The rich collection of furnishings is a fundamental part of the collecting and life-style project of the Bagatti Valsecchi home. The brothers had no compunction about flanking their 15th and 16th century pieces with heavily restored pieces, or even 19th century pieces in the Renaissance style, since their goal was to create an ambiance in which the total effect was more important and convincing than the originality of its single pieces.
Achille Merico
1885
Legno di noce
180 × 137 × 74 cm
Inv. 0064
Questa credenza con alzata contiene un pianoforte verticale con arpa metallica di meccanica francese.
Il corpo inferiore presenta una tastiera apribile (composta da sette ottave partendo dal "la"), una fascia sottopiano decorata con girali vegetali e pilastri con candelabre, mentre la parte superiore ha una struttura architettonica con colonne scanalate e intagliate tra cui vi è una composizione a falsa prospettiva.
Il mobile fu progettato dai fratelli Bagatti Valsecchi, i cui disegni preparatori sono conservati presso l'archivio del museo.
attributed to Achille Merico
Fine del XIX secolo
Legno di noce e castagno
83.5 × 69 × 45.5 cm
Inv. 0079 - 0080
La coppia di comodini presenta uno sportello intagliato con un arco e pavimento prospettico, simile al corpo superiore del pianoforte nella Sala della Stufa Valtellinese (Inv. 0064), suggerendo che l'autore sia lo scultore in legno Achille Merico.
Il fronte è decorato con una cornice a squame, lesene a nastro intrecciato con rosette, e scanalature sulla parte frontale del cassetto.
Il piano presenta il becco di civetta e un gocciolatoio a dentelli.
Fratelli Mora (attr.)
Fine del XIX secolo con frammenti del XVI secolo.
Legno di noce
166 × 173 × 52 cm
Inv. 0006
La cassapanca è stata costruita utilizzando un frontale di cassone antico completo di balza.
Il frontale presenta due figure maschili intagliate con girali vegetali che sostengono uno stemma e cariatidi sulle colonne della cassa.
La parte superiore è decorata con sei lesene, formelle e pannelli con mascheroni e composizioni vegetali. Al centro della trabeazione c'è una cartella con un motto inciso che recita: "DIO CONSERVI LA PACE E LO PERFECTO AMORE".
L'opera è stata creata da artigiani probabilmente dell'Italia settentrionale, forse lombardi e risale alla metà del Cinquecento.
Innocente Cattaneo
1885
Legno di noce
78.5 × 86 × 43 cm
Inv. 0065–0066
Una coppia di comodini in legno di noce, composti anche con materiale antico di recupero.
Presentano una balza alta con gola intagliata a foglie, lesene con nastri intrecciati e cassetti intagliati a fogliami.
I due sportelli hanno telai intarsiati con nastri prospettici e formelle a bassorilievo con conchiglie tra cartigli e volute.
Il piano ha un aggetto deciso e presenta un becco con profonde unghiature.
L'etichetta del fabbricante, "I. Cattaneo, Ebanista, Intagliatore, Negoziante oggetti d'antichità", è posizionata all'interno dei comodini. L'artefice, attivo a Milano alla fine del XIX secolo, seguiva un repertorio rinascimentale. L'artigiano dimostra una preferenza per composizioni rigorose, un intaglio minuto e forme neoquattrocentesche.
Innocente Cattaneo
1886
Legno di noce
196 × 86.5 × 46.5 cm
Inv. 0071
La vetrina è simile a quella presente nella stessa stanza (Inv. 0070) in termini di dimensioni e architettura, ma presenta fregi e candelabri diversi sulle lesene, sull'architrave, sul cassetto e sullo sportello.
Lo stemma con le insegne dei Bagatti Valsecchi e dei Borromeo è intagliato su un serto di lauro sullo sportello, mentre le iniziali LI/BA/VA/BO di Carolina Borromeo sono scolpite negli angoli della specchiatura. Un cartiglio in basso riporta la data di esecuzione dell'opera, MDCCCLXXXV.
Il mobile è stato realizzato dall'intagliatore milanese Innocente Cattaneo e consegnato nell'aprile 1885 per la somma di 2000 lire.
Innocente Cattaneo
1886
Legno di noce
196.5 × 86.5 × 46.5 cm
Inv. 0070
La vetrina è composta da due parti decorate a motivi intagliati con lesene corinzie e grottesche.
La parte inferiore ha un tamburo e uno sportello con specchiatura unica. Dal cassetto è possibile estrarre una specchiera con appoggio.
L'elemento superiore è vetrato sui 3 lati e ha lesene sugli angoli. L'opera, simile all'altra vetrina nella stessa stanza, fu commissionata per Carolina Borromeo e destinata a contenere gioielli e altri oggetti personali. Fu realizzata dallo stesso artista che creò gli altri mobili neorinascimentali nella stanza, mentre il disegno di progettazione del mobile venne probabilmente fatto dai fratelli Bagatti Valsecchi.
La vetrina, insieme alla sua gemella, costò 2000 lire, come indicato sulla fattura datata 1886.
Manifattura Alto Veneto o Friuli
Prima metà del XV secolo
Legno di cipresso
12 × 28 × 13.5 cm
Inv. 0601
Una cassetta in legno di cipresso, con un intaglio decorativo sul fronte raffigurante cani affrontati con collare, circondati da un tralcio vegetale.
Sul coperchio esterno, decorato con incisioni a nastro, ci sono tracce di un piccolo scomparto, mentre all'interno ci sono tracce di un bordo decorato a punzone a rombo bulinato.
La cassetta appartiene ad una serie di cassette simili con decorazioni analoghe a animali da caccia di gusto orientale, datate alla prima metà del XV secolo e probabilmente realizzate in legno di cipresso.
Manifattura del veneto nord-orientale
Terzo quarto del XV secolo
Legno di cipresso
50 × 83 × 35.5 cm
Inv. 0604
La cassa è decorata con intagli ribassati su tutte le superfici visibili con motivi di difficile lettura a causa della perdita di decorazioni superficiali.
