del XVIII secolo.

SecchielloSecchiello

Secchiello

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente graffito a punta di diamante

altezza: 14 cmØ 21 cm

Inv. 0564

Sala da Pranzo

Il secchiello in vetro trasparente ha una forma tondeggiante ed espansa che si restringe verso la parte superiore per allargarsi nuovamente all'imboccatura, con un bordo alto a doppio orlo e un fondo a cono pronunciato.

La decorazione incisa a punta di diamante presenta soggetti naturalistici, tra cui racemi, tralci di foglie e un camoscio.

Il manico mobile, a forma di ferro di cavallo, è in vetro trasparente ritorto e si inserisce entro due anse di vetro incolore fissate nella parte superiore del secchiello.

Questo tipo di secchiello in vetro era diffuso a Murano già a partire dalla seconda metà del Quattrocento e poteva avere una destinazione liturgica.

La decorazione a punta di diamante era comune a diversi soffiati dal Cinquecento, ma nel Seicento e nei primi anni del Settecento i decori erano più estrosi. Questo pezzo è databile al XVII o all'inizio del XVIII secolo, come altri secchielli di forma analoga conservati in collezioni private e pubbliche, ma esistono anche altri tipi di secchiello in vetro con tecniche e decorazioni diverse.

VasettoVasetto

Vasetto

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 16 cmØ 4,5 cm
diametro piede 6,5 cm

Inv. 0530

Sala da Pranzo

Vaso in vetro trasparente con un corpo a cipolla e un fondo rientrante a cono.

Il collo ha un'imboccatura svasata e sulla parte superiore ci sono decorazioni a motivo a cordoncino pinzato in vetro incolore.

Il pezzo appartiene alla produzione seicentesca di manufatti in vetro "cristallo". È simile ad una bottiglia riprodotta in un disegno nella Bichierografia di Giovanni Maggi del 1604 dedicata al cardinale Del Monte, noto collezionista e mecenate di Caravaggio, ma con alcune differenze.

Un vaso di forma molto simile è dipinto in una tela di Bartolomeo Bimbi, mentre il motivo del cordoncino lavorato a pinza come elemento decorativo è presente in molti soffiati a forma di bottiglia e di vaso raffigurati in diverse nature morte della fine del XVII secolo e dei primi anni del XVIII.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 16 cmØ 14,5 cm
diametro piede 9,5 cm

Inv. 0533

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente della collezione Bagatti Valsecchi, con coppa arrotondata ed espansa, stelo conico e piede a disco con doppio orlo, risale alla produzione veneziana del XVII secolo. Durante questo periodo, le proporzioni dei calici cambiarono rispetto a quelle del Cinquecento, con basi più larghe e steli più slanciati.

La forma della coppa del calice è simile a quella di altri esemplari seicenteschi conservati nel Museo Vetrario di Murano e nel British Museum di Londra, che presentano gambo conico e decorazioni caratteristiche dell'epoca. Esemplari simili si trovano in dipinti del periodo, come quelli di Paolo Antonio Barbieri e Cristoforo Munari, che raffigurano calici con caratteristiche affini.

 

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII - primi due decenni del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 18,5 cmØ 9 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0520

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con una coppa a imbuto, decorato con alette in vetro azzurro con alcune morise in vetro incolore lavorate con le pinze.

La base del calice si allarga e lo stelo si allunga, cosa tipica dei calici del XVII secolo.

Il calice è databile ai primi due decenni del XVIII secolo, in base a raffigurazioni simili di cristalli con alette e morise in dipinti del periodo.

Questo tipo di calice è stato ritrovato anche in alcune collezioni pubbliche, tra cui uno nel Museo Vetrario di Murano, uno nel Museum für Angewandte Kunst di Vienna e uno nel Kunstmuseum di Düsseldorf. Il confronto con queste opere ha aiutato a stabilire una datazione precisa per il calice Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII - primi due decenni del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 15,5 cmØ 9,5 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0508

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente ha una coppa a campanula leggermente svasata all'orlo, uno stelo sottile a balaustro allungato con una sfera schiacciata alla base e un piede liscio a disco.