Il frontale presenta due scene principali, la prima con una o due figure a cavallo, mentre la seconda con quattro figure femminili con copricapo, circondate da un nastro decorato con amorini alati, fiere e cigni.
Sui fianchi del cassone ci sono angeli coronati e altre figurine alate che montano cigni.
Il coperchio ha una grande losanga incisa e una bordura punzonata.
Questo tipo di decorazione sembra essere tipico del Quattrocento e di un'ampia area geografica che copre l'Italia settentrionale, la Svizzera, l'Austria e la Germania meridionale, in particolare la zona veronese e dell'Alto Adige.
Manifattura Alto Veneto o Friuli
Prima metà del XV secolo
Legno di cipresso e pioppo
12.5 × 28.5 × 13.5 cm
Inv. 0602
Quest'opera è simile alle cassette Inv. 0601 e 0608, tuttavia è in pessime condizioni.
Il coperchio e il fondo sono realizzati in legno di pioppo, mentre il corpo è in cipresso, entrambi non sono originali.
Sul fronte ci sono due formelle raffiguranti un cane e una lepre racchiusi in tralci vegetali, con un vaso stilizzato al centro sotto la serratura.
Manifattura di Siena
Ultimo quarto del XV secolo e fine del XIX secolo
Legno di pioppo, pastiglia dorata e dipinta
84 × 203 × 65 cm
Inv. 0027
Cassone di legno di pioppo riccamente decorato in pastiglia dorata e dipinta, dotato di un coperchio convesso.
Sul frontale vi è una fine decorazione vegetale in rilievo che inquadra una scena cavalleresca raffigurante un corteo – verosimilmente nuziale – composto da cinque gruppi di figure che si susseguono paratatticamente.
La rappresentazione è racchiusa entro due solenni figure angelicate, raffigurate di dimensioni maggiori rispetto alle figure del corteo, munite di scudo con simboli araldici: l’angelo a sinistra esibisce lo stemma senese della famiglia Piccolomini – caratterizzato da una croce caricata di cinque montanti d’oro – mentre sullo scudo dell’angelo sulla destra sono raffigurati una ruota rossa e simboli floreali.
Trattandosi di un cassone nuziale, è possibile ipotizzare che gli scudi delle due figure angeliche riportino la raffigurazione degli stemmi delle due casate che si sarebbero unite in matrimonio.
Il fondo è finemente inciso e bulinato con decorazioni a girali vegetali e presenta una netta suddivisione tra la porzione superiore e quella inferiore che simula una distesa erbosa.
Sui fianchi del cassone vi sono invece ricche cornici polilobate che racchiudono stemmi araldici non ancora identificati.
Manifattura francese (?)
Fine XIX secolo, frontale del XVI secolo
Legno di noce
100 × 198 × 50 cm
Inv. 0048
Credenza realizzata alla fine del XIX secolo. Presenta un fronte apribile a un'anta, decorata con un pannello intagliato.
Il pannello, proveniente da un frammento di cassone francese del XVI secolo, presenta al centro una testa virile circondata da animali marini fantastici e figure antropomorfe, sormontata da una targa con l'incisione "NUNQUAM RETRORSUM".
Il fronte intagliato può essere attribuito ad artefici francesi grazie alla tecnica di finitura dell'incisione e alle fisionomie delle figure rappresentate, che coincidono con quelle di alcune opere francesi.
Il resto della credenza, comprese le cornici della base, le colonne angolari, il piano, i fianchi e le fodere, sono opere di artigiani del XIX secolo che hanno utilizzato principalmente legno di recupero.
Manifattura di Vicenza
Fine del XV - inizio del XVI secolo, con integrazioni di fine XIX secolo
Legno di pioppo dipinto e dorato, ferro battuto
124 × 190 × 67 cm
Inv. 0024
Il cassone dorato presenta tre dipinti, divisi da quattro candelabre, sul fronte: L'uccisione di Giulio Cesare, Enea che fugge col padre Anchise sulle spalle e il figlio Ascanio per mano, seguito dalla moglie Creusa e La testa di Pompeo presentata a Cesare.
La cassa è in legno di pioppo antico, mentre la balza è stata ricostruita con legname nuovo.
La doratura del coperchio sembra essere stata aggiunta in epoca moderna per coprire la policromia originale quattrocentesca.
Manifattura Germania meridionale (?)
Fine del XIX secolo con frontale del XVI secolo
Legno di noce
62 × 141 × 46.5 cm
Inv. 0002
Il cassone è composto da frammenti antichi e legno di recupero.
Tra le lesene decorate con foglie e volute, un uomo e una donna sono rappresentati su due dei pannelli del cerchio centrale: questi sono originali del XVI secolo, mentre un'altra lesena è una copia del XIX secolo.
Le due figure possono essere attribuite alla scuola tedesca della seconda metà del XVI secolo.
Il legno di noce e pioppo è stato utilizzato per il coperchio, i fianchi e le fodere.
Le maniglie di ferro battuto sui fianchi appartengono al Cinquecento, ma non sono pertinenti all'opera.
Manifattura Italia settentrionale
Fine del XIX secolo con aggiunta di frammenti più antichi
Legno di noce e rovere
169 × 123 × 49 cm
Inv. 0003
Lo stipo è sostenuto da due mensole con zampe leonine che si appoggiano su una balza.
Il corpo ha un'architrave baccellato, sportelli laterali, una ribalta centrale e una fascia con tre cassetti. Tutte le specchiature sono rivestite con piallacci di rovere e ornate con archetti a tutto sesto poggianti su pilastri.
Gli sportelli sono divisi da lesene intagliate con mascheroni.
Manifattura Italia settentrionale
Fine del XIX secolo con elementi del XVI-XVII secolo
Legno di noce e abete
110.5 × 140 × 46 cm
Inv. 0085
Il mobile era in origine il corpo superiore di un armadio da sacrestia o di uno stipo, allo stato attuale è classificabile come un cassettone.
La serratura a scatto, visibile sotto l'architrave, testimonia la preesistenza di uno sportello a calatoia.
I cassetti e le ante laterali hanno frontali decorati con fregi vegetali intagliati su fondi puntinati, mentre i due cassetti più grandi presentano un ovale, con una testa di cherubino e una colomba con un ramo di ulivo e due stelle, posizionato al centro.
Il basamento, i piedi e il piano sono rifacimenti più recenti.
Il mobile risale alla fine del XVI o alla prima metà del XVII secolo, ed è stato probabilmente prodotto in Italia settentrionale, forse in Lombardia. Una targhetta sul retro indica che il mobile si trovava in passato in una "saletta azzurra con pianoforte". Adesso il mobile si trova nella Camera Verde del Bagatti Valsecchi.
Manifattura Italia settentrionale
Fine del XIX secolo con frammenti del XV secolo
Legno di noce
111 × 167 × 48 cm
Inv. 0037
La cassa è caratterizzata da grandi specchiature in legno di noce con intarsi geometrici e braccioli con volute; il lato esterno del bracciolo destro è privo di tarsia.
Alcune parti del mobile presentano incongruenze tecniche e stilistiche: ad esempio, il sedile ribaltabile ha cerniere ad anello di ferro che non corrispondono alla serratura odierna, l'interno è patinato artificialmente, la spalliera ha montanti interrotti con giunzioni nascoste e la cornice superiore è ricostruita.
Anche i braccioli non sono stilisticamente pertinenti con le decorazioni intarsiate.
Si pensa che l'opera sia stata creata utilizzando un cassone antico, forse settecentesco, rifinito con parti di altri mobili, intarsiato con frammenti di toppi quattrocenteschi.
Manifattura Italia settentrionale
Fine del XIX secolo, con frammenti del XVI-XVII secolo
Legno di noce
54 × 157 × 58 cm
Inv. 0029
Il cassone è stato creato utilizzando legno antico recuperato e presenta un basamento con piedi intagliati e una balza decorata.
Il fronte ha un pannello centrale che rappresenta due draghi che affrontano uno stemma diviso in croce.
I fianchi del cassone sono privi di decorazioni e la cornice è semplice.
All'interno del mobile è presente una targhetta in cui si riporta che "Contiene oggetti appoggiati e spade e corazze e bardature di cavallo che stanno sulla rastrelliera fra le porte verso il salone".
Manifattura Italia settentrionale
XV e XIX secolo
Legno di noce
89 × 190 × 50 cm
Inv. 0016
Il cassone, nonostante sia in buono stato di conservazione, presenta vecchi segni di manomissione: i fianchi e il coperchio sembrano essere in legno antico ricostruito, mentre la fodera posteriore e il frontale sembrano essere originali del XV secolo.
Il frontale è decorato con archetti ciechi trilobati e fogliami ed è costituito da una sola grande tavola di noce agganciata al fianco da una chiodatura a vista.
I piedi sono composti, in materiale antico, da due elementi a forma di clessidra con scanalature, ma non corrispondono stilisticamente al frontale, suggerendo che provengono da un'altra opera.
La sequenza di archetti è simile a quella presente nel cassone delle Sette Virtù (Inv. 0025) ed è considerata una caratteristica presente nei cassoni lombardi tardo-gotici.
Manifattura Italia settentrionale
XV e fine del XIX secolo
Legno di noce, palissandro, ebano, avorio
51.5 × 113.5 × 54.5 cm
Inv. 0028
Il cassone presenta un fronte costituito da una tavola di noce intarsiata con tessere d'avorio, legni colorati ed ebano, ed è scandito da tre formelle.
I fianchi sono rifiniti con la tecnica "a buio" e sono privi delle maniglie originali in ferro.
Il fondo e la fodera posteriore sono patinate con mordente.
Il coperchio è difficile da valutare e non è chiaro se sia rimontato su un nuovo supporto di legno o mantenga l'ossatura antica.
La serratura e le cerniere sono moderne, come anche i piedi a ciabatta.
Nella decorazione presenta una bordura a girali, la rappresentazione del pozzo e dell'albero della vita ai lati della formella centrale e una specchiatura a stella su quest'ultima.
Manifattura Italia settentrionale
XVI secolo
Legno di noce, avorio, pero, ferro
45 × 60.5 × 37.5 cm
Inv. 0040
Un piccolo stipo da tavolo con sedici tiretti celati accessibili tramite un pannello a ribalta decorato con intarsi geometrici "alla certosina" in legno chiaro e avorio, incorniciati da legno di pero e rifiniti con maniglie di ferro battuto.
Il mobile ha una fodera posteriore in legno di pioppo e una serratura di ferro a vista.
Manifattura Italia settentrionale
XVI-XVII secolo
Legno di noce
22 × 43 × 21.5 cm
Inv. 0606
La cassetta presenta un frontale intagliato a bassorilievo con tralci a fogliami intorno ad uno scudo.
Il coperchio e la base sono decorati da cornici intagliate, mentre il sostegno anteriore è costituito da due volute.
L'oggetto, pur non essendo di alta qualità, è originale del XVI-XVII secolo. Invece, il supporto posteriore è stato rifatto in epoca recente.
Manifattura Italia settentrionale
fine del XVI secolo e fine del XIX secolo
Legno di noce, castagno e abete
190 × 234.5 × 60.5 cm
Inv. 0095
La credenza, per come viene vista oggi, è stata creata attraverso la composizione e il restauro di parti per lo più antiche che erano probabilmente parte di uno o due mobili simili ma di dimensioni e strutture diverse.
Gli elementi di restauro sono stati eseguiti con legname di recupero e anche con essenze diverse come il legno di castagno al posto del noce.
Il fronte del corpo inferiore della credenza è composto da due sportelli originali del XVI secolo con la sua ferramenta, anche i frontali dei cassetti centrali sono originali. Invece, la balza e i piedi del mobile sono stati creati nel XIX secolo con legname più antico.
La decorazione della credenza è composta da motivi a baccellature, ovuli, nastri intrecciati e dentelli.