È un esempio della produzione veneziana di soffiati in vetro "cristallo" del XVIII secolo, in cui i calici hanno proporzioni diverse rispetto ai modelli del XVI secolo.

Il pezzo è stato datato grazie a confronti con opere pittoriche dell'artista Cristoforo Munari e di Bartolomeo Bimbi.

Un esemplare simile al nostro è conservato nella collezione Bagatti Valsecchi, mentre altri sono al British Museum, alle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano e al Bayerisch National Museum di Monaco.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII - primo decennio del XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14,5 cmØ 11,5 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0552

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente presenta una coppa a campana svasata nella parte superiore e arrotondata alla base, uno stelo sottile a balaustro con dischi schiacciati nella parte inferiore e in quella superiore, e un piede liscio a disco.

È databile alla produzione veneziana del Seicento, come dimostrato dalla lunghezza dello stelo e dalla larghezza del piede, che lo distinguono dai calici cinquecenteschi in vetro "cristallo".

Esiste un confronto interessante con un calice raffigurato in una natura morta del pittore spagnolo Giovanni Quinsa del Seicento, e un altro pezzo simile è stato trovato nella collezione Vito Manca di Perugia.

Ampolla o bottigliaAmpolla o bottiglia

Ampolla o bottiglia

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

11 × 13 cm

Inv. 0568

Sala da Pranzo

L'ampolla è in vetro trasparente con corpo panciuto e leggere costolature, con collo formato da tre rigonfiamenti a globo, leggermente schiacciati e aperti, e una breve parte cilindrica decorata con un filo di vetro azzurro.

Questo tipo di ampolla è presente in uno dei disegni del primo libro della Bichierografia di Giovanni Maggi (1604), dedicato al cardinale Del Monte, e si presume che ne fosse in possesso un esemplare simile nella sua collezione.

La forma del manufatto vitreo è tipica del gusto seicentesco come documentato da altri disegni nella Bichierografia e da oggetti come alcune lucerne zoomorfe conservate nel Museo Vetrario di Murano.

Esistono pezzi simili in collezioni pubbliche come il Museum für Angewandte Kunst di Vienna e il Museo Leone di Vercelli.

BottigliaBottiglia

Bottiglia

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

16,5 × 6 cm

Inv. 0504

Sala da Pranzo

Questa bottiglia in vetro trasparente è stata soffiata in un solo pezzo a stampo. È di forma poligonale con leggere costolature disposte diagonalmente e un collo cilindrico corto.

Appartiene alla produzione muranese del Seicento e pezzi simili sono conservati in diverse collezioni, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Museo Vetrario di Murano e la Galleria Caviglia di Lugano.

Altri esemplari sono stati realizzati in vetro calcedonio con tappo in metallo o in vetro lattimo a reticello.

Una bottiglia simile è stata dipinta in due nature morte di Pier Francesco Cittadini conservate nelle collezioni della Galleria Estense di Modena e della Galleria Sapori di Spoleto.

Calice a coppa conicaCalice a coppa conica

Calice a coppa conica

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 20 cmØ 10,5 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0511

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente è caratterizzato da una coppa conica svasata all'imboccatura, collegata allo stelo soffiato a stampo aperto.

Lo stelo ha cinque rigonfiamenti compressi di dimensioni diverse, percorsi da sottili costolature diagonali simili a quelle chiamate "a rigadin retorto". Il piede è a disco con orlo ripiegato.

I confronti stilistici con calici simili suggeriscono la datazione al Seicento. Anche se la forma del gambo è presente in altri esemplari seicenteschi, il motivo delle alette in vetro blu e delle "morise" in vetro trasparente è unico rispetto ad altri esemplari noti.

Il disegno di un calice con stelo costituito da quattro rigonfiamenti conservato negli Uffizi presenta somiglianze con il calice in questione, ma con un piede più piccolo. La produzione figurativa della seconda metà del Seicento e dei primi decenni del Settecento include raffigurazioni di calici con lo stesso tipo di gambo a nodi costolati.