Manifattura italiana
Fine del XIX con tarsie del XV secolo
Legno di noce, quercia, bosso, altre essenze, ferro
29 × 71 × 46 cm
Inv. 0597
Il cofano presenta tarsie su tutte le superfici tranne che sul lato posteriore e la fodera di base.
La decorazione comprende principalmente toppi geometrici e prospettici, con una scacchiera sul coperchio e una croce montata sulla faccia interna mediante la tecnica di incasso.
All'interno è presente un vano con coperchio intarsiato con forse dei piccoli cassetti; la ferramenta è costituita da due maniglie di ferro e cerniere ottocentesche, manca la serratura.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo
Legno di castagno, abete e noce
90 × 86 × 32 cm
Inv. 0063
La credenza è costituita da un cassetto e da un'anta con quattro specchiature.
I piedi, collegati da una traversa, sono a forma di vaso intagliati e sostengono l'elemento superiore del mobile.
È stato realizzato nell'Ottocento o in tempi più recenti.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con decorazioni del XVI-XVII secolo
Legno di noce, bronzo e ferro
169.5 × 138 × 53 cm
Inv. 0083
Il mobile è costituito da uno stipo collegato ad un tavolo.
La parte superiore ha una grande calatoia rivestita in radica di noce con cerniere di ferro a vista, serratura centrale e due chiavistelli sui lati. Sugli angoli e sui lati ci sono "bambocci" raffiguranti angeli sovrapposti.
Sopra ci sono quattro cassetti intervallati da figure di putti e uno stemma con cappello cardinalizio diviso in croce con gigli e stelle.
Il piede ha sei gambe a torciglione collegate da traverse e un tamburo intagliato con motivi vegetali e due cassetti con grandi volute che fungono anche da sostegno per lo sportello a ribalta.
L'interno ha due sportelli laterali e una struttura centrale con cassetti di varie forme e maniglie di bronzo dorato.
L'opera è stata realizzata alla fine dell'Ottocento utilizzando alcuni fregi antichi, ma i "bambocci" e lo stemma sul fronte del mobile risalgono al Cinquecento.
Le lesene e la decorazione interna sono invece più recenti.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con frammenti del XVI-XVII secolo
Legno di noce, bronzo e ferro
220 × 145 × 55 cm
Inv. 0005
Mobile tardo-ottocentesco costituito da uno stipo con una grande calatoia e una credenza con due sportelli e due cassetti.
Sono stati utilizzati molti frammenti antichi, principalmente attribuibili a mobili genovesi del XVI e XVII secolo. La maggior parte del mobile è ricostruita.
La decorazione è costituita da una coppia di candelabri con bambocci montati sul fronte dello stipo e altre due montate sulla credenza. Si vedono due putti su cavalli marini montati sui sostegni per la calatoia, quattro mezzi busti del coronamento dello stipo e un puttino posto sull'angolo di sinistra.
Questo tipo di mobile con decorazioni antiche divenne molto popolare a partire dagli anni '70 dell'Ottocento.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con frammenti dell'inizio del XVI secolo
Legno di noce
80 × 137 × 65 cm
Inv. 0021
Il mobile è stato realizzato alla fine dell'Ottocento che riutilizza cinque tarsie antiche.
Sul fronte del cassone quattro lesene intagliate, con candelabre e capitelli, scandiscono le tre formelle raffiguranti la storia di Porcia, figlia di Catone, in vedute architettoniche.
I due lati del cassone sono provvisti di maniglie di ferro e due tarsie raffiguranti conigli ritagliati e adattati allo spazio. I nastri intarsiati attorno sono costruiti con frammenti di toppi prospettici antichi.
I tre riquadri intarsiati del fronte sono arricchiti con architetture, ma senza una rigorosa struttura prospettica, il che suggerisce un'attribuzione ad artefici lombardi attivi tra Quattrocento e Cinquecento.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con frammenti del XVI e XVII secolo
Legno di noce
85 × 132 × 63.5 cm
Inv. 0092
Il tavolo è composto da un piano, montato su un tamburo dotato di cassetti, e da un basamento caratterizzato da sette balaustri, innestati su una pedana rialzata. Il piano presenta i bordi smussati e ornati da intagli floreali iscritti entro regolari festoni semicircolari. Il tamburo è decorato da quattro fregi intagliati con motivi vegetali e giraliformi inframmezzati, sugli angoli, da cubi su cui si dispongono teste alate di cherubino e pinnacoli torniti. La struttura è sorretta da sette colonne solidamente tornite, ordinate su un imbasamento conformato a «H», caratterizzato da quattro teste leonine disposte alle rispettive estremità.
Il mobile è il risultato di un assemblaggio di frammenti antichi ed elementi prettamente ottocenteschi. Il piano, il tamburo, l’imbasamento e le relative ciabatte con le teste leonine sono coerentemente riferiti alla fine del XIX secolo mentre le colonne e le teste di cherubino sul tamburo sono riconducibili a epoche diverse: le prime verosimilmente di fattura seicentesca mentre le sculture di chiara manifattura cinquecentesca. Le quattro teste scultoree sono di eccellente qualità e nobilitano il mediocre insieme del tavolo pertanto, la critica le ha ricondotte alla mano di un talentuoso intagliatore cinquecentesco.
La collezione Bagatti Valsecchi conserva altri tre esemplari di analoga conformazione, prodotti nell’Ottocento assemblando frammenti di epoche diverse (inv. nn. 46, 49 e 58).
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con tarsie della seconda metà del XV secolo
Legno di noce, bosso e quercia nera
15 × 35 × 46.5 cm
Inv. 0603
Questa cassetta, definita "da scrivano" nei vecchi inventari del museo, è stata creata probabilmente con materiale di recupero nei tardi anni del 1800.
Ha un cassetto sul lato posteriore e due scomparti interni. Il coperchio presenta intarsi geometrici intrecciati attorno a uno stemma non identificato, mentre sui tre lati a vista ci sono bordi decorati, tra cui uno mostra un toppo prospettico con parallelepipedi disposti a croce.
I frammenti degli intarsi sono probabilmente provenienti da qualche opera distrutta di maestri della tarsia, attivi nel XV secolo. Questi motivi decorativi sono stati utilizzati sia nell'Italia centrale che nella parte settentrionale del paese.
Le cerniere e la serratura sono state rifatte.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con tarsie della seconda metà del XV secolo
Legno di noce
93 × 73 × 40 cm
Inv. 0052
Il comodino, insieme al comodino gemello (Inv. 1100) è stato collocato al lato del letto nella Camera del Letto Valtellinese e sembrerebbe che sia stato fatto appositamente per questa stanza.
Il mobile è stato creato alla fine dell'Ottocento ed è decorato con una tarsia rinascimentale, composta da fiori e da uno stemma, montata sullo sportello centrale.
Le parti decorative esterne sono create con legno antico di recupero.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo con tarsie della seconda metà del XV secolo
Legno di noce
93 × 73 × 40 cm
Inv. 1100
Il comodino, insieme al comodino gemello (Inv. 0052) è stato collocato al lato del letto nella Camera del Letto Valtellinese e sembrerebbe che sia stato fatto appositamente per questa stanza.
Il mobile è stato creato alla fine dell'Ottocento ed è decorato con una tarsia rinascimentale, composta da fiori e da uno stemma, montata sullo sportello centrale.
Le parti decorative esterne sono create con legno antico di recupero.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo e inizi del XX, con frammenti della metà del XVI secolo
Legno di noce e ferro
188 × 126 × 50 cm
Inv. 0101
Il cassone sembra risalire alla fine del XIX secolo, mentre il dossale fu approntato qualche decennio più tardi.
Tutto il dossale, compreso l'architrave, le mensole e le lesene, oltre ai braccioli, il piano di seduta e i fianchi con maniglie di ferro, sono rifacimenti in stile utilizzando per lo più legno nuovo.
Il frontale ha due formelle centrali intagliate ex novo, una bordura con fregio geometrico in parte antica e una balza anch'essa autentica del XVI secolo e pesantemente stuccata.
L'opera completa alla base con una coppia di lesene con frammenti autentici del Cinquecento, raffiguranti mascheroni, trofei musicali (sinistra) e armi (destra).
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo, con frammenti del XV e XVI secolo
Legno di noce, pioppo e altre essenze
126 × 88 × 59 cm
Inv. 0033
Una seduta realizzata verso la fine del XIX secolo, utilizzando elementi antichi.
La struttura sottostante è in gattice rivestito con piallacci di noce e toppi prospettici, con frontale e lato destro originali e il lato sinistro rifatto.
Gli animali marini fantastici intagliati sui due braccioli sono di recupero, probabilmente provenienti dai braccioli di un coro italiano del XVI secolo.
Lo schienale ha una formella centrale antica, ma la bordura a toppo e la fascia intarsiata a motivi floreali sono state rifatte.
La costruzione originale dell'elemento della cassa si ritiene il frutto dell'operato di artefici dell'Italia centrale del Quattrocento.
Manifattura italiana
Fine del XIX secolo, con frammenti del XV, XVI e XVII secolo
Legno di noce, di frutto e pastiglia
66 × 183 × 63 cm
Inv. 0022
Cassone in legno di noce con innesti in pastiglia e tarsie lignee, sorretto da zampe leonine. La struttura è tripartita in formelle decorative: ai lati vi sono due bassorilievi a pastiglia con soggetti desunti dalla mitologia classica mentre al centro vi è una tarsia lignea raffigurante un paesaggio architettonico con una chiesa dominante su una piazza desolata. Le formelle sono divise tra loro da quattro fregi vegetali in pastiglia e sono sovrastate da un fregio decorativo composto dall’alternarsi di due leoni alati affrontati e due delfini con le code intrecciate.
Il manufatto è frutto di un articolato assemblaggio di frammenti tardo rinascimentali e ottocenteschi: l’ossatura della cassa è antica, i piedi a zampa di leone sono parzialmente originali mentre il coperchio è ricostruito. Le formelle laterali in pastiglia e le relative cornici quadrangolari sono state recuperate e adattate al cassone mediante stuccatura; i fregi vegetali posti all’esterno della composizione sono di matrice cinquecentesca mentre i fregi che inquadrano lateralmente la tarsia centrale sono da riferire dubitativamente al XVII secolo.
Manifattura italiana
Inizio del XVII secolo e fine del XIX secolo
Legno di noce
56 × 164 × 52 cm
Inv. 0099
Il cassone presenta un frontale apribile a ribalta, con grosse cerniere.
È il risultato di una modifica più recente a un'opera originale del XVII secolo, con piedi a zampa di leone. Fodere e coperchio fanno parte dello stesso oggetto, mentre il frontale e le cariatidi sono stati probabilmente modificati.
Il fronte è decorato con volute vegetali, frutti e figure antropomorfe.
Manifattura italiana
Metà del XVI sec
Legno di noce
61 × 173 × 58 cm
Inv. 0020 - 0026
I due cassoni sono pressoché integri, con l'eccezione del cassone Inv. 0020 che ha un piede posteriore e una cornice della base rifatti.
Sebbene in sostanza identici nella struttura, i frontali dei cassoni si differenziano nel decoro. Al centro dei cassoni, tra cartigli e due arpie contrapposte, compare uno stemma con testa di toro.
Seguono composizioni con varianti centrate su due grandi putti, da cui partono girali vegetali che terminano in infiorescenze, puttini e tori.
I fianchi sono lavorati con scanalature a due ordini e le balze sono rifinite con fogliami sugli angoli e al centro.
I cassoni poggiano su piedi leonini e sono collegati sul davanti da una cartella intagliata a volute identica su entrambi i mobili.
I coperchi sono caratterizzati da un ciglio lavorato a squame, con la parte centrale rialzata a urna.