Possibili produzioni catalane del tardo Cinquecento che imitano i manufatti veneziani sono testimoniati da un esemplare privato di Barcellona.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 15 cmØ 16 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0532

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente presenta una coppa arrotondata e espansa, con un gambo a balaustro che ha un disco schiacciato nella parte superiore e due dischi simili nella parte inferiore, con un piede liscio e a disco.

Questo tipo di calice è stato prodotto a Venezia nel Seicento e differisce dai calici del Cinquecento in quanto ha una forma meno proporzionata e uno stelo più allungato e meno "architettonico".

Questo tipo di calice è stato rappresentato in diverse opere figurative del Cinquecento e Seicento, ma è possibile anche trovare esemplari simili in collezioni pubbliche, conservati in musei come il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museo Civico di Torino e il Museum für Kunsthandwerk di Francoforte.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 14,5 cmØ 15 cm
diametro piede 8,5 cm

Inv. 0514

Sala da Pranzo

Calice in vetro trasparente con una coppa a catino con un orlo largo che poggia su di uno stelo a balaustro decorato con costolature a rigadin retorto, con un piede liscio e a disco. Appartiene alla produzione veneziana del XVII secolo. La contemporanea produzione figurativa riprende e documenta la diffusione di calici simili. Ci sono diverse varianti, sia del XVI che del XVII secolo, che si trovano in diverse collezioni in giro per il mondo.

Calice a coppa espansaCalice a coppa espansa

Calice a coppa espansa

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13 cmØ 13 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0553

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con una coppa poco funzionale, a catino e con un ampio orlo piatto, uno stelo a balaustro con un piccolo disco schiacciato nella parte superiore e un piede liscio e a disco.

È stato prodotto a Venezia nel XVII secolo e rappresenta una forma evoluta dei calici cinquecenteschi, con steli a balaustro più lunghi e basi più larghe.

Sono stati trovati pezzi simili in diverse collezioni pubbliche e private datati sia al Cinquecento che al Seicento.

Un altro calice simile, ma con uno stelo a costolature spiraliformi, è conservato nella collezione Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 19,5 cmØ 9 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0505

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente, con una coppa che presenta un rigonfiamento a boccia aperto, che si allunga in una forma conica svasata nella parte superiore. Il gambo è a balaustro con un piccolo nodo liscio, mentre il piede è a disco.

Questo pezzo proviene dalla produzione vetraria muranese del Seicento, caratterizzata da basi più larghe rispetto ai calici cinquecenteschi.

Alcuni calici del Seicento, simili a questo, sono esposti nel Museo Vetrario di Murano e risultano difficili da usare per bere. Il calice Bagatti Valsecchi potrebbe essere identificato con i "goti zucarini", citati in documenti muranesi del Sei e Settecento, come una delibera dell'Arte dei Vetrai del 1685.

Disegni dell'epoca, come quelli di Giovanni Maggi del 1604, mostrano calici con coppe simili ma steli diversi, riflettendo l'evoluzione dello stile.

Calici simili sono conservati in varie collezioni, con datazioni che variano dalla fine del XVI secolo alla prima metà del Seicento. Questi pezzi, con varianti nelle forme del gambo, si trovano in musei di tutto il mondo, inclusi quelli di Coburg, Toledo, Vienna, Londra e Amsterdam.

Un altro calice a due rigonfiamenti è presente nella collezione Bagatti Valsecchi.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 22 cmØ 11 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0506

Sala da Pranzo

Questo calice in vetro trasparente ha una coppa svasata costituita da due rigonfiamenti sferici di diverse dimensioni che si aprono direttamente nel corpo campaniforme con orlo allargato.

Il gambo, in vetro incolore, ha una forma a balaustro e il piede è a disco. Si ritiene che il calice sia stato prodotto nel Seicento, basandosi su confronti con calici del periodo e soffiati dalle forme estrose e a rigonfiamenti aperti conservati nel Museo Vetrario di Murano.