Manifattura italiana
XV-XVI secolo e interventi posteriori
Legno di cipresso, tempera e ferro
13 × 35 × 21.5 cm
Inv. 0801
Una cassetta in legno dipinta con motivi losanghe in rosso e bianco.
La policromia è stata applicata su una preparazione a gesso stabilizzata da garza di tela originale del XV-XVI secolo. L'interno della scatola è foderato di carta.
È stata trasformata in seguito in una cassetta per le elemosine, con una rozza fessura sul coperchio e nuove serrature ai lati.
Sul frontale sono presenti tre bocchette a cuore di ferro, ma solo la bocchetta centrale è originale.
Ci sono due etichette lacere con le scritte: "G. Vendite Milano" e "55".
La struttura lineare e il decoro geometrico policromo fanno supporre una datazione tra XV e XVI secolo.
Manifattura italiana
XVI secolo (?)
Legno di faggio
82 × 40 × 27 cm
Inv. 0242
Un sedile pieghevole composto da cinque stecche dritte e uno schienale sagomato con due incisioni di cerchi concentrici. L'usura dei materiali, lo stato delle giunture e i restauri indicano che l'opera risale ad un'epoca antecedente il XIX secolo.
Questo modello di sedile è tradizionalmente considerato del XV secolo, ma è più probabile che fosse diffuso nel secolo successivo.
Si suppone che questo sedile sia stato prodotto in Italia settentrionale.
Manifattura italiana
XVI secolo (?)
Legno di faggio
87 × 39 × 27 cm
Inv. 0233 - 0237
La serie di sedie pieghevoli "a tenaglie" si compone di sei stecche incurvate decorate con angoli nella parte superiore.
Lo schienale è sagomato con semicerchi incisi e puntinature.
La superficie mostra segni di usura e il legno di faggio sembra appartenere ad un'epoca più antica del XIX secolo.
Si riscontrano esemplari simili nell'artigianato sardo del XIX secolo.
Manifattura italiana
fine del XIX secolo, con decorazioni del XVI (?) secolo
Legno di noce
93 × 95 × 39 cm
Inv. 0019
La credenza è stata realizzata alla fine del XIX secolo, utilizzando frammenti più antichi di difficile datazione, tra cui due ante, una coppia di colonne tuscaniche e due decorazioni verticali a medaglioni e anelli intagliati. Il resto del mobile, inclusa la fascia con cassetto, è databile al XIX secolo, il tutto creato utilizzando legno nuovo poi invecchiato.
I frammenti antichi incorporati nella credenza, probabilmente componenti di un inginocchiatoio, hanno richiesto una balza alta per essere utilizzati come elementi nella realizzazione del mobile.
La disposizione delle colonne sugli angoli richiama prototipi cinquecenteschi dell'Italia centrale.
Manifattura italiana
fine del XIX secolo, con decorazioni del XVI secolo
Legno di noce
165 × 89 × 40 cm
Inv. 0001
Credenza di fine XIX secolo. La struttura è interamente coperta da decorazioni a intagli, tra questi spiccano quattro candelabri a grottesca di dimensioni identiche tra loro, ma con disegni leggermente diversi, e due coppie di lesene con figure.
Il corpo inferiore ha una fascia sotto il piano, al di sotto della quale si trovano due grandi cassetti con frontale intagliato, affiancati da due piccoli tiretti celati da mascheroni. I pilastri sono decorati con sculture antiche, una cariatide e un telamone.
Nel corpo superiore, sul coronamento, è stato inserito un cassetto con fronte intagliato del XVI secolo.
Le candelabre presentano vasi, volute, figure antropomorfe, corazze e cartigli.
Le lesene ai lati hanno figure femminili su teste di mostri, elementi vegetali e tritoni. La somiglianza del tritone con quello intagliato da Rizzardo Taurino e aiuti nel 1572 sul fusto del leggio del coro di Santa Giustina a Padova suggerisce che questi pezzi possano essere originari del Veneto.
Il resto del mobile è stato costruito con del legname nuovo, successivamente scurito.
Manifattura ligure (?)
Inizio del XVII secolo - fine del XIX
Legno di noce
74.5 × 84 × 41 cm
Inv. 0075 – 0076
Due stipi collocati, rispettivamente, sui due cassettoni "a bambocci" della Camera Rossa.
Entrambi gli arredi sono stati pesantemente ristrutturati alla fine del XIX secolo, quando sono stati acquisiti dalla collezione Bagatti Valsecchi. Il mobile Inv. 0075, posizionato sul cassettone Inv. 0074, probabilmente è servito da modello per il lavoro decorativo sullo stipo Inv. 0076. Quest'ultimo, infatti, presenta tutte le decorazioni "a bambocci" dei pilastri, dell'architrave e delle edicole interne rifatti secondo modelli esemplati sulla prima opera.
Sono stati eseguiti interventi sulle strutture di entrambi gli arredi: rifacimento delle basi, delle fodere posteriori e dei cappelli, ma sono andati perduti i grandi sportelli a calatoia. Altri interventi sono stati effettuati all'interno degli stipi.
Gli sportelli dell'Inv. 0075 sono originali del XVII secolo, mentre quelli dell'altro sono stati ricostruiti.
Non ci sono informazioni certe sulla provenienza di questi arredi, anche se sono comunemente attribuiti all'ambiente genovese.
Manifattura ligure
Inizio del XVII secolo e fine del XIX secolo
Legno di noce, abete e pioppo
99 × 147.5 × 73 cm
Inv. 0074
Il cassettone ha un frontale semplice, con tre grandi cassetti e due mezzi cassetti separati da uno più piccolo quadrato, dove è intagliato uno stemma con elmo e due putti.
È stato pesantemente restaurato con elementi ricostruiti, ad eccezione dei fianchi antichi in massello di noce rifiniti da cornici moderne. La balza, i piedi e il fondo sono completamente ricostruiti, mentre l'ossatura dei pilastri è del XVII secolo.
Le guide, controguide e catene sono costruite con legno di recupero.
Le fodere dei cassetti sono costituite da integrazioni con parti antiche in legno di pioppo e d'abete. Invece, le maniglie dei cassetti a forma di putto che cavalca un delfino e le bocchette di bronzo raffiguranti putti alati con scudo sono originali del XVII secolo.
Manifattura ligure
Inizio del XVII secolo e fine del XIX secolo
Legno di noce, abete e pioppo
93 × 156 × 55 cm
Inv. 0073
Il cassettone a nove cassetti è uno dei caratteristici arredi della Camera Rossa, insieme all'altro cassettone e ai rispettivi stipi, decorati con motivi a "bambocci".
I frontali dei cassetti sono in radica di noce, di cui otto decorati con cornici di ovuli e unghiature; il nono cassetto, centrale e più piccolo, presenta uno stemma tra due figure di putti. Tutti i cassetti presentano maniglie con figure intagliate.
Il mobile ha subito una riduzione della profondità di circa 10-15 cm, con rifacimento della fodera posteriore in abete nuovo.
Le bocchette di bronzo sono autentiche del XVII secolo solo sui cassetti del secondo e terzo registro, mentre quelle più in basso sono probabilmente rifacimenti ottocenteschi.
Manifattura lombarda (?)
Fine del XIX secolo
Legno di noce e vetro
244 × 111 × 51 cm
Inv. 0010–0011
Una coppia di vetrine ottocentesche.
Il corpo superiore a vetri è sormontato da un pesante cappello decorato con pilastri a 45 gradi ornati con cariatidi femminili.
La base è costituita da un cassetto e uno sportello a ribalta decorato con un pannello su cui sono visibili due draghi affrontati su uno scudo.
Gli angoli dei mobili presentano doppi mascheroni.
Manifattura lombarda (?)
Fine del XIX secolo, con frammenti del XVI-XVII secolo
Legno di noce e vetro
244 × 98 × 53 cm
Inv. 0012
La vetrina è accoppiata con un'altra vetrina simile (Inv. 0013) presente nella stessa stanza.
Il mobile presenta due pilastri, composti da teste femminili sovrapposte a mensole (antiche). Nella fascia sotto il piano sono intagliati vari nastri, tra cui uno a intreccio.
Il grande pannello centrale è decorato con una maschera accerchiata da elementi vegetali invasi da uccelli.
Manifattura lombarda
Fine del XV e fine del XIX secolo
Legno di noce e pioppo
87 × 235 × 68 cm
Inv. 0025
Il cassone delle Sette Virtù è composto da un pannello frontale in legno di noce dipinto a tempera con sette figure femminili sovrapposte alle scritte che rappresentano le virtù teologali e le virtù cardinali.
Il resto dell'opera presenta elementi quattrocenteschi e altri elementi, invece, che potrebbero non essere completamente originali.
La cassa è composta da grandi tavole di noce originali quattrocentesche inchiodate tra loro. Il coperchio, un tempo con quattro cerniere ad anello, ora è ferrato con due cardini a piastra.
La balza, decorata ad archetti gotici, ha la testa laterale ritoccata a fine XIX secolo.
Manifattura lombarda (?)
seconda metà del XVI -inizio del XVII secolo e fine del XIX secolo
Legno di noce, abete, ferro
120 × 174 × 53 cm
Inv. 0008 - 0009
Nella Sala da Pranzo è possibile ammirare una coppia di credenze: la credenza collocata a destra del camino è un pezzo originale del XVI-XVII secolo, mentre la seconda è una copia di fine Ottocento.
Un'indagine tecnica ha rivelato che la struttura della credenza antica è stata modificata e rifatta in diverse parti.
Sono presenti elementi decorativi, tra cui colonne corinzie, edicole con piccole sculture lignee e fregi intagliati.
Le ante hanno specchiature con stemmi raffiguranti un'aquila coronata e incatenata e un leone rampante con spada opposto a un castello turrito.
Il coperchio è bordato con teste laterali e lista anteriore.
Manifattura lombardo-veneta (?)
Fine XIX secolo, frontale del XVI secolo
Legno di noce, abete
149 × 128 × 44 cm
Inv. 0045
La credenza è composta da due ante e tre cassetti, decorati con candelabri e girali vegetali intagliati.
Le maniglie dei cassetti sono di ferro e le ante presentano grandi stemmi con un leone rampante e una stella.
Il mobile è stato oggetto di ampi rifacimenti, specialmente nella parte bassa della candelabra di destra e sul cassetto principale.
La struttura del mobile, le cornici, il piano e altri elementi sono di epoca più recente, ovvero del tardo XIX secolo. Il piano è stato realizzato con materiale di recupero, mentre per le parti non a vista sono stati utilizzati legno nuovo assemblato con tecniche ottocentesche.
Manifattura Piemontese
XVI secolo
Legno di noce
27 × 45.5 × 27.5 cm
Inv. 0308
Cassetta molto elaborata ma tecnicamente modesta, con coperchio, fianchi e frontale intagliati con fondo ribassato.
Al centro del coperchio si trova lo stemma araldico dei Savoia, con due leoni rampanti montati su colonne e un corona sullo scudo crociato, affiancata dalle croci di Gerusalemme e di Malta.
Sul frontale ci sono due figurazioni separate da due archi su tre colonne, con il monogramma di Cristo "IHS" e "MARIA" a destra e un cuore trafitto dalla freccia con una corona e stelle a sinistra.
Sotto la figurazione del frontale c'è un braciere fiammeggiante con la scritta "WLS" e "SARTORIA".
Sul fianco sinistro c'è uno scudo incrociato con gigli di Francia, mentre sul lato destro vi è una composizione architettonica con il simbolo della croce e il monogramma "IHS".
Il montaggio delle tavolette sembra essere stato eseguito a chiodi senza incastri.
Il manufatto è originale e probabilmente di scuola piemontese del XVI secolo, con rifacimento solo del fondo e sostituzione della serratura.
Manifattura spagnola
XVI-XVII secolo
Legno di noce, ferro, velluto
151 × 108 × 45 cm
Inv. 0035
Il mobile è composto, nella parte superiore, da uno stipo con una ricca ornamentazione di ferro battuto su un fondo di velluto rosso, con maniglie, serratura, chiavistelli e cassetti quadrati rettangolari.