Il termine "goti zucarini" potrebbe essere stato utilizzato per descrivere questo tipo di calice in alcune carte muranesi del XVII e XVIII secolo.

Calice a coppa svasataCalice a coppa svasata

Calice a coppa svasata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 13,5 cmØ 12 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0554

Sala da Pranzo

Il calice in vetro trasparente ha una coppa a campanula molto svasata, uno stelo a balaustro con due dischi schiacciati nella parte superiore e inferiore, e un piede liscio e a disco mancante di una piccola parte.

Risale al Seicento, dove si allargava il piede e si allungava lo stelo.

Esistono pezzi simili nel Museo Vetrario di Murano, nel Kunstgewerbemuseum di Berlino, e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano. Esiste anche un pezzo simile orginariamente datato al Cinquecento nella collezione Bagatti Valsecchi.

Un dipinto di Alessandro Allori (1535-1607) con un calice analogo è al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Tazzina biansataTazzina biansata

Tazzina biansata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 5,5 cmØ 9 cm

Inv. 0538

Sala da Pranzo

La tazzina è realizzata in vetro trasparente e ha una forma circolare, leggermente svasata, con costolature "a meza stampaura" fino a metà del corpo.

La parte superiore è decorata con due fili in vetro azzurro e presenta due ansette lavorate a cordoncino. La base è piccola e a disco.

Questo tipo di coppetta è tipico della produzione vetraria muranese del Seicento, come dimostrano diversi pezzi simili in varie collezioni e opere figurative contemporanee.

Ad esempio, una tazzina biansata, simile alla nostra, è raffigurata in un'opera di Giuseppe Recco conservata nel Museo Nazionale di Varsavia. Un'altra tazzina, con ansette a cordoncino e costolature verticali, appare in una tela di Christian Berentz.

Un pezzo analogo è presente in un disegno del codice pergamenaceo della Biblioteca Casatanese di Roma, datato 1624.

Due esemplari molto simili alla nostra tazzina si trovano nel Museo Vetrario di Murano e nella Galleria Laméris di Amsterdam. Anche nel Museo Poldi Pezzoli di Milano si conserva una tazzina in vetro color ambra con un motivo di costolature simile.

Il motivo delle ansette lavorate a cordoncino è comune anche nella produzione di coppette del XVII secolo di area catalana.

 

 

 

 

 

Tazzina biansataTazzina biansata

Tazzina biansata

Venezia

XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 7 cmØ 12 cm

Inv. 0567

Sala da Pranzo

Questa tazzina in vetro trasparente è leggermente svasata nella parte superiore e presenta un motivo decorativo a piccole bugne su quasi tutta la superficie tranne che sulla zona del bordo.

È lavorata con la tecnica della mezza stampaura e ha due anse simmetriche lavorate a cordoncino.

Nonostante una leggera incrinatura nella base, questa tazzina può essere attribuita alla produzione muranese del Seicento grazie ai confronti con oggetti simili conservati in alcune collezioni. Ad esempio, due coppette seicentesche in vetro trasparente e colorato con un motivo a bugne si trovano rispettivamente al Museo Poldi Pezzoli di Milano e al British Museum di Londra.

Ci sono anche altri esempi di tazzine simili con le due anse a cordoncino ma realizzate con tecniche differenti. Questa tazzina è simile per decorazione a una conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ma in vetro color ambra.

Il motivo delle anse lavorate a cordoncino caratterizza anche la produzione di coppette del XVII secolo di area catalana.

BottigliettaBottiglietta

Bottiglietta

Venezia

XVII-XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 18 cmØ 5 cm
diametro piede 7,5 cm

Inv. 0539

Sala da Pranzo

La bottiglietta è realizzata in vetro trasparente e ha la forma di un imbuto rovesciato, con un fondo circolare a cono molto rientrante che si restringe verso il collo, svasato all'imboccatura.

Non è chiaro a quale uso fosse destinato questo oggetto; potrebbe aver servito per contenere liquidi come il vino.