Nella parte inferiore, invece, si trova un piede a ponte che sostiene la cassa-stipo, caratterizzato da ciabatte rubuste, colonne tortili, e due elementi estraibili per l'appoggio alla ribalta.
L'opera è stata attribuita a una manifattura spagnola.
Manifattura Veneta
Seconda metà del XV secolo (?) e XIX secolo
Legno di cipresso
110 × 90 × 65 cm
Inv. 0241
Il sedile, di modello "snodabile" o "da campo", è composto da robusti montanti e braccioli a sezione rettangolare tenuti insieme da perni di legno passanti.
Le facce delle gambe sono rifinite da doppie incisioni lineari, mentre i braccioli sono decorati con due differenti punzoni quadrati.
Lo schienale è composto da una cartella principale intagliata a fondo ribassato con una scena cortigiana raffigurante due dame e due uomini posti tra alberi al fianco di un vaso, da interpretare come la fontana della giovinezza, mentre nel coronamento sono intagliati due leoni che affrontano uno scudo araldico senza insegne.
Manifattura veneta (?)
XV secolo
Legno di noce e avorio
50 × 119 × 52 cm
Inv. 0094
La cassa è realizzata in legno di noce con incastri a coda di rondine a vista ben eseguiti.
Le superfici sono intarsiate alla certosina con piccole tessere d'avorio che compongono disegni geometrici circolari, a nastro e in quadro. L'interno e la parte posteriore della cassa hanno una decorazione semplificata rispetto al resto.
La serratura, di ferro e montata all'esterno, è originale del XV secolo.
Questo tipo di manufatti decorati in stile islamico viene generalmente attribuito all'Italia settentrionale, in particolare al Veneto, ma non esiste una prova certa che permetta di individuare con precisione i centri di produzione nella penisola. Il gusto di lasciare a vista gli incastri potrebbe essere una consuetudine settentrionale.
Manifattura Veneta
XVI-XVII e fine del XIX secolo
Legno di noce
56 × 147 × 42 cm
Inv. 0017
Il cassone subì un rimaneggiamento alla fine del XIX secolo, durante il quale fu fortificata la struttura, ferrati i piedi a zampa di leone e ricostruiti i lati logori.
Frontalmente è decorato con un fregio a tralcio di vite, delimitato da due cornici, e una specchiatura composta da girali vegetali e uno stemma senza attributi.
Il mobile sembra essere stato ridotto in profondità, probabilmente per permettere il recupero dei frammenti logori delle specchiature laterali.
La fodera posteriore, la porzione anteriore della balza, il coperchio e la serratura sono originali del XVI - XVII secolo, ma il grande pannello frontale sembra essere un lavoro ottocentesco.
Manifattura Veneta
XVI-XVII secolo, trasformata a fine XIX secolo
Legno di noce
85 × 162 × 50 cm
Inv. 0106
La cassapanca è stata creata unendo due vecchi cassoni, di cui uno in cattive condizioni.
Il corpo inferiore è rimasto sostanzialmente intatto e presenta una balza baccellata sul davanti, un pannello riquadrato da un fregio a tralcio con uno stemma al centro e due erme maschili sugli angoli.
Il copripanca è stato riparato e aperto al centro.
La parte superiore è stata creata utilizzando materiali antichi, tra cui il fronte del cassone probabilmente gemello a quello inferiore, che presenta uno stemma raffigurante un vaso con pietre.
Maniffattura Veneto nord-orientale
Inizi del XVI secolo
Legno di cipresso, ferro
27 × 64.5 × 54 cm
Inv. 0605
La cassetta è una scatola da viaggio con coperchio inclinato incernierato, maniglie sui lati e serratura di ferro originale.
La superficie esterna è decorata con diverse punzonature come stelle a sette punte, quadretti, piccole stelle vicine e linee interrotte.
Sulla faccia interna della ribalta c'è una Crocifissione realizzata con intaglio ribassato e finita con tratti incisi e pirografati, con intorno un nastro con girali vegetali e i simboli degli Evangelisti ai vertici.
L'interno della cassetta ha dieci cassetti posti su due ordini con racemi e il monogramma di Cristo entro il sole raggiato, oltre a due scomparti con figure di santi armati di lance e girali vegetali abitati da figure umane sui lati.
Maniffattura Veneto nord-orientale
Inizio del XVI secolo
Legno di cipresso, ferro
15 × 41 × 28 cm
Inv. 0593
La cassetta è decorata con intagli a fondo ribassato e pirografia, raffiguranti una scena cortigiana con un cavaliere e due dame sul coperchio e amorini e uccelli lungo i lati.
L'interno presenta cassetti e scomparti con figure di una dama e un cavaliere delimitati da colonne, con un piccolo cassetto segreto.
La tecnica a fondo ribassato suggerisce un'origine nordica, probabilmente veneta, e la datazione è stimata verso la prima metà del XVI secolo, basata sui dettagli delle figure e dei loro atteggiamenti.
La cassetta ha perso la serratura e le cerniere sono state sostituite.
XVII secolo (?)
Legno di ebano, bronzo e ferro
14, 5/14 x 24/25 x 12, 5/12 cm
Inv. 0715 – 0716
Si tratta di una coppia di cofanetti impiallacciati con liste di ebano, che presentano leggere differenze nelle dimensioni e nelle decorazioni bronzee.
Entrambi i coperchi hanno una rifinitura smerlata con una maniglia al centro. Uno dei cofanetti ha una maniglia a sezione circolare, mentre sull'altro è di fusione e riproduce due figure alate. I cofanetti hanno la stessa maniglia montata sui fianchi e una bocchetta a foggia di mascherone.
I piedini, realizzati in bronzo, sono una piccola composizione con piede a zampa di leone sormontato da un mascherone e un puttino.
L'interno di entrambi i cofanetti è rivestito in velluto rosso.