Nel Museo di Palazzo Rosso a Genova si trovano alcune bottiglie simili, decorate con lo stemma della Repubblica genovese, ma con un collo più largo e meno strozzato. A differenza di queste, la nostra bottiglietta non presenta alcun segno o indicazione di livello e manca di stemmi.

Un'altra bottiglia simile, ma con corpo più panciuto, era nella collezione Manca.

Inoltre, un dipinto del 1711 di Cristoforo Munari ritrae una bottiglia di forma simile, decorata alla base del collo con un motivo a cordoncino pinzato, contenente vino.

Ampollina farmaceuticaAmpollina farmaceutica

Ampollina farmaceutica

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro blu

altezza: 11 cmØ 4,5 cm

Inv. 0523

Sala da Pranzo

L'ampollina in vetro trasparente ha un corpo conico-piriforme e un breve collo, con un finto coperchio decorato da una presa quadrilobata in vetro azzurro-blu. Presenta un'unica ansa a doppia voluta e un beccuccio con canna leggermente arcuata.

Questo tipo di ampolla era probabilmente destinato a usi farmaceutici, come indicato dalla presenza del finto coperchio e di una sola apertura, progettata per inserire i medicinali e prevenire l'evaporazione. Era utilizzata per contenere liquidi come elisir, simile ad altre ampolle di dimensioni maggiori.

La brillantezza e trasparenza del vetro suggeriscono una datazione al Settecento in ambito veneziano, confermata dal confronto con manufatti della collezione del castello di Rosenborg a Copenaghen, raccolti dal sovrano danese Federico IV.

Un'ampolla con caratteristiche simili si trova nel Museo della Floridiana di Napoli. Inoltre, le anse analoghe a quelle della nostra ampolla si ritrovano in dipinti di Giovanni Paolo Castelli e Gabriele Salci, che raffigurano coppette a due manici.

Altre ampolle farmaceutiche simili sono conservate nel Museo Vetrario di Murano e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano.

Ampollina farmaceuticaAmpollina farmaceutica

Ampollina farmaceutica

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro blu

altezza: 11 cmØ 4,5 cm

Inv. 0524

Sala da Pranzo

L'ampollina è realizzata in vetro trasparente, presenta un corpo conico-piriforme e un breve collo con un finto coperchio, dotato di una presa quadrilobata in vetro azzurro-blu. È munita di un'unica ansa a doppia voluta e di un beccuccio con canna leggermente arcuata.

Questo tipo di ampollina era probabilmente destinato a usi farmaceutici, come evidenziato dalla presenza del finto coperchio e dalla singola apertura, concepita per inserire il medicinale e prevenire l'evaporazione. Si presume che conteneva liquidi come elisir, simile ad ampolle di dimensioni maggiori.

La trasparenza e brillantezza del vetro suggeriscono una datazione al Settecento in ambito veneziano, confermata dal confronto con manufatti della collezione del castello di Rosenborg a Copenaghen, raccolti dal sovrano danese Federico IV nel suo viaggio a Venezia nel 1709.

Lo stesso tipo di ansa invece è presente su una caraffa in vetro calcedonio del Museo della Floridiana di Napoli, datata al XVIII secolo. Inoltre, alcune coppette a due manici con anse analoghe sono raffigurate in opere di Giovanni Paolo Castelli e Gabriele Salci.

Altre ampolle simili, ma di dimensioni maggiori, si trovano nel Museo Vetrario di Murano e nelle Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano.

CompostieraCompostiera

Compostiera

Venezia

XVIII secolo

Vetro trasparente e pasta vitrea gialla, rossa, arancione, blu e verde

altezza: 15 cmØ 9,6 cm

Inv. 0540

Sala da Pranzo

Un'elegante compostiera di vetro trasparente a forma sferoidale, arricchita da due ansette in vetro incolore a forma di foglia, decorate con fragole in vetro trasparente. Il coperchio è ornato da una mela in pasta vitrea dai vivaci colori gialli, rossi, arancioni e blu, con una foglia verde. La base ad anello, realizzata con un ampio pontello a corona, conferisce stabilità e raffinatezza all'oggetto.

Questa compostiera si inserisce nella tradizione vetraria settecentesca di Murano, nota per l'uso di frutti in pasta vitrea colorata. Simili manufatti sono documentati in collezioni pubbliche, come il Museo Vetrario di Murano e le Civiche Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco.

Altre compostiere con caratteristiche diverse, come forme e prese a mascheroni, sono conservate nel Museo Ariana di Ginevra.

La varietà stilistica di queste opere evidenzia la ricchezza e la creatività della produzione vitrea veneziana dell'epoca.

Doppia ampolla per olio e acetoDoppia ampolla per olio e aceto

Doppia ampolla per olio e aceto

Venezia (?)

XVIII secolo

Vetro trasparente

altezza: 21 cmØ 8,5 cm

Inv. 0549

Sala da Pranzo

L'ampolla gemina della collezione Bagatti Valsecchi è un esempio raffinato di vetro decorato, composta da due elementi a boccia con motivi floreali e naturalistici incisi a rotella. I colli ricurvi, ornati da costolature verticali ben pronunciate, si innestano su un unico sostegno a balaustro, anch'esso decorato, con una base a disco dal profilo ripiegato.

La tecnica di lavorazione, che prevede la saldatura a caldo dei due elementi, è più costosa e raffinata rispetto ad altre ampolle gemine della stessa collezione.

L'incisione a rotella, che comincia a essere utilizzata nel Settecento, si ritrova in manufatti veneziani che imitano quelli boemi.

Alcuni esempi di vetri simili sono conservati nel Museo Vetrario di Murano.

La decorazione dell'ampolla presenta affinità con altri oggetti, come un'ampolla del Museo del Bargello e un'altra della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis. Analoghi motivi decorativi si trovano anche in un piatto del Museo di Veste Coburg.

Altre ampolle con caratteristiche simili, realizzate con la stessa tecnica, sono datate alla metà del Settecento e conservate in musei come quello di Murano e di Veste Coburg, evidenziando la diffusione di questo tipo di oggetto anche in altri contesti, come la produzione spagnola di La Granja de San Idelfonso.

Questi elementi suggeriscono un panorama artigianale complesso e interconnesso, in cui le influenze stilistiche e le tecniche si intrecciano, rendendo difficile un'attribuzione precisa esclusivamente a Venezia.

Calice a fluteCalice a flute

Calice a flute

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVI - inizi del XVII secolo

Vetro trasparente

altezza: 29 cmØ 10 cm
diametro piede 9 cm

Inv. 0509

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con coppa conica molto stretta e allungata, stelo corto ed un piede liscio a disco.

Questo tipo di calice, chiamato a "flute", veniva prodotto a Venezia per l'esportazione verso i mercati fiamminghi; l'oggetto infatti veniva rappresentato spesso nei dipinti fiamminghi del Seicento. Il calice a "flute" della collezione Bagatti Valsecchi mostra una forma simile a quella di un tipo raffigurato nei disegni della "Bichierografia" di Giovanni Maggi, dedicata al cardinale Del Monte, noto collezionista e mecenate di Caravaggio. Maggi sottolinea che le fogge dei bicchieri illustrati derivano dagli oggetti presenti nella collezione del cardinale.

Diversi esemplari di calici simili sono stati datati allo stesso periodo. Un calice è conservato nel Museo Poldi Pezzoli di Milano, mentre altri due si trovano nel Rijksmuseum di Amsterdam e nel Museo Ariana di Ginevra. Questi confronti rafforzano l'attribuzione temporale del calice Bagatti Valsecchi.

Inoltre, ci sono calici con lo stesso gambo ma coppe differenti, uno conservato nel Museo Civico di Torino e un altro nelle collezioni del Museo Calderini di Varallo. Questi pezzi evidenziano la varietà delle produzioni vitree dell'epoca, suggerendo un contesto artigianale fiorente e ben documentato.

La vicinanza stilistica e cronologica dei vari esemplari conferma l'importanza e la diffusione di questo tipo di calice nel panorama del vetro veneziano del Seicento.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVII - inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro azzurro

altezza: 19,5 cmØ 7,5 cm
diametro piede 8 cm

Inv. 0545

Sala da Pranzo

Il calice è realizzato in vetro trasparente con una coppa a campana allungata e due rigonfiamenti aperti e schiacciati, mentre il gambo è decorato con una sola aletta in vetro azzurro con creste in vetro trasparente.

La datazione proposta è ai primi anni del XVIII secolo, basata su confronti con altri soffiati simili. Calici simili ispirarono la produzione veneziana del XIX secolo.

Si può escludere una datazione all’Ottocento per la qualità del vetro e la resa approssimativa di alcune parti.

Calice a coppa sagomataCalice a coppa sagomata

Calice a coppa sagomata

Venezia o "à la façon de Venise"

Fine del XVII -inizi del XVIII secolo

Vetro trasparente e vetro verde azzurro

altezza: 21,5 cmØ 8 cm

Inv. 0544

Sala da Pranzo

Il calice è in vetro trasparente con una coppa a campana stretta e allungata che presenta tre rigonfiamenti schiacciati e aperti nella parte inferiore.

Il fusto è cilindrico con alette in vetro verde-azzurro e ha due decorazioni a creste trasparenti. Il piede è a disco e separato dallo stelo da un altro piccolo disco schiacciato.

La conservazione è buona, anche se presenta segni di usura. La datazione si basa su confronti con calici simili, tra cui esemplari del Museo Poldi Pezzoli e del Museum für Angewandte Kunst di Vienna. Inoltre, ci sono analogie con altri calici del British Museum e del Museo Vetrario di Murano, risalenti al XVII e XVIII secolo.

La presenza di alette con creste in vetro trasparente è caratteristica di manufatti vitrei veneziani del Seicento e inizio Settecento.

Alcuni calici simili sono stati prodotti anche nella seconda metà dell'Ottocento, ma la qualità del vetro e l'approssimazione di alcuni dettagli nel calice in questione suggeriscono una datazione più antica, fino ai primi anni del XVIII secolo.

Inoltre, un calice simile nella collezione Lehman del Metropolitan Museum di New York è datato al XVII secolo, ma presenta differenze stilistiche.

 

Vasetto tipo “Kuttrolf”Vasetto tipo “Kuttrolf”

Vasetto tipo “Kuttrolf”

Venezia o "à la façon de Venise"

XVII secolo

Vetro trasparente evetro azzurro

altezza: 30 cmØ 7,5 cm

Inv. 0565

Sala da Pranzo

Il vasetto è in vetro trasparente e poggia su una base a disco con orlo ripiegato.

La struttura comprende un nodo schiacciato con piccole costolature, seguito da quattro nodi aperti disposti verticalmente, con i due ultimi leggermente schiacciati, e una parte cilindrica con una leggera strozzatura a metà. L'apertura a becco è decorata da un filo di vetro azzurro lungo l'orlo.

La parte superiore del vaso e l'imboccatura presentano leggere costolature verticali.

Il manufatto mostra segni di devetrificazione.

Vasi di questo tipo, noti come "Kuttrolf", erano prodotti a Venezia e nelle vetrerie d'Oltralpe tra la fine del Cinquecento e il Seicento. Il termine deriva probabilmente dal latino "gutta" (goccia), poiché questi oggetti permettevano di versare liquidi lentamente. L'uso di questi vasetti come contenitori di vino durante banchetti è documentato da fonti figurative germaniche del periodo.

Un modello simile è presente nella Bichierografia di Giovanni Maggi, dedicata ai vetri del cardinale Del Monte. Un altro esemplare simile si trova nell'Historischmuseum di Amsterdam. Altri "Kuttrolf" del XVII secolo sono conservati in diverse collezioni pubbliche, tra cui il Museum für Kunsthandwerk di Francoforte e il Museo Vetrario di Murano.

Negli ultimi decenni dell'Ottocento, la produzione vetraria veneziana "in stile antico" includeva soffiati ispirati ai "Kuttrolf" seicenteschi, come documentato nel Museo Poldi Pezzoli di Milano. Questa diffusione è confermata da modelli presenti in cataloghi di vetrerie muranesi dell'epoca, tra cui il catalogo della vetreria Toso e quello della ditta Salviati.

Vaso con coperchioVaso con coperchio

Vaso con coperchio

Venezia o Toscana

XVII secolo

Vetro trasparente e oro

altezza: 21 cmØ 7 cm
diametro base 8,5 cm

Inv. 0543

Camera Rossa

Il vaso è in vetro trasparente color giallino, con una base circolare a disco e un nodo sferico.

La sua forma presenta una parte globulare schiacciata, alla quale si innesta una sezione cilindrica leggermente svasata nella parte superiore. L'orlo dell'imboccatura è doppio e ripiegato.

Nella parte alta sono stati attaccati a caldo due anellini, che, insieme a quelli sul coperchio, servivano per far passare una cordicella con un sigillo di ceralacca, permettendo di richiudere il vaso in modo sicuro. Il coperchio, anch'esso in vetro, ha una forma a cupola ribassata e termina con una presa su un nodo, caratterizzata da segni delle pinze usate nella lavorazione, che ricorda la forma di una croce.

Sulle prese e sugli anellini di chiusura sono visibili alcune tracce di doratura, che un tempo erano probabilmente complete.

Questo vaso presenta alcune analogie con una serie di vasi senza anellini, conservati nella collezione del Museo di Veste Coburg, destinati a usi farmaceutici. La presenza di anellini sul corpo e sul coperchio è riscontrabile anche in alcuni reliquiari cilindrici, come in un esemplare del Museo Ariana di Ginevra. Inoltre, si confronta con un vaso simile, proveniente dalla spezieria dello Spedale di Santa Fina di San Gimignano, suggerendo un uso potenzialmente farmaceutico.

L'oggetto, di produzione toscana, sembra riflettere modelli veneziani di reliquiari, come quello conservato nel Museo Vetrario di Murano. Altri confronti includono reliquari cilindrici con coperchio a cupolino, anellini e prese a forma di croce arrotondata, che presentano segni delle pinze usate nella lavorazione.

Stabilire con certezza l'uso del vaso è complesso: sebbene la forma ricordi i vasi da farmacia seicenteschi del Museo di Veste Coburg, le tracce di decorazione a foglia d'oro e la forma della presa del coperchio suggeriscono una destinazione liturgica, avvicinandosi ai reliquiari della collezione Manca e della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma. Questa incertezza è accentuata dalla comune presenza di anellini, utilizzati sia nei reliquiari che nei vasi da farmacia.

 

 

 

 

Vasetto con coperchioVasetto con coperchio

Vasetto con coperchio

Venezia o Toscana

XVII-XVIII secolo

Vetro trasparente, vetro azzurro blu e vetro lattimo

altezza: 12,5 cmØ 5 cm

Inv. 0519

Sala da Pranzo

Il vasetto è in vetro trasparente, di forma cilindrica, con un coperchio a cupolino ribassato e una presa rotonda in vetro azzurro-blu. La base è a disco e bombata.

Non è facile determinare l'uso esatto di questo manufatto, ma potrebbe essere stato destinato a un impiego farmaceutico, per contenere medicamenti come erbe o minerali.

Alcuni confronti possibili sono con due vasetti cilindrici della fine del Cinquecento, provenienti dalla spezieria dello Spedale di Santa Fina, che presentano un coperchio a cupolino e pomolo, ma si differenziano per la presenza di anellini sul corpo, dimensioni maggiori e una presa in vetro trasparente.

Altri due esemplari simili, con lievi variazioni nella forma del coperchio e nel pomolo in vetro trasparente, sono conservati nel Museo Vetrario di Murano e potrebbero essere stati destinati a un uso liturgico.